The work is divided into two parts. The first one, that introduces to the second part, aims at investigating the nature of regulae juris, used as mean of generalisation by the medieval jurists. This part is divided into three chapters. In the first chapter one studies how the terminology came out in the documents concerning Roman law. In the meantime, it’s made clear the terminology corresponds to a different conceptualization from the medievals': whereas for the first ones, the regula is the decision made for the specific cases, for the second ones it corresponds to a general principle. In the second chapter we study the literary genre in the Middle Ages, taking advantage of the most important authorities, that stressed their attention especially on two points: - the regulae juris can be extended to other cases, - the mean of the exceptions. The framing of the authorities was made almost by civil lawyers while canon lawyers adopted the civil lawyers' categories, especially with the figure of Dino Mugellano. In the third chapter we study the evolution of the jurists' s thought in the modern area, before the process of codification began. The regula became synonym of rule of law. The second part is consisted on the copy and the translation of the Tractatus de regulis juris edited by Anaclet Reiffenstuel in 1733
Il lavoro si divide in due parti. La prima parte, che funge da introduzione alla seconda, intende indagare la natura delle regulae juris, strumento di generalizzazione ed astrazione utilizzato dai giuristi medievali. Questa parte si suddivide in tre capitoli. Nel primo di essi si studia l’emergere della terminologia nelle fonti romanistiche e nello stesso tempo si specifica che alla terminologia, pure utilizzata, corrisponde una concettualizzazione diversa da quella dei medievali: mentre per questi ultimi la regula è la decisione per il caso concreto, per i medievali corrisponde al principio generale. Nel secondo capitolo si studia il genere letterario in epoca medievale, attingendo alla dottrina giuridica più importante, la quale si è interessata particolarmente a due temi: la normatività o meno delle regulae juris e l’inquadramento delle eccezioni. L’elaborazione dottrinale in materia è opera esclusiva dei legisti mentre i canonisti si limitano a trasporre e lo strumento e la relativa elaborazione nel loro ambito specifico, specie attraverso la figura di Dino del Mugello. Nel terzo capitolo si studia lo svolgersi della dottrina in materia nell’epoca moderna sino alle soglie della codificazione, specificando come alla chiara elaborazione medievale ora si sostituisce un più ampio ventaglio di ricostruzioni, le quali tutte tendono ad identificare tuttavia regula juris con la norma giuridica. La seconda parte, invece, consiste nella trascrizione e traduzione del testo del Tractatus de regulis juris di Anaklet Reiffenstuel del 1733
Le regulae juris e la ricostruzione del diritto per principi: il paradigma canonistico del Tractatus de regulis juris (1733) di A. Reiffenstuel / Pozzobon, Alberto. - (2013 Jan 30).
Le regulae juris e la ricostruzione del diritto per principi: il paradigma canonistico del Tractatus de regulis juris (1733) di A. Reiffenstuel
Pozzobon, Alberto
2013
Abstract
Il lavoro si divide in due parti. La prima parte, che funge da introduzione alla seconda, intende indagare la natura delle regulae juris, strumento di generalizzazione ed astrazione utilizzato dai giuristi medievali. Questa parte si suddivide in tre capitoli. Nel primo di essi si studia l’emergere della terminologia nelle fonti romanistiche e nello stesso tempo si specifica che alla terminologia, pure utilizzata, corrisponde una concettualizzazione diversa da quella dei medievali: mentre per questi ultimi la regula è la decisione per il caso concreto, per i medievali corrisponde al principio generale. Nel secondo capitolo si studia il genere letterario in epoca medievale, attingendo alla dottrina giuridica più importante, la quale si è interessata particolarmente a due temi: la normatività o meno delle regulae juris e l’inquadramento delle eccezioni. L’elaborazione dottrinale in materia è opera esclusiva dei legisti mentre i canonisti si limitano a trasporre e lo strumento e la relativa elaborazione nel loro ambito specifico, specie attraverso la figura di Dino del Mugello. Nel terzo capitolo si studia lo svolgersi della dottrina in materia nell’epoca moderna sino alle soglie della codificazione, specificando come alla chiara elaborazione medievale ora si sostituisce un più ampio ventaglio di ricostruzioni, le quali tutte tendono ad identificare tuttavia regula juris con la norma giuridica. La seconda parte, invece, consiste nella trascrizione e traduzione del testo del Tractatus de regulis juris di Anaklet Reiffenstuel del 1733File | Dimensione | Formato | |
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