Context and objectives From an economical and professional point of view, residential care units for vulnerable children are becoming more and more an expensive service for local communities. Today’s culture induces to think that “every child has a right to have a family" (art.1 L 149/2001); for this reason, many institutes for vulnerable children have turned into small units, some of them for very young children (0-6 years old). The main goal of our research is to make people start thinking about the effectiveness and efficiency of the intervention provided by residential services for vulnerable children separated from their families. Can the separation of very young children from their birth families and their placement in residential care lead to the outcome that “every child has the right to have a family” as legally stated? What are the elements which can contribute to achieve this goal and, on the contrary, those which can stop it? In order to answer this question we worked on the following objectives: 1.Reorganising the placement in residential care of 115 children separated from their families in order to highlighten the elements which influence short- and-long-term outcomes in the residential care process. In particular this process has been reorganised in three stages: · Removal from the birth family · The length of stay in residential placement · Discharge 2.Comparing different subjects’ point of view (professionals, birth family) about the helping process, with particular attention to birth families’ point of views. 3.Analysing the helping processes of 32 children belonging to the 20 out of 115 families chosen in order to identify the families’ skills, those of the children and the services, to identify the positive or negative outcome’s prognostic elements. Methodology and research tools The present study is composed of two parts: 1.The first is quantitative; here the pathways of 115 children placed in residential care are analysed through data collected by different social workers into personal report. This analysis is intended to create a link between the following variables: - Placement reasons - children age and gender - The age and degree of the birth family - The period of time in the community for vulnerable children The time spent in residential care communities - The type of the social help given to the biological family the type of social help provided by different services to birth families - The existence of visit programs for children and their families - Outputs at the time of case closing (occurred between 1998 and 2005) - Outputs in 2007 2.The second one, a qualitative analysis on 32 children removed from their 20 birth families (chosen among those 115 of the sample) made through interviews according to the point of view of: - the birth parent suffering from the child removal - the social worker who managed the case - the pedagogical professional /educators responsible for the child’s stay in residential care The study consisted of a 60-minute semi-structured interview. Overall, 55 interviews were collected recorded and then faithfully transcripted on a word file. Sample The subjects are 115 children removed from their birth families and placed in residential care in the years 1998-2005 with a length of stay period between 7 days and 3 years. The 115 children are so divided: 38% Italians, 62% foreigners; 30,44% are less than 1 year old; 20,87% hasn’t been recognised by their birth parents and, among these, 22 out of 24 children are Italians. Main results As regards the 115 children, the outcome at the exit’s time is the following: Foster care 34,79% (8,70 % within birth family, 26,09% out of the birth family) Family reunification 29.57% Adoption 24,35% As regards the 32-children sample, 16 of them were reintroduced in their families and the outcome is still the same in 2007. The outcome in 2007 for the remaining 16 children is the following: Among The 9 children placed in foster care were replaced in their families, 2 were adopted, 2 are in foster care sine die Among the 2 children in Foster care within birth family: 1 is still now in foster care 1 has been replaced in his family Among the 5 children placed in communities for mother and child: 1 is in foster care within birth family 3 children still live in foster care 1 has been replaced in his family In 2007, 21 children are living in their birth families. Among the elements which seem to influence the outcomes there are: nationality, placement reason, stay period and, most of all, the way in which the placement in residential care and the project were carried out, from the placement into families to social workers’ permanence. In analysing the cases we found out that the elements influencing this outcome are: - Helping project defined from beginning and agreed by all actors - clear procedures for the placement process for all subjects involved - long-term parents’ involvement within the project - prompt intervention - parents’ confidence in the social services and/or the community - constant presence of a referential interlocutor for parents - domicile services and foster care after parents’ separation

Contesto e obiettivi della ricerca La comunità residenziale è un servizio che costa sempre di più alle comunità locali in termini sia di impegno professionale che economico. La cultura oggi prevalente induce a ritenere che “Ogni minore ha diritto a una famiglia” (art. 1, L.149/01) A seguito di ciò molti istituti si sono trasformati in piccole comunità per minori e alcuni accolgono in particolare bambini molto piccoli (0-6) La ricerca che presentiamo è finalizzata ad avviare una riflessione sull’efficacia e l’efficienza dell’aiuto erogato dalle comunità per minori a bambini molto piccoli temporaneamente allontanati dalla famiglia di origine. L’allontanamento dei bambini molto piccoli dalla famiglia di origine e il conseguente collocamento in comunità per minori può effettivamente condurre all’esito di garantire al minore “il diritto a vivere nella propria famiglia”, come vuole la legislazione attuale? Quali sono i fattori che possono contribuire a realizzare tale processo e quali quelli che possono impedirlo? Tali questioni sono state affrontate attraverso il lavoro sui seguenti obiettivi: 1. Ricostruire i percorsi della presa in carico di una popolazione di 115 minori che è stata allontanata dalla famiglia di origine. In particolare la presa in carico è stata ricostruita nelle tre fasi: - allontanamento; - periodo di permanenza in comunità; - periodo successivo alla dimissione. 2. Confrontare i punti di vista degli attori, sullo stesso percorso di presa in carico, che hanno partecipato al processo (operatori dei servizi di base e specialistici, operatori delle comunità residenziali, famiglia d’origine) con particolare attenzione alla rilevazione del punto di vista della famiglia di origine. 3. Analizzare in profondità i percorsi di 32 bambini appartenenti a 20 nuclei familiari, fra i 115 totali, per individuare le competenze poste in atto dalla famiglia naturale, dal bambino e dai servizi. Metodologia e strumenti di ricerca La ricerca si compone di due parti: una documentaria-quantitativa in cui si analizzano i percorsi di 115 bambini collocati in comunità per minori attraverso un’analisi dei dati raccolti dai diversi operatori sociali che hanno seguito il caso nelle cartelle. Si tratta di un’analisi retrospettiva che intende mettere in relazione tra loro le seguenti variabili: - il motivo dell’allontanamento dalla famiglia e dell’inserimento in comunità; - l’età e il sesso dei minori; - il tempo di permanenza in comunità; - il tipo di intervento effettuato dai diversi servizi con la famiglia di origine; - l’esistenza o meno di un programma di viste e incontri tra il minore e la famiglia; - l’esito al momento della chiusura del caso (avvenuto tra il 1998 e il 2005); - l’esito al 2007. una qualitativa in cui si analizzano in profondità i percorsi dall’allontanamento dalla famiglia di origine ad oggi di 32 bambini appartenenti a 20 famiglie di origine (scelti tra i 115 del campione quantitativo) attraverso la rilevazione del processo della presa in carico dei servizi dal punto di vista: - del genitore che ha subito l’allontanamento del minore - dell’operatore sociale che lo ha effettuato e che ha seguito il processo di presa in carico - dell’educatore che ha accompagnato il percorso del bambino in comunità. La rilevazione è avvenuta attraverso un’intervista semi-strutturata della durata di circa 60’. Complessivamente sono state raccolte 55 interviste, audioregistrate e poi trascritte fedelmente su testo word. Campione I soggetti sono 115 bambini che sono stati allontanati dalle loro famiglie di origine e collocati in comunità per minori negli anni 1998-2005, con un periodo di permanenza in comunità variabile tra i 7 giorni e i 3 anni. I 115 bambini sono: 38% di nazionalità italiana; 62%, straniera; il 30,44% di bambini ha meno di 1 anno al momento di ingresso in comunità; il 20,87% di bambini non è riconosciuto dalla nascita, dei non riconosciuti 22 su 24 sono di nazionalità italiana. Risultati principali Sui 115 bambini l’esito al momento della dimissione è il seguente: § affido familiare 34,79% (8.70% intrafamiliare, 26.09% eterofamiliare) § riunificazione familiare 29.57% § adozione 24,35%. Rispetto alla popolazione dei 32 bambini della parte qualitativa, 16 bambini hanno avuto come esito la riunificazione familiare e questo esito è mantenuto al 2007. L’esito al 2007 per i 16 bambini restanti è il seguente: • dei 9 bambini andati in affido eterofamiliare: ü 3 sono stati riunificati con la famiglia; ü 2 sono in adozione; ü 4 sono in adozione mite; • dei 2 bambini andati in affido intrafamiliare: ü 1 è ancora in affido intafamiliare; ü 1 è stato riunificato con la sua famiglia di origine; • dei 5 bambini trasferiti in comunità M/B: ü 1è in affido intrafamiliare; ü 3 sono ancora in comunità M/B; ü 1 è stato riunificato con la sua famiglia • al 2007, 21 bambini risultano essere in famiglia di origine: Analizzando i percorsi di presa in carico, gli aspetti critici che sembrano influenzare maggiormente gli esiti sono i seguenti: · progetto di presa in carico definito sin dall’inizio e condiviso da tutti gli attori · chiare modalità, per tutti i soggetti coinvolti, di attuazione del progetto di presa in carico; · coinvolgimento duraturo dei genitori nel progetto; · fiducia nei servizi e/o nella comunità da parte dei genitori; · presenza costante per i genitori di un interlocutore di riferimento all’interno dei servizi; · supporto domiciliare e presa in carico del nucleo familiare anche nel periodo post-dimissione.

Il percorso della presa in carico di bambini in età 0-6 anni collocati in comunità educativa: una ricerca quali-quantitativa(2008).

Il percorso della presa in carico di bambini in età 0-6 anni collocati in comunità educativa: una ricerca quali-quantitativa

-
2008

Abstract

Contesto e obiettivi della ricerca La comunità residenziale è un servizio che costa sempre di più alle comunità locali in termini sia di impegno professionale che economico. La cultura oggi prevalente induce a ritenere che “Ogni minore ha diritto a una famiglia” (art. 1, L.149/01) A seguito di ciò molti istituti si sono trasformati in piccole comunità per minori e alcuni accolgono in particolare bambini molto piccoli (0-6) La ricerca che presentiamo è finalizzata ad avviare una riflessione sull’efficacia e l’efficienza dell’aiuto erogato dalle comunità per minori a bambini molto piccoli temporaneamente allontanati dalla famiglia di origine. L’allontanamento dei bambini molto piccoli dalla famiglia di origine e il conseguente collocamento in comunità per minori può effettivamente condurre all’esito di garantire al minore “il diritto a vivere nella propria famiglia”, come vuole la legislazione attuale? Quali sono i fattori che possono contribuire a realizzare tale processo e quali quelli che possono impedirlo? Tali questioni sono state affrontate attraverso il lavoro sui seguenti obiettivi: 1. Ricostruire i percorsi della presa in carico di una popolazione di 115 minori che è stata allontanata dalla famiglia di origine. In particolare la presa in carico è stata ricostruita nelle tre fasi: - allontanamento; - periodo di permanenza in comunità; - periodo successivo alla dimissione. 2. Confrontare i punti di vista degli attori, sullo stesso percorso di presa in carico, che hanno partecipato al processo (operatori dei servizi di base e specialistici, operatori delle comunità residenziali, famiglia d’origine) con particolare attenzione alla rilevazione del punto di vista della famiglia di origine. 3. Analizzare in profondità i percorsi di 32 bambini appartenenti a 20 nuclei familiari, fra i 115 totali, per individuare le competenze poste in atto dalla famiglia naturale, dal bambino e dai servizi. Metodologia e strumenti di ricerca La ricerca si compone di due parti: una documentaria-quantitativa in cui si analizzano i percorsi di 115 bambini collocati in comunità per minori attraverso un’analisi dei dati raccolti dai diversi operatori sociali che hanno seguito il caso nelle cartelle. Si tratta di un’analisi retrospettiva che intende mettere in relazione tra loro le seguenti variabili: - il motivo dell’allontanamento dalla famiglia e dell’inserimento in comunità; - l’età e il sesso dei minori; - il tempo di permanenza in comunità; - il tipo di intervento effettuato dai diversi servizi con la famiglia di origine; - l’esistenza o meno di un programma di viste e incontri tra il minore e la famiglia; - l’esito al momento della chiusura del caso (avvenuto tra il 1998 e il 2005); - l’esito al 2007. una qualitativa in cui si analizzano in profondità i percorsi dall’allontanamento dalla famiglia di origine ad oggi di 32 bambini appartenenti a 20 famiglie di origine (scelti tra i 115 del campione quantitativo) attraverso la rilevazione del processo della presa in carico dei servizi dal punto di vista: - del genitore che ha subito l’allontanamento del minore - dell’operatore sociale che lo ha effettuato e che ha seguito il processo di presa in carico - dell’educatore che ha accompagnato il percorso del bambino in comunità. La rilevazione è avvenuta attraverso un’intervista semi-strutturata della durata di circa 60’. Complessivamente sono state raccolte 55 interviste, audioregistrate e poi trascritte fedelmente su testo word. Campione I soggetti sono 115 bambini che sono stati allontanati dalle loro famiglie di origine e collocati in comunità per minori negli anni 1998-2005, con un periodo di permanenza in comunità variabile tra i 7 giorni e i 3 anni. I 115 bambini sono: 38% di nazionalità italiana; 62%, straniera; il 30,44% di bambini ha meno di 1 anno al momento di ingresso in comunità; il 20,87% di bambini non è riconosciuto dalla nascita, dei non riconosciuti 22 su 24 sono di nazionalità italiana. Risultati principali Sui 115 bambini l’esito al momento della dimissione è il seguente: § affido familiare 34,79% (8.70% intrafamiliare, 26.09% eterofamiliare) § riunificazione familiare 29.57% § adozione 24,35%. Rispetto alla popolazione dei 32 bambini della parte qualitativa, 16 bambini hanno avuto come esito la riunificazione familiare e questo esito è mantenuto al 2007. L’esito al 2007 per i 16 bambini restanti è il seguente: • dei 9 bambini andati in affido eterofamiliare: ü 3 sono stati riunificati con la famiglia; ü 2 sono in adozione; ü 4 sono in adozione mite; • dei 2 bambini andati in affido intrafamiliare: ü 1 è ancora in affido intafamiliare; ü 1 è stato riunificato con la sua famiglia di origine; • dei 5 bambini trasferiti in comunità M/B: ü 1è in affido intrafamiliare; ü 3 sono ancora in comunità M/B; ü 1 è stato riunificato con la sua famiglia • al 2007, 21 bambini risultano essere in famiglia di origine: Analizzando i percorsi di presa in carico, gli aspetti critici che sembrano influenzare maggiormente gli esiti sono i seguenti: · progetto di presa in carico definito sin dall’inizio e condiviso da tutti gli attori · chiare modalità, per tutti i soggetti coinvolti, di attuazione del progetto di presa in carico; · coinvolgimento duraturo dei genitori nel progetto; · fiducia nei servizi e/o nella comunità da parte dei genitori; · presenza costante per i genitori di un interlocutore di riferimento all’interno dei servizi; · supporto domiciliare e presa in carico del nucleo familiare anche nel periodo post-dimissione.
2008
Context and objectives From an economical and professional point of view, residential care units for vulnerable children are becoming more and more an expensive service for local communities. Today’s culture induces to think that “every child has a right to have a family" (art.1 L 149/2001); for this reason, many institutes for vulnerable children have turned into small units, some of them for very young children (0-6 years old). The main goal of our research is to make people start thinking about the effectiveness and efficiency of the intervention provided by residential services for vulnerable children separated from their families. Can the separation of very young children from their birth families and their placement in residential care lead to the outcome that “every child has the right to have a family” as legally stated? What are the elements which can contribute to achieve this goal and, on the contrary, those which can stop it? In order to answer this question we worked on the following objectives: 1.Reorganising the placement in residential care of 115 children separated from their families in order to highlighten the elements which influence short- and-long-term outcomes in the residential care process. In particular this process has been reorganised in three stages: · Removal from the birth family · The length of stay in residential placement · Discharge 2.Comparing different subjects’ point of view (professionals, birth family) about the helping process, with particular attention to birth families’ point of views. 3.Analysing the helping processes of 32 children belonging to the 20 out of 115 families chosen in order to identify the families’ skills, those of the children and the services, to identify the positive or negative outcome’s prognostic elements. Methodology and research tools The present study is composed of two parts: 1.The first is quantitative; here the pathways of 115 children placed in residential care are analysed through data collected by different social workers into personal report. This analysis is intended to create a link between the following variables: - Placement reasons - children age and gender - The age and degree of the birth family - The period of time in the community for vulnerable children The time spent in residential care communities - The type of the social help given to the biological family the type of social help provided by different services to birth families - The existence of visit programs for children and their families - Outputs at the time of case closing (occurred between 1998 and 2005) - Outputs in 2007 2.The second one, a qualitative analysis on 32 children removed from their 20 birth families (chosen among those 115 of the sample) made through interviews according to the point of view of: - the birth parent suffering from the child removal - the social worker who managed the case - the pedagogical professional /educators responsible for the child’s stay in residential care The study consisted of a 60-minute semi-structured interview. Overall, 55 interviews were collected recorded and then faithfully transcripted on a word file. Sample The subjects are 115 children removed from their birth families and placed in residential care in the years 1998-2005 with a length of stay period between 7 days and 3 years. The 115 children are so divided: 38% Italians, 62% foreigners; 30,44% are less than 1 year old; 20,87% hasn’t been recognised by their birth parents and, among these, 22 out of 24 children are Italians. Main results As regards the 115 children, the outcome at the exit’s time is the following: Foster care 34,79% (8,70 % within birth family, 26,09% out of the birth family) Family reunification 29.57% Adoption 24,35% As regards the 32-children sample, 16 of them were reintroduced in their families and the outcome is still the same in 2007. The outcome in 2007 for the remaining 16 children is the following: Among The 9 children placed in foster care were replaced in their families, 2 were adopted, 2 are in foster care sine die Among the 2 children in Foster care within birth family: 1 is still now in foster care 1 has been replaced in his family Among the 5 children placed in communities for mother and child: 1 is in foster care within birth family 3 children still live in foster care 1 has been replaced in his family In 2007, 21 children are living in their birth families. Among the elements which seem to influence the outcomes there are: nationality, placement reason, stay period and, most of all, the way in which the placement in residential care and the project were carried out, from the placement into families to social workers’ permanence. In analysing the cases we found out that the elements influencing this outcome are: - Helping project defined from beginning and agreed by all actors - clear procedures for the placement process for all subjects involved - long-term parents’ involvement within the project - prompt intervention - parents’ confidence in the social services and/or the community - constant presence of a referential interlocutor for parents - domicile services and foster care after parents’ separation
presa in carico; bambini in comunità residenziale
Il percorso della presa in carico di bambini in età 0-6 anni collocati in comunità educativa: una ricerca quali-quantitativa(2008).
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