Abstract Emotions: individual patrimony and training resource This research is part of the reflection affecting emotions, to understand whether and to what degree we can transform them into a resource for adult education. The introductory analysis has tried to define emotions from different points of view: analyzing D. Goleman’s studies on the development of emotional intelligence and recent scientific discoveries in neurosciences; studying emotions in psychology; exploring their role in education and didactics; passing on to the training sector, for which we have posed the question whether emotions in some way can be transformed into a resource for adult learning, referring to andragogical studies on learning in adulthood and to the dimensions of adultity, as defined by M. Knowles; to D. Kolb’s studies upon the value of experience of the person who is learning; to D.A. Schön’s studies on the figure of the reflexive professional and upon the importance of learning to learn; to J. Mezirow’s conceptions upon adult learning interpreted as transformation, that combines the concepts of adultity and maturity bringing them closer together; and to the development of a new training theory that, as G.P. Quaglino pointed out, intercepts in the complexity the preponderant character of training in the current situation. With the results of this work we can consider the hypothesis at the base of the research as corroborated: if emotions are used in training, the same becomes more effective, more engrossing, closer to the person, deeper and more significant. Emotions play a part in training. They stimulate intentionality and participation, the desire to learn and motivate the wish for new knowledge. Emotions become a training resource if they are nominated, recognized and declared: becoming fertile soil for the process of change, learning, growth and transformation that accompanies adult learning. They come into play when the trainer involves, exploits and demonstrates his/her impetus and commitment, the will of conveying and bringing him/herself into play. Methods, techniques, methodologies, activities, objectives, tools and the way of proposing and handling them, also over time, stimulate them. And also people’s needs (of confrontation, sharing, transmitting ideas, listening, consideration and pleasantness), the way of being, the commitment, the desire for something new and different, values and beliefs. Emotions as a tool are able to focus attention, fix contents and experiences, facilitate interiorization and memorization. They act upon the profound intelligence generating true, natural, sound learning and increase the will and receptiveness to learn. They facilitate team spirit and the creation of a friendlier and more collaborative climate, generating involvement and the desire of active and transparent participation. The trainer’s role and preparation therefore become the centre point around which reflection upon the possibilities of creating an “emotional” didactics revolves. An important element of his/her training is the in-depth study of topics relating to active methodologies based upon experience, method and techniques used to create stimulating teaching. With the aim of enhancing emotions to support teaching, the trainer should be aware of most of the analogical ingredients that can contribute an added value to his/her teaching: experiential learning, outdoor training, theatre, cinema, music, images, using the web in teaching, sport… The emphasis remains strong: their use means having a good command. The chosen activities or tools must be suitable, enhancing, contextualized and used with a final aim and clear objectives. Conclusions Emotions in adult education play an important role and contribute in rendering the teaching more intense, more aware and meaningful for the people. They enter the game automatically and spontaneously, and this requires training experts to acquire awareness in order to start-up a suitable preparation path that allows one to recognize and positively manage emotions; and to study and select methods, activities and tools so that emotions can be used in the learning context.

Riassunto - Le emozioni: patrimonio della persona e risorsa per la formazione Il lavoro si inserisce all'interno della riflessione in atto sulle emozioni, per comprendere se e in quale misura possano trasformarsi in risorsa per la formazione dell’adulto. Nell’analisi introduttiva abbiamo tentato di inquadrare le emozioni da diversi punti di vista: analizzando gli studi D. Goleman sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva e le recenti scoperte scientifiche che provengono dall’ambito delle neuroscienze; studiando le emozioni nella psicologia; esplorando il loro ruolo nell’educazione e nella didattica, per poi dedicarci al settore della formazione, per il quale ci siamo chiesti se le emozioni potessero in qualche modo trasformarsi in una risorsa per l’adulto che apprende, rifacendoci agli studi e agli approfondimenti relativi all’andragogia, come teoria dell’apprendimento in età adulta e alla dimensione dell’adultità, definite da M. Knowles; agli studi di D.A. Kolb sul valore dell’esperienza soggettiva della persona che apprende; agli studi di D.A. Schön sulla figura del professionista riflessivo e sull’importanza dell’apprendere ad apprendere; alle concezioni di J. Mezirow sull’apprendimento della persona adulta inteso come trasformazione, che avvicina, combinandoli, i concetti di adultità e di maturità; e allo sviluppo di una nuova teoria della formazione che, come evidenziato da G.P. Quaglino, intercetta nella complessità e nella risposta ad essa il carattere preponderante della formazione nella situazione attuale. I risultati del lavoro permettono di considerare corroborate le ipotesi alla base della ricerca: se nella formazione si fa uso di emozioni, allora la formazione diventa più efficace, più coinvolgente, più vicina alla persona, più profonda e più significativa. Le emozioni entrano in gioco nella formazione. Stimolano l’intenzionalità, la partecipazione, la voglia di imparare e sono la molla che determina la volontà di nuovi saperi. Diventano risorsa per la formazione se nominate, riconosciute e declinate: si trasformano allora in terreno di innesto del processo di cambiamento, di apprendimento, di crescita e di trasformazione che accompagna la formazione dell’adulto. Entrano in gioco quando il formatore coinvolge, valorizza, dimostra la sua carica, la sua dedizione, la sua voglia di trasmettere e di mettersi in gioco. Le stimolano i metodi, le tecniche, le metodologie, le attività, gli oggetti, gli strumenti utilizzati e il modo di proporli e gestirli, anche nei tempi. E ancora, le stimolano i bisogni (di confronto, condivisione, trasmissione di idee, ascolto, considerazione, piacevolezza), il modo di essere, l’impegno, la voglia di nuovo e diverso da sé, i valori e le credenze delle persone. Le emozioni come strumento sono in grado di focalizzare l’attenzione, di fissare contenuti ed esperienze, di facilitare interiorizzazione e memorizzazione. Agiscono nel profondo dell'intelligenza generando vero apprendimento, naturale, duraturo, e aumentano la voglia e la disponibilità ad apprendere. Facilitano il fare squadra e la creazione di un clima più confidenziale e collaborativo, generano coinvolgimento e desiderio di partecipazione attiva e trasparente. Il ruolo e la preparazione del formatore diventano quindi il punto cardine attorno al quale ruota la riflessione sulle possibilità di realizzazione di una didattica “emozionale”. Una parte importante della sua formazione riguarda l’approfondimento delle tematiche relative alle metodologie attive basate sull’esperienza, ai metodi e alle tecniche da utilizzare per realizzare una formazione che sia ricca di stimoli e di sollecitazioni. Con l’obiettivo della valorizzazione delle emozioni a supporto della formazione, il formatore deve perlomeno conoscere gran parte degli ingredienti analogici che possono conferire valore aggiunto ai suoi interventi formativi: la formazione esperienziale, la formazione outdoor, il teatro, il cinema, la musica, le immagini, l’uso del web nella formazione, lo sport… La sottolineature resta forte: il loro uso impone di saperli padroneggiare. Le attività o gli strumenti scelti devono essere adatti, valorizzativi, contestualizzati e usati con finalità ed obiettivi chiari. Conclusioni Le emozioni nella formazione giocano un ruolo importante e concorrono a rendere l’apprendimento più profondo, più consapevole e più significativo per le persone. Entrano in gioco volenti o nolenti, in maniera automatica e spontanea, e questo impone ai professionisti della formazione di acquisirne consapevolezza, per poter avviare un percorso adeguato di preparazione che permetta di conoscere e gestire le emozioni e con esse le attività e gli strumenti che permettono di fare uso delle emozioni nella formazione.

Le emozioni: patrimonio della persona e risorsa per la formazione / Stefanini, Ambra. - (2010 Jan 29).

Le emozioni: patrimonio della persona e risorsa per la formazione

STEFANINI, AMBRA
2010

Abstract

Riassunto - Le emozioni: patrimonio della persona e risorsa per la formazione Il lavoro si inserisce all'interno della riflessione in atto sulle emozioni, per comprendere se e in quale misura possano trasformarsi in risorsa per la formazione dell’adulto. Nell’analisi introduttiva abbiamo tentato di inquadrare le emozioni da diversi punti di vista: analizzando gli studi D. Goleman sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva e le recenti scoperte scientifiche che provengono dall’ambito delle neuroscienze; studiando le emozioni nella psicologia; esplorando il loro ruolo nell’educazione e nella didattica, per poi dedicarci al settore della formazione, per il quale ci siamo chiesti se le emozioni potessero in qualche modo trasformarsi in una risorsa per l’adulto che apprende, rifacendoci agli studi e agli approfondimenti relativi all’andragogia, come teoria dell’apprendimento in età adulta e alla dimensione dell’adultità, definite da M. Knowles; agli studi di D.A. Kolb sul valore dell’esperienza soggettiva della persona che apprende; agli studi di D.A. Schön sulla figura del professionista riflessivo e sull’importanza dell’apprendere ad apprendere; alle concezioni di J. Mezirow sull’apprendimento della persona adulta inteso come trasformazione, che avvicina, combinandoli, i concetti di adultità e di maturità; e allo sviluppo di una nuova teoria della formazione che, come evidenziato da G.P. Quaglino, intercetta nella complessità e nella risposta ad essa il carattere preponderante della formazione nella situazione attuale. I risultati del lavoro permettono di considerare corroborate le ipotesi alla base della ricerca: se nella formazione si fa uso di emozioni, allora la formazione diventa più efficace, più coinvolgente, più vicina alla persona, più profonda e più significativa. Le emozioni entrano in gioco nella formazione. Stimolano l’intenzionalità, la partecipazione, la voglia di imparare e sono la molla che determina la volontà di nuovi saperi. Diventano risorsa per la formazione se nominate, riconosciute e declinate: si trasformano allora in terreno di innesto del processo di cambiamento, di apprendimento, di crescita e di trasformazione che accompagna la formazione dell’adulto. Entrano in gioco quando il formatore coinvolge, valorizza, dimostra la sua carica, la sua dedizione, la sua voglia di trasmettere e di mettersi in gioco. Le stimolano i metodi, le tecniche, le metodologie, le attività, gli oggetti, gli strumenti utilizzati e il modo di proporli e gestirli, anche nei tempi. E ancora, le stimolano i bisogni (di confronto, condivisione, trasmissione di idee, ascolto, considerazione, piacevolezza), il modo di essere, l’impegno, la voglia di nuovo e diverso da sé, i valori e le credenze delle persone. Le emozioni come strumento sono in grado di focalizzare l’attenzione, di fissare contenuti ed esperienze, di facilitare interiorizzazione e memorizzazione. Agiscono nel profondo dell'intelligenza generando vero apprendimento, naturale, duraturo, e aumentano la voglia e la disponibilità ad apprendere. Facilitano il fare squadra e la creazione di un clima più confidenziale e collaborativo, generano coinvolgimento e desiderio di partecipazione attiva e trasparente. Il ruolo e la preparazione del formatore diventano quindi il punto cardine attorno al quale ruota la riflessione sulle possibilità di realizzazione di una didattica “emozionale”. Una parte importante della sua formazione riguarda l’approfondimento delle tematiche relative alle metodologie attive basate sull’esperienza, ai metodi e alle tecniche da utilizzare per realizzare una formazione che sia ricca di stimoli e di sollecitazioni. Con l’obiettivo della valorizzazione delle emozioni a supporto della formazione, il formatore deve perlomeno conoscere gran parte degli ingredienti analogici che possono conferire valore aggiunto ai suoi interventi formativi: la formazione esperienziale, la formazione outdoor, il teatro, il cinema, la musica, le immagini, l’uso del web nella formazione, lo sport… La sottolineature resta forte: il loro uso impone di saperli padroneggiare. Le attività o gli strumenti scelti devono essere adatti, valorizzativi, contestualizzati e usati con finalità ed obiettivi chiari. Conclusioni Le emozioni nella formazione giocano un ruolo importante e concorrono a rendere l’apprendimento più profondo, più consapevole e più significativo per le persone. Entrano in gioco volenti o nolenti, in maniera automatica e spontanea, e questo impone ai professionisti della formazione di acquisirne consapevolezza, per poter avviare un percorso adeguato di preparazione che permetta di conoscere e gestire le emozioni e con esse le attività e gli strumenti che permettono di fare uso delle emozioni nella formazione.
29-gen-2010
Abstract Emotions: individual patrimony and training resource This research is part of the reflection affecting emotions, to understand whether and to what degree we can transform them into a resource for adult education. The introductory analysis has tried to define emotions from different points of view: analyzing D. Goleman’s studies on the development of emotional intelligence and recent scientific discoveries in neurosciences; studying emotions in psychology; exploring their role in education and didactics; passing on to the training sector, for which we have posed the question whether emotions in some way can be transformed into a resource for adult learning, referring to andragogical studies on learning in adulthood and to the dimensions of adultity, as defined by M. Knowles; to D. Kolb’s studies upon the value of experience of the person who is learning; to D.A. Schön’s studies on the figure of the reflexive professional and upon the importance of learning to learn; to J. Mezirow’s conceptions upon adult learning interpreted as transformation, that combines the concepts of adultity and maturity bringing them closer together; and to the development of a new training theory that, as G.P. Quaglino pointed out, intercepts in the complexity the preponderant character of training in the current situation. With the results of this work we can consider the hypothesis at the base of the research as corroborated: if emotions are used in training, the same becomes more effective, more engrossing, closer to the person, deeper and more significant. Emotions play a part in training. They stimulate intentionality and participation, the desire to learn and motivate the wish for new knowledge. Emotions become a training resource if they are nominated, recognized and declared: becoming fertile soil for the process of change, learning, growth and transformation that accompanies adult learning. They come into play when the trainer involves, exploits and demonstrates his/her impetus and commitment, the will of conveying and bringing him/herself into play. Methods, techniques, methodologies, activities, objectives, tools and the way of proposing and handling them, also over time, stimulate them. And also people’s needs (of confrontation, sharing, transmitting ideas, listening, consideration and pleasantness), the way of being, the commitment, the desire for something new and different, values and beliefs. Emotions as a tool are able to focus attention, fix contents and experiences, facilitate interiorization and memorization. They act upon the profound intelligence generating true, natural, sound learning and increase the will and receptiveness to learn. They facilitate team spirit and the creation of a friendlier and more collaborative climate, generating involvement and the desire of active and transparent participation. The trainer’s role and preparation therefore become the centre point around which reflection upon the possibilities of creating an “emotional” didactics revolves. An important element of his/her training is the in-depth study of topics relating to active methodologies based upon experience, method and techniques used to create stimulating teaching. With the aim of enhancing emotions to support teaching, the trainer should be aware of most of the analogical ingredients that can contribute an added value to his/her teaching: experiential learning, outdoor training, theatre, cinema, music, images, using the web in teaching, sport… The emphasis remains strong: their use means having a good command. The chosen activities or tools must be suitable, enhancing, contextualized and used with a final aim and clear objectives. Conclusions Emotions in adult education play an important role and contribute in rendering the teaching more intense, more aware and meaningful for the people. They enter the game automatically and spontaneously, and this requires training experts to acquire awareness in order to start-up a suitable preparation path that allows one to recognize and positively manage emotions; and to study and select methods, activities and tools so that emotions can be used in the learning context.
emozioni risorsa di formazione, formazione emozionale, adulti
Le emozioni: patrimonio della persona e risorsa per la formazione / Stefanini, Ambra. - (2010 Jan 29).
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