The idea that there is an analogical relationship between the human body and the body of the polis and that the relationship takes the form of a city as a living organism, healthy or diseased, arises in the ancient Greek texts, both in the epic poems and in the lyric compositions. The focus of this research is on those tragedies in which the relationship between the hero’s diseased body and the body of the city corrupted by the stasis is more evident. In those tragic plays, the relationship is stressed by the analogy between stasis and nosos, between the civic strife and the disorder of the body, and it is expressed through a language common to politics and medicine. The analysis of some tragic heroes (Prometheus, Ajax, Heracles, Oedipus, Philoctetes and Orestes), conducted in a multidisciplinary perspective involving philological, historical, religious and anthropological features, has highlighted not only the linguistic intertwining of medical and political lexicon, but also the conceptual implications which result from that, without ignoring the historical, religious and anthropological features that the tragedy implies.
L’idea che tra il corpo umano e la polis vi sia una relazione analogica che si esplica nell’immagine della città come corpo politico è presente nei primi testi greci antichi epici e lirici. Questa ricerca ha prestato particolare attenzione a quelle opere tragiche in cui tale rapporto si concretizza e dove l’analogia assume le forme del corpo malato dell’eroe tragico e del corpo della polis corrotto dalla stasis. Un intreccio tra dimensione politica e medicina reso visibile dall’uso di un lessico medico comune che si carica via via di significati e sensi diversi che concorrono a delineare la complessa figura dell’eroe tragico, la cui malattia (nosos), conseguenza di una colpa, si ripercuote sullo stato di salute dell’intera città. L’analisi degli eroi tragici (Prometeo, Aiace, Eracle, Edipo, Filottete e Oreste), condotta in una prospettiva pluridisciplinare, ha messo in rilievo non soltanto gli scambi linguistici tra lessico medico e lessico politico, ma anche le implicazioni concettuali che ne derivano, senza tralasciare gli aspetti di carattere antropologico e storico-religioso contenuti nel testo tragico.
Politica e corporeità sulla scena del teatro tragico: prospettive storico-religiose e antropologiche / Zamperini, Enrica. - (2017 Jul 31).
Politica e corporeità sulla scena del teatro tragico: prospettive storico-religiose e antropologiche
Zamperini, Enrica
2017
Abstract
L’idea che tra il corpo umano e la polis vi sia una relazione analogica che si esplica nell’immagine della città come corpo politico è presente nei primi testi greci antichi epici e lirici. Questa ricerca ha prestato particolare attenzione a quelle opere tragiche in cui tale rapporto si concretizza e dove l’analogia assume le forme del corpo malato dell’eroe tragico e del corpo della polis corrotto dalla stasis. Un intreccio tra dimensione politica e medicina reso visibile dall’uso di un lessico medico comune che si carica via via di significati e sensi diversi che concorrono a delineare la complessa figura dell’eroe tragico, la cui malattia (nosos), conseguenza di una colpa, si ripercuote sullo stato di salute dell’intera città. L’analisi degli eroi tragici (Prometeo, Aiace, Eracle, Edipo, Filottete e Oreste), condotta in una prospettiva pluridisciplinare, ha messo in rilievo non soltanto gli scambi linguistici tra lessico medico e lessico politico, ma anche le implicazioni concettuali che ne derivano, senza tralasciare gli aspetti di carattere antropologico e storico-religioso contenuti nel testo tragico.File | Dimensione | Formato | |
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