Summary The dissertation deals with the European ne bis in idem principle and conflicts of jurisdiction in the European Area of Freedom, Security and Justice. The first chapter explains the rationale of the principle, distinguishing between ne bis in idem at the national and international level. Confirming that double jeopardy is not a general principle of international law yet, it is explained that a decision can prevent a second trial only when this rule is stated in an international Convention. However, in the European Area, artt. 54-58 of the Schengen Agreement recognize a ne bis in idem effect to foreign decisions. Recently, art. 50 of the European Charter of Fundamental Rights states that in the European Union the ne bis in idem principle is a fundamental principle. Chaper II and III explain the meaning of idem factum and final decision in light of both national jurisprudence and European Court of Human Rights and European Court of Justice decisions. The concept of idem factum has been interpreted by the European Court of Justice as referring only to the nature of the acts, encompassing a set of concrete circumstances which are inextricably linked together, irrespective of the legal classification given to them or the legal interest protected. As for the final decision, the Court states that, despite the legal classification of the decision, it is important that in the State that first decided the issue this decision has the effect to prevent a second trial. In both chapters some core questions are developed suggesting that, while looking forward a definition of idem factum and final decision developed at the European level, the current possibility to develop a common definition is based on European Court of Justice jurisprudence. The last chapter focusses on The Green Paper on ne bis in idem and conflicts of jurisdiction and on the Framework Decision 2009/948/JHA that approved a model of resolution and prevention of conflicts of jurisdiction among European Union member States. The Framework Decision introduces a consulting procedure that the States should start whenever they have the suspect that a parallel trial for the same facts against the the same person is pending in another member State. However, the grounds to choose in which State to hold the trial are not specified. When implementing the Framework Decision (deadline: 15th June 2012), the Italian Parliament should face some problems of consistency with Constitutional principles, as the right to defence (nor the defendant or the defendant’s lawyer take part to the procedure related to conflicts of jurisdiction); the mandatory criminal prosecution principle; the principle that states that no special judges are admitted. Some suggestions are given in order to easier the implementation of the Framework Decision and to balance its rules with the Italian Constitution principles.

Sintesi La tesi è dedicata al ne bis in idem europeo e ai conflitti di giurisdizione nello Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia. Il primo capitolo ricostruisce il fondamento della garanzia, individuando le distinzioni configurabili nel ne bis in idem interno e internazionale. Si nega l’esistenza di una consuetudine internazionale che incorpori il divieto di doppio giudizio nei rapporti tra gli Stati: affinchè a una decisione straniera possa essere riconosciuta forza di giudicato, è necessario che un accordo internazionale vincoli gli Stati in tal senso. Tuttavia, in ambito europeo si è sentita l’esigenza di assicurare a questo principio una più ampia tutela. Nel 1990, la Convenzione di Applicazione dell’Accordo di Schengen ha previsto alcune disposizioni (artt. 54-58) che riconoscono effetto di cosa giudicata alle decisioni irrevocabili straniere. Infine, con la Carta di Nizza, l’art. 50 ha trovato finalmente collocazione nel documento che tutela i diritti fondamentali nell’Unione europea: nello Spazio europeo di Libertà, Sicurezza e Giustizia, il principio del ne bis in idem ha ora rango di diritto fondamentale. Nel secondo capitolo e nel terzo capitolo si rende conto del significato di idem factum e di sentenza definitiva secondo la giurisprudenza delle corti nazionali, della Corte europea dei diritti dell’uomo nonché della Corte di giustizia europea. Per la Corte di giustizia l’identità deve essere intesa come esistenza di un insieme di fatti inscindibilmente collegati tra di loro, indipendentemente dalla qualificazione giuridica o dal bene giuridico tutelato, che sono infatti mutevoli nei diversi Stati. Quanto alla decisione definitiva in grado di precludere un successivo accertamento, la Corte ritiene che, al di là del nomen iuris del provvedimento, conta che, nello Stato al quale appartiene l’autorità che lo ha pronunciato, questo sia comunque in grado di impedire un successivo accertamento. In entrambe i capitoli si individuano alcuni punti critici che dovranno essere in futuro risolti attraverso una nuova definizione del divieto di doppio giudizio ovvero, se l’impianto normativo dovesse rimanere quello attuale, attraverso l’interpretazione della Corte di giustizia. Nell’ultimo capitolo, infine, si analizza il Libro Verde del 2006 sul ne bis in idem e i conflitti di giurisdizione e la Decisione quadro 2009/948/GAI che ha introdotto una serie di meccanismi per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti di giurisdizione tra Stati membri dell’Unione europea. La Decisione quadro prevede un meccanismo obbligatorio di consultazione che gli Stati avviano quando un’autorità che ha instaurato un procedimento abbia fondato motivo di ritenere che in un altro Stato pende un giudizio parallelo per i medesimi fatti nei confronti della stessa persona. Tuttavia, non vengono individuati i criteri per la determinazione dell’autorità mieux placée per accertare i fatti. In occasione del recepimento nel nostro ordinamento, che dovrà avvenire entro il 15 giugno 2012, si porranno alcuni problemi di compatibilità con alcuni principi fondamentali, quali il diritto di difesa, poiché né imputato né difensore sono coinvolti nel procedimento di consultazione; il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale nonché il principio del giudice naturale precostituito per legge. Si propongono quindi alcune vie interpretative per favorire il recepimento della normativa tramite un bilanciamento dei principi in gioco.

Il ne bis in idem europeo e i conflitti di giurisdizione nello Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia / Tracogna, Clara. - (2011 Jan 26).

Il ne bis in idem europeo e i conflitti di giurisdizione nello Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia

Tracogna, Clara
2011

Abstract

Sintesi La tesi è dedicata al ne bis in idem europeo e ai conflitti di giurisdizione nello Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia. Il primo capitolo ricostruisce il fondamento della garanzia, individuando le distinzioni configurabili nel ne bis in idem interno e internazionale. Si nega l’esistenza di una consuetudine internazionale che incorpori il divieto di doppio giudizio nei rapporti tra gli Stati: affinchè a una decisione straniera possa essere riconosciuta forza di giudicato, è necessario che un accordo internazionale vincoli gli Stati in tal senso. Tuttavia, in ambito europeo si è sentita l’esigenza di assicurare a questo principio una più ampia tutela. Nel 1990, la Convenzione di Applicazione dell’Accordo di Schengen ha previsto alcune disposizioni (artt. 54-58) che riconoscono effetto di cosa giudicata alle decisioni irrevocabili straniere. Infine, con la Carta di Nizza, l’art. 50 ha trovato finalmente collocazione nel documento che tutela i diritti fondamentali nell’Unione europea: nello Spazio europeo di Libertà, Sicurezza e Giustizia, il principio del ne bis in idem ha ora rango di diritto fondamentale. Nel secondo capitolo e nel terzo capitolo si rende conto del significato di idem factum e di sentenza definitiva secondo la giurisprudenza delle corti nazionali, della Corte europea dei diritti dell’uomo nonché della Corte di giustizia europea. Per la Corte di giustizia l’identità deve essere intesa come esistenza di un insieme di fatti inscindibilmente collegati tra di loro, indipendentemente dalla qualificazione giuridica o dal bene giuridico tutelato, che sono infatti mutevoli nei diversi Stati. Quanto alla decisione definitiva in grado di precludere un successivo accertamento, la Corte ritiene che, al di là del nomen iuris del provvedimento, conta che, nello Stato al quale appartiene l’autorità che lo ha pronunciato, questo sia comunque in grado di impedire un successivo accertamento. In entrambe i capitoli si individuano alcuni punti critici che dovranno essere in futuro risolti attraverso una nuova definizione del divieto di doppio giudizio ovvero, se l’impianto normativo dovesse rimanere quello attuale, attraverso l’interpretazione della Corte di giustizia. Nell’ultimo capitolo, infine, si analizza il Libro Verde del 2006 sul ne bis in idem e i conflitti di giurisdizione e la Decisione quadro 2009/948/GAI che ha introdotto una serie di meccanismi per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti di giurisdizione tra Stati membri dell’Unione europea. La Decisione quadro prevede un meccanismo obbligatorio di consultazione che gli Stati avviano quando un’autorità che ha instaurato un procedimento abbia fondato motivo di ritenere che in un altro Stato pende un giudizio parallelo per i medesimi fatti nei confronti della stessa persona. Tuttavia, non vengono individuati i criteri per la determinazione dell’autorità mieux placée per accertare i fatti. In occasione del recepimento nel nostro ordinamento, che dovrà avvenire entro il 15 giugno 2012, si porranno alcuni problemi di compatibilità con alcuni principi fondamentali, quali il diritto di difesa, poiché né imputato né difensore sono coinvolti nel procedimento di consultazione; il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale nonché il principio del giudice naturale precostituito per legge. Si propongono quindi alcune vie interpretative per favorire il recepimento della normativa tramite un bilanciamento dei principi in gioco.
26-gen-2011
Summary The dissertation deals with the European ne bis in idem principle and conflicts of jurisdiction in the European Area of Freedom, Security and Justice. The first chapter explains the rationale of the principle, distinguishing between ne bis in idem at the national and international level. Confirming that double jeopardy is not a general principle of international law yet, it is explained that a decision can prevent a second trial only when this rule is stated in an international Convention. However, in the European Area, artt. 54-58 of the Schengen Agreement recognize a ne bis in idem effect to foreign decisions. Recently, art. 50 of the European Charter of Fundamental Rights states that in the European Union the ne bis in idem principle is a fundamental principle. Chaper II and III explain the meaning of idem factum and final decision in light of both national jurisprudence and European Court of Human Rights and European Court of Justice decisions. The concept of idem factum has been interpreted by the European Court of Justice as referring only to the nature of the acts, encompassing a set of concrete circumstances which are inextricably linked together, irrespective of the legal classification given to them or the legal interest protected. As for the final decision, the Court states that, despite the legal classification of the decision, it is important that in the State that first decided the issue this decision has the effect to prevent a second trial. In both chapters some core questions are developed suggesting that, while looking forward a definition of idem factum and final decision developed at the European level, the current possibility to develop a common definition is based on European Court of Justice jurisprudence. The last chapter focusses on The Green Paper on ne bis in idem and conflicts of jurisdiction and on the Framework Decision 2009/948/JHA that approved a model of resolution and prevention of conflicts of jurisdiction among European Union member States. The Framework Decision introduces a consulting procedure that the States should start whenever they have the suspect that a parallel trial for the same facts against the the same person is pending in another member State. However, the grounds to choose in which State to hold the trial are not specified. When implementing the Framework Decision (deadline: 15th June 2012), the Italian Parliament should face some problems of consistency with Constitutional principles, as the right to defence (nor the defendant or the defendant’s lawyer take part to the procedure related to conflicts of jurisdiction); the mandatory criminal prosecution principle; the principle that states that no special judges are admitted. Some suggestions are given in order to easier the implementation of the Framework Decision and to balance its rules with the Italian Constitution principles.
ITA: Ne bis in idem; Idem factum; Sentenza definitiva; Conflitti di giurisdizione; Spazio europeo di libertà, Sicurezza e Giustizia ENG: Ne bis in idem; Same facts; Final decision; Conflicts of jurisdiction; European Area of Freedom, Security and Justice
Il ne bis in idem europeo e i conflitti di giurisdizione nello Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia / Tracogna, Clara. - (2011 Jan 26).
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