Nociceptin/orphanin FQ (N/OFQ) and its receptor (NOP) are widely distributed in the central nervous system (CNS), where they modulate several functions such as pain, anxiety, stress, learning, memory, food intake and drug addiction. On this basis, the purpose of the present research was to investigate, in the rat, the role of NOP ligands in: a) modulation on nociception in paracetamol-induced analgesia; b) anxiety-related behaviours after development of tolerance to hypolocomotor effects and c) exposure to chronic stressful conditions which cause depression. As regards point a), we have demonstrated that both the antinociceptive effect of paracetamol (400 mg/kg, i.p.), evaluated by means of the hot-plate test (1) and the changes in central serotonin content were completely abolished by administration of N/OFQ (10 nmol/rat, i.c.v.) and restored by a pre-treatment with the NOP antagonist UFP-101 (20 nmol/rat, i.c.v.). In anxiety experiment (b), a double i.c.v. injection on N/OFQ dose-dependently decreased the expression of anxiety-related behaviour in both the elevated plus maze and the conditioned defensive burying tests without affecting locomotor activity. UFP-101 significantly reduced the effects of N/OFQ to control values in either test (2). In the stress paradigm (c), rats were exposed to chronic mild stress (CMS) (3) for a period of at least 6 weeks to induce a condition of anhedonia, measured as reduction of 1% sucrose solution intake. The stressed groups were treated, once a day, with UFP-101 (5, 10 and 20 nmol/rat, i.c.v.), or imipramine (IMI, 15 mg/kg, i.p.), or saline for 21 days. UFP-101, reinstated sucrose solution intake within the 1st week of treatment following the highest dose; at 10 and 5 nmol/rat it abolished the reduction in sucrose intake from the 2nd and 3rd week treatment, respectively. The restoration of sucrose consumption, once induced, remained stable up to the end of the experiment for all treatments. In the FST, 24 h after the last administration, all UFP-101 treatments decreased the time of immobility to that of non stressed controls. IMI produced similar effects on sucrose intake and on the FST. Pre-treatment with either UFP-101 at the higher doses or with IMI completely abolished the increase in CORT induced by CMS. 5-HT turnover was increased by CMS in the frontal cortex and decreased in the pons; UFP-101, as well as IMI, were able to revert these changes to values comparable to those of non stressed controls. Repeated co-administration of N/OFQ (5 nmol/rat, from day 12 to day 21) completely prevented the behavioural and biochemical effects of UFP-101 (10 nmol/rat). Our results showed that UFP-101 reversed the CMS-induced changes in behaviour, HPA axis control and central 5-HT turnover. It also abolished increase in serum corticosterone induced by CMS and reverted changes in central 5-HT/5-HIAA ratio. Brain-derived neurotrophic factor mRNA and protein in hippocampus were not reduced by CMS nor did UFP-101 modify these parameters. On the whole, the present findings support the view that the N/OFQ-NOP system represents an important candidate target for the development of innovative therapeutics for several neurological conditions, including nociception, and psychiatric diseases, chiefly involving anxiety and depression. References: 1. M. Sandrini et al., Eur J of Pharmacol 2005, 507, 43-48. 2. G. Vitale et al., Peptides 2006, 27, 2193-2200. 3. P. Willner, Trends Pharmacol Sci 1991, 12, 131-136.

La Nocicettina/Orfanina FQ (N/OFQ) è un peptide endogeno non oppioide agonista dei recettori ORL1, attualmente chiamati recettori NOP. N/OFQ e il NOP sono altamente espressi nel sistema nervoso centrale (SNC), in particolare nelle strutture coinvolte nei processi emozionali (ponte, corteccia frontale). La Nocicettina è coinvolta in molti sistemi e funzioni biologici integrati a livello periferico, spinale e sopraspinale; nel SNC, questo peptide ha infatti un'importante influenza sulla risposta ad ansia e stress, apprendimento e memoria, locomozione, alimentazione, ricompensa e dolore. Su questa base, lo scopo della mia tesi di dottorato è stato quello di: a) studiare l'azione della nocicettina nell'analgesia indotta da paracetamolo, b) analizzare il comportamento ansioso dopo sviluppo di tolleranza all'effetto locomotorio e c) indagare il possibile coinvolgimento del sistema dopo esposizione a stress cronico moderato. In riferimento al punto a) abbiamo dimostrato che sia l'effetto analgesico del paracetamolo (400 mg/kg, i.p.), valutato con il test della piastra calda (1), che i cambiamenti dei livelli centrali di serotonina nel ratto, sono completamente revertiti dalla somministrazione di N/OFQ (10 nmol/rat, i.c.v.) e riportati ai livelli dei ratti trattati con paracetamolo dal pre-trattamento con l'antagonista selettivo del recettore NOP, [Nphe1,Arg14,Lys15]N/OFQ-NH2 (UFP-101) (20 nmol/rat, i.c.v.). Per quanto riguarda gli esperimenti sull'ansia (b), una doppia somministrazione intracerebroventricolare ha ridotto l'effetto sulla locomozione della nocicettina, favorendo lo studio del suo ruolo ansiolitico nel ratto, utilizzando due test specifici sui comportamenti legati all'ansia: elevated plus maze e conditioned difensive burying. UFP-101 ha ridotto in modo significativo l'effetto della N/OFQ in entrambi i test (2). Infine, per gli studi del punto c), i ratti sono stati sottoposti allo stress cronico moderato (SCM), un'esposizione cronica giornaliera dell'animale ad una sequenza inevitabile di lievi stimoli stressanti che determina, dopo alcune settimane, un comportamento simil-depresso (anedonia) caratterizzato da una diminuzione del consumo di una soluzione "gratificante" contenente 1% di saccarosio (3). L'UFP-101, somministrato i.c.v. ripetutamente per 21 giorni (5, 10 and 20 nmol/rat, i.c.v.), è in grado di revertire, già a partire dalla prima settimana di trattamento e in modo dose-dipendente, la riduzione del consumo di saccarosio indotta dal SCM. Questo effetto è confermato anche dai dati ottenuti nel test del nuoto forzato (FST). L'imipramina (IMI, 15 mg/kg), farmaco antidepressivo di riferimento, è stata somministrata i.p. per 21 giorni, ed ha prodotto effetti comportamentali simili a quelli dell'UFP-101. Il trattamento con UFP-101 o IMI, inoltre, ha ripristinato, fino ai livelli basali, anche le azioni biochimiche prodotte dallo SCM quali l'incremento dei livelli di corticosterone sierico, le alterazioni del rapporto tra 5-HIAA e 5-HT a livello della corteccia frontale e del ponte. Infine, ripetute co-somministrazioni di N/OFQ (5 nmoli/ratto, dal 12° al 21° giorno) prevengono completamente gli effetti comportamentali e biochimici dell'UFP-101 (10 nmoli/ratto). L'esposizione allo SCM non comporterebbe, invece, una riduzione dei livelli di mRNA o del peptide del fattore neurotrofico brain-derived neurotrophic factor (BDNF) nell'ippocampo in confronto con l'animale non stressato. Questi risultati forniscono un supporto all'ipotesi secondo la quale il recettore NOP possa rappresentare un candidato target per lo sviluppo di nuove terapie in campo neurologico, come nocicezione, ansia e depressione. Bibliografia: 1. M. Sandrini et al., Eur J of Pharmacol 2005, 507, 43-48. 2. G. Vitale et al., Peptides 2006, 27, 2193-2200. 3. P. Willner, Trends Pharmacol Sci 1991, 12, 131-136.

Coinvolgimento del sistema peptidergico centrale nocicettina/orfanina FQ, N/OFQ al recettore NOP nella modulazione del dolore e nei disturbi dell'umore: ansia e depressione / Ruggieri, Valentina. - (2009).

Coinvolgimento del sistema peptidergico centrale nocicettina/orfanina FQ, N/OFQ al recettore NOP nella modulazione del dolore e nei disturbi dell'umore: ansia e depressione

Ruggieri, Valentina
2009

Abstract

La Nocicettina/Orfanina FQ (N/OFQ) è un peptide endogeno non oppioide agonista dei recettori ORL1, attualmente chiamati recettori NOP. N/OFQ e il NOP sono altamente espressi nel sistema nervoso centrale (SNC), in particolare nelle strutture coinvolte nei processi emozionali (ponte, corteccia frontale). La Nocicettina è coinvolta in molti sistemi e funzioni biologici integrati a livello periferico, spinale e sopraspinale; nel SNC, questo peptide ha infatti un'importante influenza sulla risposta ad ansia e stress, apprendimento e memoria, locomozione, alimentazione, ricompensa e dolore. Su questa base, lo scopo della mia tesi di dottorato è stato quello di: a) studiare l'azione della nocicettina nell'analgesia indotta da paracetamolo, b) analizzare il comportamento ansioso dopo sviluppo di tolleranza all'effetto locomotorio e c) indagare il possibile coinvolgimento del sistema dopo esposizione a stress cronico moderato. In riferimento al punto a) abbiamo dimostrato che sia l'effetto analgesico del paracetamolo (400 mg/kg, i.p.), valutato con il test della piastra calda (1), che i cambiamenti dei livelli centrali di serotonina nel ratto, sono completamente revertiti dalla somministrazione di N/OFQ (10 nmol/rat, i.c.v.) e riportati ai livelli dei ratti trattati con paracetamolo dal pre-trattamento con l'antagonista selettivo del recettore NOP, [Nphe1,Arg14,Lys15]N/OFQ-NH2 (UFP-101) (20 nmol/rat, i.c.v.). Per quanto riguarda gli esperimenti sull'ansia (b), una doppia somministrazione intracerebroventricolare ha ridotto l'effetto sulla locomozione della nocicettina, favorendo lo studio del suo ruolo ansiolitico nel ratto, utilizzando due test specifici sui comportamenti legati all'ansia: elevated plus maze e conditioned difensive burying. UFP-101 ha ridotto in modo significativo l'effetto della N/OFQ in entrambi i test (2). Infine, per gli studi del punto c), i ratti sono stati sottoposti allo stress cronico moderato (SCM), un'esposizione cronica giornaliera dell'animale ad una sequenza inevitabile di lievi stimoli stressanti che determina, dopo alcune settimane, un comportamento simil-depresso (anedonia) caratterizzato da una diminuzione del consumo di una soluzione "gratificante" contenente 1% di saccarosio (3). L'UFP-101, somministrato i.c.v. ripetutamente per 21 giorni (5, 10 and 20 nmol/rat, i.c.v.), è in grado di revertire, già a partire dalla prima settimana di trattamento e in modo dose-dipendente, la riduzione del consumo di saccarosio indotta dal SCM. Questo effetto è confermato anche dai dati ottenuti nel test del nuoto forzato (FST). L'imipramina (IMI, 15 mg/kg), farmaco antidepressivo di riferimento, è stata somministrata i.p. per 21 giorni, ed ha prodotto effetti comportamentali simili a quelli dell'UFP-101. Il trattamento con UFP-101 o IMI, inoltre, ha ripristinato, fino ai livelli basali, anche le azioni biochimiche prodotte dallo SCM quali l'incremento dei livelli di corticosterone sierico, le alterazioni del rapporto tra 5-HIAA e 5-HT a livello della corteccia frontale e del ponte. Infine, ripetute co-somministrazioni di N/OFQ (5 nmoli/ratto, dal 12° al 21° giorno) prevengono completamente gli effetti comportamentali e biochimici dell'UFP-101 (10 nmoli/ratto). L'esposizione allo SCM non comporterebbe, invece, una riduzione dei livelli di mRNA o del peptide del fattore neurotrofico brain-derived neurotrophic factor (BDNF) nell'ippocampo in confronto con l'animale non stressato. Questi risultati forniscono un supporto all'ipotesi secondo la quale il recettore NOP possa rappresentare un candidato target per lo sviluppo di nuove terapie in campo neurologico, come nocicezione, ansia e depressione. Bibliografia: 1. M. Sandrini et al., Eur J of Pharmacol 2005, 507, 43-48. 2. G. Vitale et al., Peptides 2006, 27, 2193-2200. 3. P. Willner, Trends Pharmacol Sci 1991, 12, 131-136.
2009
Nociceptin/orphanin FQ (N/OFQ) and its receptor (NOP) are widely distributed in the central nervous system (CNS), where they modulate several functions such as pain, anxiety, stress, learning, memory, food intake and drug addiction. On this basis, the purpose of the present research was to investigate, in the rat, the role of NOP ligands in: a) modulation on nociception in paracetamol-induced analgesia; b) anxiety-related behaviours after development of tolerance to hypolocomotor effects and c) exposure to chronic stressful conditions which cause depression. As regards point a), we have demonstrated that both the antinociceptive effect of paracetamol (400 mg/kg, i.p.), evaluated by means of the hot-plate test (1) and the changes in central serotonin content were completely abolished by administration of N/OFQ (10 nmol/rat, i.c.v.) and restored by a pre-treatment with the NOP antagonist UFP-101 (20 nmol/rat, i.c.v.). In anxiety experiment (b), a double i.c.v. injection on N/OFQ dose-dependently decreased the expression of anxiety-related behaviour in both the elevated plus maze and the conditioned defensive burying tests without affecting locomotor activity. UFP-101 significantly reduced the effects of N/OFQ to control values in either test (2). In the stress paradigm (c), rats were exposed to chronic mild stress (CMS) (3) for a period of at least 6 weeks to induce a condition of anhedonia, measured as reduction of 1% sucrose solution intake. The stressed groups were treated, once a day, with UFP-101 (5, 10 and 20 nmol/rat, i.c.v.), or imipramine (IMI, 15 mg/kg, i.p.), or saline for 21 days. UFP-101, reinstated sucrose solution intake within the 1st week of treatment following the highest dose; at 10 and 5 nmol/rat it abolished the reduction in sucrose intake from the 2nd and 3rd week treatment, respectively. The restoration of sucrose consumption, once induced, remained stable up to the end of the experiment for all treatments. In the FST, 24 h after the last administration, all UFP-101 treatments decreased the time of immobility to that of non stressed controls. IMI produced similar effects on sucrose intake and on the FST. Pre-treatment with either UFP-101 at the higher doses or with IMI completely abolished the increase in CORT induced by CMS. 5-HT turnover was increased by CMS in the frontal cortex and decreased in the pons; UFP-101, as well as IMI, were able to revert these changes to values comparable to those of non stressed controls. Repeated co-administration of N/OFQ (5 nmol/rat, from day 12 to day 21) completely prevented the behavioural and biochemical effects of UFP-101 (10 nmol/rat). Our results showed that UFP-101 reversed the CMS-induced changes in behaviour, HPA axis control and central 5-HT turnover. It also abolished increase in serum corticosterone induced by CMS and reverted changes in central 5-HT/5-HIAA ratio. Brain-derived neurotrophic factor mRNA and protein in hippocampus were not reduced by CMS nor did UFP-101 modify these parameters. On the whole, the present findings support the view that the N/OFQ-NOP system represents an important candidate target for the development of innovative therapeutics for several neurological conditions, including nociception, and psychiatric diseases, chiefly involving anxiety and depression. References: 1. M. Sandrini et al., Eur J of Pharmacol 2005, 507, 43-48. 2. G. Vitale et al., Peptides 2006, 27, 2193-2200. 3. P. Willner, Trends Pharmacol Sci 1991, 12, 131-136.
Nociceptin, NOP receptor, UFP-101, analgesia, anxiety, depression, rat
Coinvolgimento del sistema peptidergico centrale nocicettina/orfanina FQ, N/OFQ al recettore NOP nella modulazione del dolore e nei disturbi dell'umore: ansia e depressione / Ruggieri, Valentina. - (2009).
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