In the wake of the numerous institutional questions raised by the so-called Unitary Patent Package, the thesis aims to analyze the limits of the legitimate resort to differentiated integration techniques (or differentiation) within the EU legal order. In particular, the thesis focuses on the tools of enhanced cooperation, regulated by Article 20 TFEU, and international agreements concluded between Member States (the so-called inter se agreements) to exercise their shared competences. To these ends, the author defines the phenomenon of differentiated integration on the basis of Gaetano Arangio Ruiz's theory of legal pluralism and argues that it constitutes an essential feature of the European integration process. On the contrary, also in light of the enhanced role of the principle of subsidiarity in the Treaty of Lisbon, the thesis criticizes the legal doctrine maintaining the existence of the so-called principle of unity of EU law and the obligation of Member States to resort to EU legal instruments when they collectively exercise their shared competences. Finally, the thesis examines the limits imposed to differentiated integration by the structural features of EU law, as developed by the European Court of Justice throughout the process of self-constitution (in French, autoconstitution) of the European legal order. In particular, the analysis focuses on the principle of autonomy of the EU judicial system, as the necessary safeguard of the interindividual carachter of the EU legal order, and on the procedure of preliminary ruling as its keystone.

Prendendo spunto dalle questioni di natura istituzionale inerenti il legittimo esercizio delle tecniche di integrazione differenziata (o differenziazione) sollevate dal c.d. Pacchetto sul brevetto europeo con effetto unitario, la tesi affronta il tema dei limiti giuridici che l’ordinamento dell’Unione europea impone al fenomeno della differenziazione, con particolare riferimento agli istituti della cooperazione rafforzata, ex art. 20 TUE, ed allo strumento degli accordi internazionali inter se conclusi soltanto da alcuni Stati membri al fine di esercitare le competenze comunita rie non esclusive. A tal fine, l’analisi prende le mosse dalla nozione di integrazione differenziata, elaborata sulla bas e dei presupposti teorici accolti dalla dottrina pluralista, e ne evidenzia il carattere essenziale al processo di integrazione europea. Al contrario, anche alla luce del ruolo sempre più significativo riconosciuto dall’ordinamento comunitario al principio di sussidiarietà, l’analisi afferma l’insussistenza di un principio di c.d. unità dell’azione comunitaria ed esclude che possa argomentarsi la priorità giuridica degli strumenti comunitari su quelli internazionalistici nell’esercizio delle competenze non esclusive dell’UE. Infine l’elaborato si concentra sull’esame delle limitazioni imposte alla differenziazione dai principi strutturali inerenti il modo d’essere del diritto UE, così come sino ad ora effettivamente affermatosi ed autocostituitosi, concentrandosi sul ruolo necessario per la preservazione del carattere interindividuale dell’ordinamento rivestito dal principio di autonomia della tutela giurisdizionale comunitaria e, in quest’ottica, dall’istituto del rinvio pregiudiziale.

Acquis, integrazione differenziata, unita' dell'ordinamento dell'unione: verso nuovi modelli di integrazione in Europa? Spunti di una riflessione teorica a valle dell'introduzione del c.d. pacchetto sul brevetto europeo con effetto unitario / Paggi, Eleonora. - (2017 Aug 01).

Acquis, integrazione differenziata, unita' dell'ordinamento dell'unione: verso nuovi modelli di integrazione in Europa? Spunti di una riflessione teorica a valle dell'introduzione del c.d. pacchetto sul brevetto europeo con effetto unitario

Paggi, Eleonora
2017

Abstract

Prendendo spunto dalle questioni di natura istituzionale inerenti il legittimo esercizio delle tecniche di integrazione differenziata (o differenziazione) sollevate dal c.d. Pacchetto sul brevetto europeo con effetto unitario, la tesi affronta il tema dei limiti giuridici che l’ordinamento dell’Unione europea impone al fenomeno della differenziazione, con particolare riferimento agli istituti della cooperazione rafforzata, ex art. 20 TUE, ed allo strumento degli accordi internazionali inter se conclusi soltanto da alcuni Stati membri al fine di esercitare le competenze comunita rie non esclusive. A tal fine, l’analisi prende le mosse dalla nozione di integrazione differenziata, elaborata sulla bas e dei presupposti teorici accolti dalla dottrina pluralista, e ne evidenzia il carattere essenziale al processo di integrazione europea. Al contrario, anche alla luce del ruolo sempre più significativo riconosciuto dall’ordinamento comunitario al principio di sussidiarietà, l’analisi afferma l’insussistenza di un principio di c.d. unità dell’azione comunitaria ed esclude che possa argomentarsi la priorità giuridica degli strumenti comunitari su quelli internazionalistici nell’esercizio delle competenze non esclusive dell’UE. Infine l’elaborato si concentra sull’esame delle limitazioni imposte alla differenziazione dai principi strutturali inerenti il modo d’essere del diritto UE, così come sino ad ora effettivamente affermatosi ed autocostituitosi, concentrandosi sul ruolo necessario per la preservazione del carattere interindividuale dell’ordinamento rivestito dal principio di autonomia della tutela giurisdizionale comunitaria e, in quest’ottica, dall’istituto del rinvio pregiudiziale.
1-ago-2017
In the wake of the numerous institutional questions raised by the so-called Unitary Patent Package, the thesis aims to analyze the limits of the legitimate resort to differentiated integration techniques (or differentiation) within the EU legal order. In particular, the thesis focuses on the tools of enhanced cooperation, regulated by Article 20 TFEU, and international agreements concluded between Member States (the so-called inter se agreements) to exercise their shared competences. To these ends, the author defines the phenomenon of differentiated integration on the basis of Gaetano Arangio Ruiz's theory of legal pluralism and argues that it constitutes an essential feature of the European integration process. On the contrary, also in light of the enhanced role of the principle of subsidiarity in the Treaty of Lisbon, the thesis criticizes the legal doctrine maintaining the existence of the so-called principle of unity of EU law and the obligation of Member States to resort to EU legal instruments when they collectively exercise their shared competences. Finally, the thesis examines the limits imposed to differentiated integration by the structural features of EU law, as developed by the European Court of Justice throughout the process of self-constitution (in French, autoconstitution) of the European legal order. In particular, the analysis focuses on the principle of autonomy of the EU judicial system, as the necessary safeguard of the interindividual carachter of the EU legal order, and on the procedure of preliminary ruling as its keystone.
diritto UE/EU law; integrazione differenziata/differentiated integration; differenziazione/differentiation; sussidiarieta' /subsidiarity; brevetto europeo con effetto unitario/EU Unitary Patent/Unitary Patent Package; cooperazione rafforzata/enhanced cooperation; accordi inter se/inter se agreements; autonomia/principle of autonomy of EU legal order
Acquis, integrazione differenziata, unita' dell'ordinamento dell'unione: verso nuovi modelli di integrazione in Europa? Spunti di una riflessione teorica a valle dell'introduzione del c.d. pacchetto sul brevetto europeo con effetto unitario / Paggi, Eleonora. - (2017 Aug 01).
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