The exploration and use of outer space is primarily realized through the use of artificial satellites around the Earth. Being realtively inexpensive to produce and easy to launch small satellites help to open the door to an indefinite number of actors, including developing countries and private entities. The first part of this research investigates the authorization framework of different space faring nations in order to point out how they incorporated in their national legislations specific provisions dedicated to small satellites’ missions. The objective is to identify which model is best suited to comply with obligations stemming from international treaties. However, the possibility of launching a huge number of satellites per year, because of their reduced cost and short production cycle is negatively affecting debris proliferation. Therefore in the second part of the research the concept of sustainable development and the extent of its role in interpreting States’ environmental obligations under international law is assessed. Then the meaning of long-term sustainability in outer space activities is further examined. Finally in light of the considerations provided, the specific threat posed by small satellites to the stability of the Low Earth orbit environment is analysed and some solutions are proposed.

La ricerca condotta si propone di esaminare sotto la lente del diritto internazionale le ricadute giuridiche della diffusione dei piccoli satelliti. Questo fenomeno, infatti, ha mutato sotto alcuni profili i presupposti tradizionali dell’esplorazione spaziale, portando verso una sempre più insistente richiesta di liberalizzazione del settore. La presente indagine si è mossa attorno a due quesiti principali: da un lato, si è cercato di stabilire se i piccoli satelliti costituiscono una categoria autonoma di oggetti spaziali e, dall’altro, se tale categoria necessita di una regolamentazione in tutto o in parte diversa da quella finora applicata alle attività spaziali tradizionali, tenendo presente che i principi che governano l’uso e l’esplorazione dello spazio trovano la propria fonte primaria nel diritto internazionale e sono posti a garanzia della sicurezza delle attività spaziali e a tutela dello spazio in qualità di risorsa comune. Nella prima parte del lavoro, l'indagine è stata svolta confrontando gli ordinamenti legislativi dei principali Paesi attivi nel settore spaziale, mettendo in luce i profili della regolamentazione dei piccoli satelliti, occasione di maggiore frammentazione giuridica. Nella seconda parte, invece, l'indagine si è concentrata sulla tutela internazionale dello spazio extra-atmosferico, in particolare sull’impatto atteso che l’eccessiva proliferazione dei lanci di piccoli satelliti è in grado di avere sulla sostenibilità delle attività spaziali. Dopo aver precisato in che termini il debris viene considerato una forma di inquinamento ambientale, il cui carattere transfrontaliero è dato dal fatto di interessare un’area considerata risorsa comune, è stato necessario approfondire l’origine della relazione tra responsabilità internazionale e protezione dell’ambiente. Per fare ciò all’esame del fondamento consuetudinario della no harm rule è seguita la trattazione degli obblighi convenzionali esistenti in tema di tutela dell’ambiente spaziale e del ruolo del soft law. Infine, dopo aver argomentato in favore del principio di diritto sostenibile in qualità di principio del diritto internazionale, è stato affrontato il ruolo da esso rivestito come ausilio interpretativo degli obblighi convenzionali in tema di tutela dell’ambiente spaziale.

Prospettive per la regolamentazione dei piccoli satelliti nel diritto internazionale / Greco, Orsola. - (2018 Nov 30).

Prospettive per la regolamentazione dei piccoli satelliti nel diritto internazionale

Greco, Orsola
2018

Abstract

La ricerca condotta si propone di esaminare sotto la lente del diritto internazionale le ricadute giuridiche della diffusione dei piccoli satelliti. Questo fenomeno, infatti, ha mutato sotto alcuni profili i presupposti tradizionali dell’esplorazione spaziale, portando verso una sempre più insistente richiesta di liberalizzazione del settore. La presente indagine si è mossa attorno a due quesiti principali: da un lato, si è cercato di stabilire se i piccoli satelliti costituiscono una categoria autonoma di oggetti spaziali e, dall’altro, se tale categoria necessita di una regolamentazione in tutto o in parte diversa da quella finora applicata alle attività spaziali tradizionali, tenendo presente che i principi che governano l’uso e l’esplorazione dello spazio trovano la propria fonte primaria nel diritto internazionale e sono posti a garanzia della sicurezza delle attività spaziali e a tutela dello spazio in qualità di risorsa comune. Nella prima parte del lavoro, l'indagine è stata svolta confrontando gli ordinamenti legislativi dei principali Paesi attivi nel settore spaziale, mettendo in luce i profili della regolamentazione dei piccoli satelliti, occasione di maggiore frammentazione giuridica. Nella seconda parte, invece, l'indagine si è concentrata sulla tutela internazionale dello spazio extra-atmosferico, in particolare sull’impatto atteso che l’eccessiva proliferazione dei lanci di piccoli satelliti è in grado di avere sulla sostenibilità delle attività spaziali. Dopo aver precisato in che termini il debris viene considerato una forma di inquinamento ambientale, il cui carattere transfrontaliero è dato dal fatto di interessare un’area considerata risorsa comune, è stato necessario approfondire l’origine della relazione tra responsabilità internazionale e protezione dell’ambiente. Per fare ciò all’esame del fondamento consuetudinario della no harm rule è seguita la trattazione degli obblighi convenzionali esistenti in tema di tutela dell’ambiente spaziale e del ruolo del soft law. Infine, dopo aver argomentato in favore del principio di diritto sostenibile in qualità di principio del diritto internazionale, è stato affrontato il ruolo da esso rivestito come ausilio interpretativo degli obblighi convenzionali in tema di tutela dell’ambiente spaziale.
30-nov-2018
The exploration and use of outer space is primarily realized through the use of artificial satellites around the Earth. Being realtively inexpensive to produce and easy to launch small satellites help to open the door to an indefinite number of actors, including developing countries and private entities. The first part of this research investigates the authorization framework of different space faring nations in order to point out how they incorporated in their national legislations specific provisions dedicated to small satellites’ missions. The objective is to identify which model is best suited to comply with obligations stemming from international treaties. However, the possibility of launching a huge number of satellites per year, because of their reduced cost and short production cycle is negatively affecting debris proliferation. Therefore in the second part of the research the concept of sustainable development and the extent of its role in interpreting States’ environmental obligations under international law is assessed. Then the meaning of long-term sustainability in outer space activities is further examined. Finally in light of the considerations provided, the specific threat posed by small satellites to the stability of the Low Earth orbit environment is analysed and some solutions are proposed.
sustainability, outer space, small satellites, regulation, debris
Prospettive per la regolamentazione dei piccoli satelliti nel diritto internazionale / Greco, Orsola. - (2018 Nov 30).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3426357
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