The pine processionary moth (Thaumetopoea spp.), an important defoliator of Pinus spp. in the Mediterranean area, is recently expanding its range in response to climate change and anthropogenic factors. Therefore it's important to outline the way in which this pest can colonize new areas, and to do this molecular markers seem to be the most suitable tools. In the introduction I present some of the molecular markers used in the last years to study ecological and evolutionary problems related to insects. The main aim of my work was to analyze the genetic variability of pine processionary moth in its present range and so to try to reconstruct the recent and past colonization history of this pest. Secondly, another goal was to characterize the genetic structure of pine processionary moth parasitoids to better understand the factors involved in their differentiation such as in tracking their host on different pine species. In the first study I extended a work already begun on the population genetic of pine processionary moth to the populations of the Near East. The main issue of this study was to understand the origin of population attacking the Israel pine plantations and in second place to genetically characterize all the populations in the range. Moreover, this study shows the utility of the use of both nuclear and mitochondrial markers for the different information they can yield. In this case they permitted to track a gender-related dispersal, which could be important to maintain genetic variability in expansion areas. In the second study, I contributed to outline the genetic structure of pine processionary moth in the whole range. Through the mitochondrial markers used in the previous studies it was possible to define the main events occurred to this species in the past, identifying glacial refugia and the main splitting events among the different lineages. In northern Africa, a new unexpected genetic clade was found analyzing populations that were previously considered, on a morphological base, to belong to a subspecies of the two already described pine processionary moth species. In the third study, I contributed to the sequencing of the entire mitochondrial genome of Ochrogaster lunifer, an Australian species belonging to the same subfamily of the pine processionary moth. This study, besides to represent the first step to have insights into the taxonomy of the family, gave useful information about the best markers to be used in population genetic studies on Lepidoptera. In the fourth study, I dealt with the population genetic of two egg parasitoid species of the pine processionary moth: the specialist Baryscapus servadeii and the generalist Ooencyrtus pityocampae. The main goal of this study was to test the presence of a host plant association in these two parasitoids and to compare the genetic patterns of a specialist and a generalist. In the specialist parasitoid populations analyzed it seems to be present a genotype mostly associated with the host plant. Moreover, unlike the generalist, the specialist doesn’t show to have a genetic pattern spatially structured. This could be related to a higher mobility of the specialist, and hence to its strategy in finding hosts. These findings provide useful information to predict the behavior of parasitoids in expanding areas. On the whole, the four contributions provide suggestions for the range wide management of the pest, and insights into the evolutionary history of the group, including projections on the potential for adaptation to ongoing climate change.

La processionaria del pino (Thaumetopoea spp.), un importante defogliatore dei pini in tutta l’area del Mediterraneo, ha mostrato, nel corso degli ultimi decenni, un’espansione del suo areale in risposta sia al cambiamento climatico che a fattori antropici. E' quindi importante delineare le modalità con cui questa specie riesce a colonizzare nuove aree e per far questo i marcatori molecolari sembrano essere gli strumenti più utili. Nell’introduzione sono presentate alcuni dei marcatori molecolari usati negli ultimi anni per studiare problemi ecologici ed evolutivi in relazione agli insetti. L'obiettivo principale del mio lavoro è consistito nell’analizzare la variabilità genetica della processionaria del pino nel suo attuale areale e nel tentare di ricostruire la storia della sua colonizzazione recente e passata. In secondo luogo, un ulteriore obiettivo è stato quello di caratterizzare la struttura genetica di alcuni parassitoidi della processionaria del pino per comprendere meglio quali sono i fattori coinvolti nel loro differenziamento quale può essere la ricerca dell’ospite su diverse specie di pino. Nel primo lavoro ho esteso a popolazioni del Vicino Oriente uno studio già iniziato sulla genetica di popolazione della processionaria del pino. Lo scopo principale di questo lavoro era quello di capire l’origine delle popolazioni che attaccano le piantagioni di pino in Israele e in secondo luogo di caratterizzare geneticamente tutte le popolazioni presenti nella regione. Questo studio ha inoltre mostrato l'utilità dell'impiego di marcatori mitocondriali e nucleari per il diverso tipo di informazione che possono produrre. In questo caso è stato possibile individuare una dispersione in relazione al sesso degli individui, processo che potrebbe essere importante per il mantenimento della variabilità genetica nelle aree di espansione. Nel secondo lavoro, è stata delineata la struttura genetica della processionaria del pino in tutto il suo areale. Attraverso i marcatori mitocondriali utilizzati nello studio precedente è stato possibile definire per questa specie i principali eventi occorsi nel passato, identificando così i rifugi glaciali e i principali eventi di separazione tra le diverse popolazioni. Nel Nord Africa, è stato individuato in questo modo un nuovo clade geneticamente ben definito, analizzando popolazioni precedentemente considerate, su base morfologica, appartenenti ad una sottospecie di una della due specie di processionaria già descritte. Nel terzo lavoro, è stato descritto l’intero menoma mitocondriale di ochrogaster lunifer, una specie Australina appartenete alla stessa sottofamiglia della processionaria del pino. Questo studio, oltre a rappresentare il primo passo per un chiarimento della tassonomia di questa famiglia di Lepidotteri, ha prodotto informazioni utili riguardo ai marcatori che possono essere utilizzati negli studi di genetica di popolazione dei Lepidotteri. Nel quarto lavoro, ho preso in considerazione la genetica di popolazione di due parassitoidi oofagi della processionaria del pino: lo specialista Baryscapus servadeii e il generalista Ooencyrtus pityocampae. L’obiettivo principale di questo studio era di testare la presenza di un’associazione con la pianta ospite in questi due parassitoidi e di comparare inoltre la struttura genetica di uno specialista con quella di un generalista. Nelle popolazioni del parassitoide specialista analizzate sembra essere presente un genotipo per lo più associato con una delle piante ospiti della processionaria. Inoltre, a differenza del generalista, il parassitoide specialista non presenta una variabilità genetica strutturata spazialmente. Questo potrebbe essere messo in relazione alla più alta mobilità dello specialista e quindi alla sua strategia per individuare l’ospite. Tali nuove informazioni su questi parassitoidi possono rivelarsi utili nel predire il loro comportamento nelle aree di espansione. Nel complesso, i quattro contributi presentati qui forniscono suggerimenti per il controllo di questo insetto infestante su larga scala e una maggiore conoscenza della storia evolutiva del gruppo, includendo inoltre delle previsioni sul potenziale di adattamento di queste specie in relazione ai cambiamenti climatici in corso.

Genetics and genomics of pine processionary moths and their parasitoids / Simonato, Mauro. - (2010 Feb 01).

Genetics and genomics of pine processionary moths and their parasitoids

Simonato, Mauro
2010

Abstract

La processionaria del pino (Thaumetopoea spp.), un importante defogliatore dei pini in tutta l’area del Mediterraneo, ha mostrato, nel corso degli ultimi decenni, un’espansione del suo areale in risposta sia al cambiamento climatico che a fattori antropici. E' quindi importante delineare le modalità con cui questa specie riesce a colonizzare nuove aree e per far questo i marcatori molecolari sembrano essere gli strumenti più utili. Nell’introduzione sono presentate alcuni dei marcatori molecolari usati negli ultimi anni per studiare problemi ecologici ed evolutivi in relazione agli insetti. L'obiettivo principale del mio lavoro è consistito nell’analizzare la variabilità genetica della processionaria del pino nel suo attuale areale e nel tentare di ricostruire la storia della sua colonizzazione recente e passata. In secondo luogo, un ulteriore obiettivo è stato quello di caratterizzare la struttura genetica di alcuni parassitoidi della processionaria del pino per comprendere meglio quali sono i fattori coinvolti nel loro differenziamento quale può essere la ricerca dell’ospite su diverse specie di pino. Nel primo lavoro ho esteso a popolazioni del Vicino Oriente uno studio già iniziato sulla genetica di popolazione della processionaria del pino. Lo scopo principale di questo lavoro era quello di capire l’origine delle popolazioni che attaccano le piantagioni di pino in Israele e in secondo luogo di caratterizzare geneticamente tutte le popolazioni presenti nella regione. Questo studio ha inoltre mostrato l'utilità dell'impiego di marcatori mitocondriali e nucleari per il diverso tipo di informazione che possono produrre. In questo caso è stato possibile individuare una dispersione in relazione al sesso degli individui, processo che potrebbe essere importante per il mantenimento della variabilità genetica nelle aree di espansione. Nel secondo lavoro, è stata delineata la struttura genetica della processionaria del pino in tutto il suo areale. Attraverso i marcatori mitocondriali utilizzati nello studio precedente è stato possibile definire per questa specie i principali eventi occorsi nel passato, identificando così i rifugi glaciali e i principali eventi di separazione tra le diverse popolazioni. Nel Nord Africa, è stato individuato in questo modo un nuovo clade geneticamente ben definito, analizzando popolazioni precedentemente considerate, su base morfologica, appartenenti ad una sottospecie di una della due specie di processionaria già descritte. Nel terzo lavoro, è stato descritto l’intero menoma mitocondriale di ochrogaster lunifer, una specie Australina appartenete alla stessa sottofamiglia della processionaria del pino. Questo studio, oltre a rappresentare il primo passo per un chiarimento della tassonomia di questa famiglia di Lepidotteri, ha prodotto informazioni utili riguardo ai marcatori che possono essere utilizzati negli studi di genetica di popolazione dei Lepidotteri. Nel quarto lavoro, ho preso in considerazione la genetica di popolazione di due parassitoidi oofagi della processionaria del pino: lo specialista Baryscapus servadeii e il generalista Ooencyrtus pityocampae. L’obiettivo principale di questo studio era di testare la presenza di un’associazione con la pianta ospite in questi due parassitoidi e di comparare inoltre la struttura genetica di uno specialista con quella di un generalista. Nelle popolazioni del parassitoide specialista analizzate sembra essere presente un genotipo per lo più associato con una delle piante ospiti della processionaria. Inoltre, a differenza del generalista, il parassitoide specialista non presenta una variabilità genetica strutturata spazialmente. Questo potrebbe essere messo in relazione alla più alta mobilità dello specialista e quindi alla sua strategia per individuare l’ospite. Tali nuove informazioni su questi parassitoidi possono rivelarsi utili nel predire il loro comportamento nelle aree di espansione. Nel complesso, i quattro contributi presentati qui forniscono suggerimenti per il controllo di questo insetto infestante su larga scala e una maggiore conoscenza della storia evolutiva del gruppo, includendo inoltre delle previsioni sul potenziale di adattamento di queste specie in relazione ai cambiamenti climatici in corso.
1-feb-2010
The pine processionary moth (Thaumetopoea spp.), an important defoliator of Pinus spp. in the Mediterranean area, is recently expanding its range in response to climate change and anthropogenic factors. Therefore it's important to outline the way in which this pest can colonize new areas, and to do this molecular markers seem to be the most suitable tools. In the introduction I present some of the molecular markers used in the last years to study ecological and evolutionary problems related to insects. The main aim of my work was to analyze the genetic variability of pine processionary moth in its present range and so to try to reconstruct the recent and past colonization history of this pest. Secondly, another goal was to characterize the genetic structure of pine processionary moth parasitoids to better understand the factors involved in their differentiation such as in tracking their host on different pine species. In the first study I extended a work already begun on the population genetic of pine processionary moth to the populations of the Near East. The main issue of this study was to understand the origin of population attacking the Israel pine plantations and in second place to genetically characterize all the populations in the range. Moreover, this study shows the utility of the use of both nuclear and mitochondrial markers for the different information they can yield. In this case they permitted to track a gender-related dispersal, which could be important to maintain genetic variability in expansion areas. In the second study, I contributed to outline the genetic structure of pine processionary moth in the whole range. Through the mitochondrial markers used in the previous studies it was possible to define the main events occurred to this species in the past, identifying glacial refugia and the main splitting events among the different lineages. In northern Africa, a new unexpected genetic clade was found analyzing populations that were previously considered, on a morphological base, to belong to a subspecies of the two already described pine processionary moth species. In the third study, I contributed to the sequencing of the entire mitochondrial genome of Ochrogaster lunifer, an Australian species belonging to the same subfamily of the pine processionary moth. This study, besides to represent the first step to have insights into the taxonomy of the family, gave useful information about the best markers to be used in population genetic studies on Lepidoptera. In the fourth study, I dealt with the population genetic of two egg parasitoid species of the pine processionary moth: the specialist Baryscapus servadeii and the generalist Ooencyrtus pityocampae. The main goal of this study was to test the presence of a host plant association in these two parasitoids and to compare the genetic patterns of a specialist and a generalist. In the specialist parasitoid populations analyzed it seems to be present a genotype mostly associated with the host plant. Moreover, unlike the generalist, the specialist doesn’t show to have a genetic pattern spatially structured. This could be related to a higher mobility of the specialist, and hence to its strategy in finding hosts. These findings provide useful information to predict the behavior of parasitoids in expanding areas. On the whole, the four contributions provide suggestions for the range wide management of the pest, and insights into the evolutionary history of the group, including projections on the potential for adaptation to ongoing climate change.
phylogeography, mtDNA, AFLP, mitochondrial genome, pine processionary moths, egg parasitoids
Genetics and genomics of pine processionary moths and their parasitoids / Simonato, Mauro. - (2010 Feb 01).
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