Caudal cervical spondilomyelopathy in Dobermann is a common degenerative pathology of the caudal cervical spine. Long term it is demonstrated to cause bone, ligament and articulation abnormalities. All these lesions eventually are causing spinal cord compression and subsequent neurological deficits. The caudal cervical lesion can be classified in static and dynamic. Dynamic are defined all the lesions which are worsening the compression on the spinal cord due to movement of the neck. Magnetic resonance imaging MRI allowed discovering of various etiopathogenetic factors influencing CCSM. In this study the Author evaluated 25 Dobermann with diagnosis of CCSM which has undergone MRI scan in physiological position and with a linear traction applied to the neck. The traction response lesions have been correlated with signs revealed during the MRI acquisition in physiological position and with the neurological deficits. Hypometric gait in the thoracic limbs was 5,72 times more common in dogs with a dynamic lesion. Legamentum flavum hypertrophy has been 7,71 times more suggestive of dynamic lesion. Severe and well demarcated hyperintensity in T2 weighted MRI imagies has been 3,34 times more probable to be found in dynamic lesions.
La Spondilomielopatia cervicale caudale nei soggetti di razza Dobermann è una patologia degenerativa del rachide cervicale che comporta, a lungo termine, un’alterazione delle strutture ossee, legamentose ed articolari delle vertebre cervicali. Tali alterazioni causano secondariamente compressione del midollo spinale con conseguenti deficit neurologici. La lesione cervicale è classificata in statica o dinamica a seconda dell’aggravamento della compressione midollare a seguito di cambiamento di postura del rachide cervicale. L’indagine di tale patologia tramite Risonanza Magnetica (RMN) ha permesso la visualizzazione di notevoli fattori influenti l’eziopatogenesi. In questo studio sono stati valutati 25 cani Dobermann affetti da spondilomielopatia cervicale caudale sottoposti ad esame RMN in posizione fisiologica e dopo applicazione di trazione lineare. La risposta dinamica della lesione è stata messa in correlazione con la presenza di deficit rilevabili a visita neurologica e ritrovamenti in immagini RMN. Soggetti con andatura ipometrica degli arti anteriori sono risultati 5,72 volte più soggetti a lesione dinamica. La possibilità di lesione dinamica in soggetti con ipertrofia del legamento flavo è risultata essere 7,71 volte superiore ai soggetti la cui lesione è stata considerata statica. La presenza di grave e ben definito aumento di segnale in immagini RMN pesate in T2 è risultata 3,34 volte più probabile in soggetti con lesione dinamica.
Studio dei fattori predittivi di dinamicità della lesione in immagini di risonanza magnetica acquisite in posizione fisiologica in corso di Spondilomielopatia cervicale caudale (CCSM) nel cane di razza Dobermann / Stabile, Fabio. - (2009 Feb 22).
Studio dei fattori predittivi di dinamicità della lesione in immagini di risonanza magnetica acquisite in posizione fisiologica in corso di Spondilomielopatia cervicale caudale (CCSM) nel cane di razza Dobermann
Stabile, Fabio
2009
Abstract
La Spondilomielopatia cervicale caudale nei soggetti di razza Dobermann è una patologia degenerativa del rachide cervicale che comporta, a lungo termine, un’alterazione delle strutture ossee, legamentose ed articolari delle vertebre cervicali. Tali alterazioni causano secondariamente compressione del midollo spinale con conseguenti deficit neurologici. La lesione cervicale è classificata in statica o dinamica a seconda dell’aggravamento della compressione midollare a seguito di cambiamento di postura del rachide cervicale. L’indagine di tale patologia tramite Risonanza Magnetica (RMN) ha permesso la visualizzazione di notevoli fattori influenti l’eziopatogenesi. In questo studio sono stati valutati 25 cani Dobermann affetti da spondilomielopatia cervicale caudale sottoposti ad esame RMN in posizione fisiologica e dopo applicazione di trazione lineare. La risposta dinamica della lesione è stata messa in correlazione con la presenza di deficit rilevabili a visita neurologica e ritrovamenti in immagini RMN. Soggetti con andatura ipometrica degli arti anteriori sono risultati 5,72 volte più soggetti a lesione dinamica. La possibilità di lesione dinamica in soggetti con ipertrofia del legamento flavo è risultata essere 7,71 volte superiore ai soggetti la cui lesione è stata considerata statica. La presenza di grave e ben definito aumento di segnale in immagini RMN pesate in T2 è risultata 3,34 volte più probabile in soggetti con lesione dinamica.File | Dimensione | Formato | |
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