Il presente lavoro ha come oggetto le tecnologie convergenti (TC) prese in esame principalmente sotto il loro profilo bioetico. L’analisi svolta è stata strutturata in tre diverse fasi – corrispondenti ai tre capitoli del documento – ognuna caratterizzata dal tentativo di rispondere a una domanda specifica. I quesiti a cui si è cercato di rispondere sono, in forma sintetica, i seguenti: (capitolo 1) Cosa sono le tecnologie convergenti e da quale background storico-scientifico sono emerse?; (cap. 2) Qual è il contesto culturale che ha forgiato il progetto e le finalità delle TC?; (cap. 3) Esiste un’alternativa alla cultura del potenziamento e alle idee postumaniste per poter dare un differente indirizzo teleologico al progetto delle tecnologie convergenti? Nel tentativo di rispondere a tali domande, nel primo capitolo verranno ripercorsi i luoghi d’origine delle tecnologie convergenti, passando necessariamente attraverso gli sviluppi delle nanoscienze e della nanotecnologia avvenuti negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, in particolare in ambito statunitense. Una volta acquisite tali informazioni, nel secondo capitolo le TC verranno prese in esame a partire dal contesto culturale in cui sono emerse e dalle matrici filosofiche che sono sottese alle finalità che il progetto della Convergenza incarna. Dopo questo lungo processo d’indagine a tuttotondo, nel terzo capitolo viene avviato un doppio tentativo di restituire un’immagine delle TC privata degli aspetti promozionali ed eccessivamente avveniristici e, successivamente, di avanzare una proposta per rivedere le convinzioni antropologiche e teleologiche che hanno animato le converging technologies fin dalla loro nascita. In breve, il quesito che ha animato il presente lavoro può essere riassunto nei seguenti termini: in che modo è possibile gestire le potenzialità del progresso della tecnica riuscendo, allo stesso tempo, a tutelare l’attenzione verso la cura del senso pieno dell’esperienza della vita umana? A tale domanda si è cercato di rispondere (cap. 3), dopo un’ampia e necessaria analisi del fenomeno delle tecnologie convergenti (capp. 1 e 2). La proposta finale, che prende il nome di bioresponsabilità, è un invito a riflettere su binari diversi rispetto alla cultura del potenziamento e ai principi del movimento transumanista, nella direzione di una maggiore valorizzazione del senso dell’umano attraverso la nozione pratica dell’achievement.
Il presente lavoro ha come oggetto le tecnologie convergenti (TC) prese in esame principalmente sotto il loro profilo bioetico. L’analisi svolta è stata strutturata in tre diverse fasi – corrispondenti ai tre capitoli del documento – ognuna caratterizzata dal tentativo di rispondere a una domanda specifica. I quesiti a cui si è cercato di rispondere sono, in forma sintetica, i seguenti: (capitolo 1) Cosa sono le tecnologie convergenti e da quale background storico-scientifico sono emerse?; (cap. 2) Qual è il contesto culturale che ha forgiato il progetto e le finalità delle TC?; (cap. 3) Esiste un’alternativa alla cultura del potenziamento e alle idee postumaniste per poter dare un differente indirizzo teleologico al progetto delle tecnologie convergenti? Nel tentativo di rispondere a tali domande, nel primo capitolo verranno ripercorsi i luoghi d’origine delle tecnologie convergenti, passando necessariamente attraverso gli sviluppi delle nanoscienze e della nanotecnologia avvenuti negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, in particolare in ambito statunitense. Una volta acquisite tali informazioni, nel secondo capitolo le TC verranno prese in esame a partire dal contesto culturale in cui sono emerse e dalle matrici filosofiche che sono sottese alle finalità che il progetto della Convergenza incarna. Dopo questo lungo processo d’indagine a tuttotondo, nel terzo capitolo viene avviato un doppio tentativo di restituire un’immagine delle TC privata degli aspetti promozionali ed eccessivamente avveniristici e, successivamente, di avanzare una proposta per rivedere le convinzioni antropologiche e teleologiche che hanno animato le converging technologies fin dalla loro nascita. In breve, il quesito che ha animato il presente lavoro può essere riassunto nei seguenti termini: in che modo è possibile gestire le potenzialità del progresso della tecnica riuscendo, allo stesso tempo, a tutelare l’attenzione verso la cura del senso pieno dell’esperienza della vita umana? A tale domanda si è cercato di rispondere (cap. 3), dopo un’ampia e necessaria analisi del fenomeno delle tecnologie convergenti (capp. 1 e 2). La proposta finale, che prende il nome di bioresponsabilità, è un invito a riflettere su binari diversi rispetto alla cultura del potenziamento e ai principi del movimento transumanista, nella direzione di una maggiore valorizzazione del senso dell’umano attraverso la nozione pratica dell’achievement.
Le tecnologie convergenti. Aspetti etici e bioetici / Osti, Giovanni. - (2018 Jan 10).
Le tecnologie convergenti. Aspetti etici e bioetici.
Osti, Giovanni
2018
Abstract
Il presente lavoro ha come oggetto le tecnologie convergenti (TC) prese in esame principalmente sotto il loro profilo bioetico. L’analisi svolta è stata strutturata in tre diverse fasi – corrispondenti ai tre capitoli del documento – ognuna caratterizzata dal tentativo di rispondere a una domanda specifica. I quesiti a cui si è cercato di rispondere sono, in forma sintetica, i seguenti: (capitolo 1) Cosa sono le tecnologie convergenti e da quale background storico-scientifico sono emerse?; (cap. 2) Qual è il contesto culturale che ha forgiato il progetto e le finalità delle TC?; (cap. 3) Esiste un’alternativa alla cultura del potenziamento e alle idee postumaniste per poter dare un differente indirizzo teleologico al progetto delle tecnologie convergenti? Nel tentativo di rispondere a tali domande, nel primo capitolo verranno ripercorsi i luoghi d’origine delle tecnologie convergenti, passando necessariamente attraverso gli sviluppi delle nanoscienze e della nanotecnologia avvenuti negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, in particolare in ambito statunitense. Una volta acquisite tali informazioni, nel secondo capitolo le TC verranno prese in esame a partire dal contesto culturale in cui sono emerse e dalle matrici filosofiche che sono sottese alle finalità che il progetto della Convergenza incarna. Dopo questo lungo processo d’indagine a tuttotondo, nel terzo capitolo viene avviato un doppio tentativo di restituire un’immagine delle TC privata degli aspetti promozionali ed eccessivamente avveniristici e, successivamente, di avanzare una proposta per rivedere le convinzioni antropologiche e teleologiche che hanno animato le converging technologies fin dalla loro nascita. In breve, il quesito che ha animato il presente lavoro può essere riassunto nei seguenti termini: in che modo è possibile gestire le potenzialità del progresso della tecnica riuscendo, allo stesso tempo, a tutelare l’attenzione verso la cura del senso pieno dell’esperienza della vita umana? A tale domanda si è cercato di rispondere (cap. 3), dopo un’ampia e necessaria analisi del fenomeno delle tecnologie convergenti (capp. 1 e 2). La proposta finale, che prende il nome di bioresponsabilità, è un invito a riflettere su binari diversi rispetto alla cultura del potenziamento e ai principi del movimento transumanista, nella direzione di una maggiore valorizzazione del senso dell’umano attraverso la nozione pratica dell’achievement.File | Dimensione | Formato | |
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