This research consists in an analysis of the role of oracular divination in the thought of Plutarch of Chaeronea. Its peculiar nature of “intermediary” between the human and the divine is highlighted by a careful study of his Delphic dialogues, developed in the first three chapters. The final chapter collects and re-elaborates the results of the philosophical-conceptual analysis and proposes an original reading of the divinatory dynamic in Plutarch, in the light of his psychological and cosmological conception. Chapter I, devoted to De Pythiae oraculis, proposes the Delphic temple, in its physical appearance and divinatory role, as a symbol endowed with a fundamental gnoseological function. The psycho-physical status of the Delphic priestess and the dynamic of enthusiasm are connected to Plutarch’s anthropology and psychology. Chapter II, devoted to De defectu oraculorum, stresses the importance of historia and mythical narratives as valuable sources of knowledge. The interplay between the god and the cosmos is analysed in light of the notion of “divine responsibility” while stressing the mediated character of god’s action in the world. Attention is paid to the “double causation” theory applied to divination, and to the key concepts of pneûma, krâsis and kairos. Chapter III, devoted to De E apud Delphos, emphasises the manifold image of Apollo, and the tension between his unitary transcendent essence, and his manifold immanent character. After considering the importance of symbols and riddles in philosophy, as repositories of hidden meanings, the analysis dwells on Plutarch’s complex dualistic theory, and his relation with Oriental wisdom and traditions. Chapter IV, Divination and the soul, merges and combines the ideas developed in the previous chapters and focuses on the role of the soul (individual and cosmic) in Plutarch’s conception of divination. A comparison is proposed between the function and structure of individual soul in oracular divination and in the demonic-Socratic mantic (De genio Socratis). Finally, Plutarch’s conception of divination is explored in light of his reading of Plato’s psychogony (De animae procreatione in Timaeo). The investigation aims to show that the Delphic temple – as a symbol of the zetetic-aporetic spirit of Plutarch’s reflection – is the chosen place on earth where the cosmic principles of reason and necessity manifest themselves on a smaller scale.

La presente ricerca consiste in una analisi della funzione che la divinazione oracolare ricopre all’interno del pensiero filosofico di Plutarco di Cheronea. Il suo carattere fondamentale di “ente intermediario” tra umano e divino viene posto in luce attraverso un puntuale studio dei Dialoghi delfici, effettuato nei primi tre capitoli. Il quarto capitolo raccoglie e rielabora i risultati ottenuti mediante l’analisi filosofico-concettuale, proponendo una interpretazione originale della dinamica divinatoria in Plutarco alla luce dalla sua concezione psicologica e cosmologica. Il primo capitolo analizza il De Pythiae oraculis, interpretando l’oracolo delfico, nella sua apparenza sensibile e funzione divinatoria, come un simbolo, dotato di un fondamentale ruolo conoscitivo. Lo studio della dinamica dell’entusiasmo chiarisce il carattere antropologico della relazione tra la Pizia e il dio, equiparandola a quelle tra corpo e anima, e strumento e artefice. Il secondo capitolo è incentrato sullo studio del De defectu oraculorum, ed esplora il valore della ricerca empirica (ἱστορία) e della narrazione storica e mitica quali strumenti per acquisire una conoscenza superiore. Si mette in luce la relazione tra dio e cosmo sensibile, esplicitando la centralità della nozione di “responsabilità divina” e della modalità indiretta dell’azione del dio nel cosmo. Altro elemento focale è l’indagine dell’applicazione della teoria della “causalità duplice” alla dinamica divinatoria; il focus è posto su elementi chiave dell’interrelazione tra causalità fisica-secondaria e trascendente-primaria quali: pneûma, krâsis e kairos. Il terzo capitolo consiste in un’indagine del De E apud Delphos finalizzata a far emergere la composita immagine di Apollo e la tensione tra la sua sostanza, unica e trascendente, e i suoi molteplici volti terreni. Considerata la pregnanza di simboli e enigmi all’interno del pensiero filosofico quali depositari di significati reconditi, si esamina la complessa concezione dualistica plutarchea, e i rapporti del Cheronese con la saggezza orientale. L’ultimo capitolo (Divination and the soul) compone gli esiti delle sezioni precedenti in un quadro unitario, analizzando il ruolo dell’anima, individuale e cosmica, all’interno della pratica divinatoria. Si effettua un confronto tra la funzione e la struttura dell’anima individuale all’interno della divinazione oracolare e di quella demonica (De genio Socratis). La tematica oracolare viene infine analizzata in relazione alla lettura plutarchea della cosmogenesi platonica (De animae procreatione in Timaeo). L’esame svolto consente di comprendere come l’oracolo delfico – simbolo della natura zetetica e aporetica della ricerca filosofica plutarchea – sia il luogo per eccellenza in cui i principi cosmici di ragione e necessità si manifestano con maggiore evidenza e si congiungono.

A Perfect Medium? Oracular Divination in the Thought of Plutarch / Simonetti, Elsa Giovanna. - (2016 Feb 01).

A Perfect Medium? Oracular Divination in the Thought of Plutarch

Simonetti, Elsa Giovanna
2016

Abstract

La presente ricerca consiste in una analisi della funzione che la divinazione oracolare ricopre all’interno del pensiero filosofico di Plutarco di Cheronea. Il suo carattere fondamentale di “ente intermediario” tra umano e divino viene posto in luce attraverso un puntuale studio dei Dialoghi delfici, effettuato nei primi tre capitoli. Il quarto capitolo raccoglie e rielabora i risultati ottenuti mediante l’analisi filosofico-concettuale, proponendo una interpretazione originale della dinamica divinatoria in Plutarco alla luce dalla sua concezione psicologica e cosmologica. Il primo capitolo analizza il De Pythiae oraculis, interpretando l’oracolo delfico, nella sua apparenza sensibile e funzione divinatoria, come un simbolo, dotato di un fondamentale ruolo conoscitivo. Lo studio della dinamica dell’entusiasmo chiarisce il carattere antropologico della relazione tra la Pizia e il dio, equiparandola a quelle tra corpo e anima, e strumento e artefice. Il secondo capitolo è incentrato sullo studio del De defectu oraculorum, ed esplora il valore della ricerca empirica (ἱστορία) e della narrazione storica e mitica quali strumenti per acquisire una conoscenza superiore. Si mette in luce la relazione tra dio e cosmo sensibile, esplicitando la centralità della nozione di “responsabilità divina” e della modalità indiretta dell’azione del dio nel cosmo. Altro elemento focale è l’indagine dell’applicazione della teoria della “causalità duplice” alla dinamica divinatoria; il focus è posto su elementi chiave dell’interrelazione tra causalità fisica-secondaria e trascendente-primaria quali: pneûma, krâsis e kairos. Il terzo capitolo consiste in un’indagine del De E apud Delphos finalizzata a far emergere la composita immagine di Apollo e la tensione tra la sua sostanza, unica e trascendente, e i suoi molteplici volti terreni. Considerata la pregnanza di simboli e enigmi all’interno del pensiero filosofico quali depositari di significati reconditi, si esamina la complessa concezione dualistica plutarchea, e i rapporti del Cheronese con la saggezza orientale. L’ultimo capitolo (Divination and the soul) compone gli esiti delle sezioni precedenti in un quadro unitario, analizzando il ruolo dell’anima, individuale e cosmica, all’interno della pratica divinatoria. Si effettua un confronto tra la funzione e la struttura dell’anima individuale all’interno della divinazione oracolare e di quella demonica (De genio Socratis). La tematica oracolare viene infine analizzata in relazione alla lettura plutarchea della cosmogenesi platonica (De animae procreatione in Timaeo). L’esame svolto consente di comprendere come l’oracolo delfico – simbolo della natura zetetica e aporetica della ricerca filosofica plutarchea – sia il luogo per eccellenza in cui i principi cosmici di ragione e necessità si manifestano con maggiore evidenza e si congiungono.
1-feb-2016
This research consists in an analysis of the role of oracular divination in the thought of Plutarch of Chaeronea. Its peculiar nature of “intermediary” between the human and the divine is highlighted by a careful study of his Delphic dialogues, developed in the first three chapters. The final chapter collects and re-elaborates the results of the philosophical-conceptual analysis and proposes an original reading of the divinatory dynamic in Plutarch, in the light of his psychological and cosmological conception. Chapter I, devoted to De Pythiae oraculis, proposes the Delphic temple, in its physical appearance and divinatory role, as a symbol endowed with a fundamental gnoseological function. The psycho-physical status of the Delphic priestess and the dynamic of enthusiasm are connected to Plutarch’s anthropology and psychology. Chapter II, devoted to De defectu oraculorum, stresses the importance of historia and mythical narratives as valuable sources of knowledge. The interplay between the god and the cosmos is analysed in light of the notion of “divine responsibility” while stressing the mediated character of god’s action in the world. Attention is paid to the “double causation” theory applied to divination, and to the key concepts of pneûma, krâsis and kairos. Chapter III, devoted to De E apud Delphos, emphasises the manifold image of Apollo, and the tension between his unitary transcendent essence, and his manifold immanent character. After considering the importance of symbols and riddles in philosophy, as repositories of hidden meanings, the analysis dwells on Plutarch’s complex dualistic theory, and his relation with Oriental wisdom and traditions. Chapter IV, Divination and the soul, merges and combines the ideas developed in the previous chapters and focuses on the role of the soul (individual and cosmic) in Plutarch’s conception of divination. A comparison is proposed between the function and structure of individual soul in oracular divination and in the demonic-Socratic mantic (De genio Socratis). Finally, Plutarch’s conception of divination is explored in light of his reading of Plato’s psychogony (De animae procreatione in Timaeo). The investigation aims to show that the Delphic temple – as a symbol of the zetetic-aporetic spirit of Plutarch’s reflection – is the chosen place on earth where the cosmic principles of reason and necessity manifest themselves on a smaller scale.
Plutarco / Plutarch divination / divinazione Delfi / Delphi platonismo / Platonism
A Perfect Medium? Oracular Divination in the Thought of Plutarch / Simonetti, Elsa Giovanna. - (2016 Feb 01).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
elsagiovanna_simonetti_tesi.pdf

non disponibili

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Non specificato
Dimensione 2.16 MB
Formato Adobe PDF
2.16 MB Adobe PDF Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3427136
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact