To assess soil carbon sink, the plain area of Veneto region, in the north-east of Italy, and the DOC Piave area, between Treviso and Venice provinces, were studied. Relationship between organic carbon and other factors influencing its content were investigated. The main regional land uses didn’t show significant differences on soil organic carbon content but it was noticed that vineyards have the same value, on the first 30 cm, of grasslands for the all soil types considered. The major part of the vineyard of Veneto, indeed, is grass covered. To analyze data, an approach for functional soil groups was adopted: data were grouped by means of the significant relationships founded between soil organic carbon and the other soil factors, separately for high plain, low plain and organic soils (Histosols and Mollisols). The functional soil groups are 17: 2 for the high plain, characterized by more or less than 15% of coarse fragments; 12 for the low plain, distinguished for soil drainage and texture; 3 for organic soils, one of Histosols and two for Mollisols, separated on the base of drainage. A set of soil organic carbon status indicators (SOCSI, JRC Ispra), proposed by the Joint Research Centre of Ispra in 2006, was applied on the functional soil groups of the Veneto plain and was showed on maps. The maps are important tools to get an overview on the actual organic carbon content of the plain’s soils and to point out the areas with major capacity to sequestrate or to lose organic carbon. These are to be considered the priority areas of intervention to increase soil organic carbon pool or to prevent its decreasing. In particular, the higher organic carbon content on vineyard soils and the higher potential to sequestrate found for croplands on the DOC Piave area, suggest to adopt conservation practices (according to the Best Available Techniques) for croplands or land use change from cropland to vineyard, as interventions to maximize the carbon sequestration. Instead, the areas characterized by the higher potential to lose are peatlands, where land use is not influencing. Totally, the plain soils of Veneto region could accumulate 82 Mt of organic carbon or near 300 Mt CO2eq. This is an important contribute not only for the respect of the emission limit imposed by the Kyoto Protocol to Italy but also a profit of 4 billion euros for the Veneto Region.

Al fine di quantificare il ruolo che il suolo svolge, in termini di t/ha di carbonio organico accumulato, è stata considerata l’area di pianura della regione Veneto e, in un secondo momento, l’area a DOC Piave, localizzata tra le province di Treviso e di Venezia. È stata indagata la significatività tra il carbonio organico e gli altri fattori che possono influenzarne il contenuto nel suolo. I principali usi del suolo della pianura veneta hanno mostrato contenuti paragonabili ma è stato notato che il vigneto possiede, nei primi 30 cm, valori simili al prato per tutte le tipologie di suolo. Infatti la maggior parte dei suoli vitati del Veneto, a differenza di altre regioni italiane, si presentano come inerbiti. È stato adottato un approccio di analisi dei dati per gruppi funzionali, creati in base alle relazioni risultate significative e tenendo separati gli ambienti di alta pianura, bassa pianura e i suoli ricchi in sostanza organica. Sono stati così individuati 17 gruppi funzionali. In bassa pianura, tessitura e drenaggio sono risultati descrittori significativi per il CO; in alta pianura, invece, il contenuto in scheletro; per i suoli organici, infine, è stata fatta una distinzione tra gli Histosuoli e i Mollisuoli, questi ultimi suddivisi in funzione del drenaggio. Sui gruppi funzionali sono stati applicati degli indicatori sullo stato del carbonio organico (SOCSI, JRC Ispra), grazie ai quali si è ottenuta una panoramica sui contenuti medi, minimi e massimi dei suoli di pianura del Veneto ma anche una quantificazione dei potenziali di sequestrazione e di perdita di carbonio organico. Tali potenziali sono stati rappresentati cartograficamente consentendo, così, l’individuazione delle aree a rischio di perdita di carbonio organico e delle aree a maggiore capacità di accumulo. Lo studio del ruolo di carbon sink del suolo vitato è stato approfondito sull’area a DOC Piave, confrontandolo con i suoli interessati da colture arative. I valori maggiori di carbonio organico riscontrati per il vigneto nei primi 30 cm di suolo e le maggiori potenzialità sequestrative proprie dei suoli arativi hanno portato a suggerire, per questi ultimi, gestioni più conservative o eventuali conversioni d’uso, al fine di sfruttare la loro capacità di accumulo. Le aree con maggiori perdite potenziali, invece, sono risultate essere quelle occupate da suoli palustri bonificati o da suoli di risorgiva, già ricchi in sostanza organica indipendentemente dall’uso del suolo. È stato calcolato che i suoli di pianura del Veneto sono in grado di accumulare, complessivamente, 82 Mt di carbonio organico, corrispondenti a circa 300 Mt CO2eq, quantitativo che rappresenta un notevole contributo al rispetto dei limiti di emissione imposti dal Protocollo di Kyoto ma anche un notevole guadagno per la Regione Veneto (quasi 4 miliardi di euro).

Andamento del carbonio organico nei suoli vitati della Regione Veneto(2011 Jan 26).

Andamento del carbonio organico nei suoli vitati della Regione Veneto

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2011

Abstract

Al fine di quantificare il ruolo che il suolo svolge, in termini di t/ha di carbonio organico accumulato, è stata considerata l’area di pianura della regione Veneto e, in un secondo momento, l’area a DOC Piave, localizzata tra le province di Treviso e di Venezia. È stata indagata la significatività tra il carbonio organico e gli altri fattori che possono influenzarne il contenuto nel suolo. I principali usi del suolo della pianura veneta hanno mostrato contenuti paragonabili ma è stato notato che il vigneto possiede, nei primi 30 cm, valori simili al prato per tutte le tipologie di suolo. Infatti la maggior parte dei suoli vitati del Veneto, a differenza di altre regioni italiane, si presentano come inerbiti. È stato adottato un approccio di analisi dei dati per gruppi funzionali, creati in base alle relazioni risultate significative e tenendo separati gli ambienti di alta pianura, bassa pianura e i suoli ricchi in sostanza organica. Sono stati così individuati 17 gruppi funzionali. In bassa pianura, tessitura e drenaggio sono risultati descrittori significativi per il CO; in alta pianura, invece, il contenuto in scheletro; per i suoli organici, infine, è stata fatta una distinzione tra gli Histosuoli e i Mollisuoli, questi ultimi suddivisi in funzione del drenaggio. Sui gruppi funzionali sono stati applicati degli indicatori sullo stato del carbonio organico (SOCSI, JRC Ispra), grazie ai quali si è ottenuta una panoramica sui contenuti medi, minimi e massimi dei suoli di pianura del Veneto ma anche una quantificazione dei potenziali di sequestrazione e di perdita di carbonio organico. Tali potenziali sono stati rappresentati cartograficamente consentendo, così, l’individuazione delle aree a rischio di perdita di carbonio organico e delle aree a maggiore capacità di accumulo. Lo studio del ruolo di carbon sink del suolo vitato è stato approfondito sull’area a DOC Piave, confrontandolo con i suoli interessati da colture arative. I valori maggiori di carbonio organico riscontrati per il vigneto nei primi 30 cm di suolo e le maggiori potenzialità sequestrative proprie dei suoli arativi hanno portato a suggerire, per questi ultimi, gestioni più conservative o eventuali conversioni d’uso, al fine di sfruttare la loro capacità di accumulo. Le aree con maggiori perdite potenziali, invece, sono risultate essere quelle occupate da suoli palustri bonificati o da suoli di risorgiva, già ricchi in sostanza organica indipendentemente dall’uso del suolo. È stato calcolato che i suoli di pianura del Veneto sono in grado di accumulare, complessivamente, 82 Mt di carbonio organico, corrispondenti a circa 300 Mt CO2eq, quantitativo che rappresenta un notevole contributo al rispetto dei limiti di emissione imposti dal Protocollo di Kyoto ma anche un notevole guadagno per la Regione Veneto (quasi 4 miliardi di euro).
26-gen-2011
To assess soil carbon sink, the plain area of Veneto region, in the north-east of Italy, and the DOC Piave area, between Treviso and Venice provinces, were studied. Relationship between organic carbon and other factors influencing its content were investigated. The main regional land uses didn’t show significant differences on soil organic carbon content but it was noticed that vineyards have the same value, on the first 30 cm, of grasslands for the all soil types considered. The major part of the vineyard of Veneto, indeed, is grass covered. To analyze data, an approach for functional soil groups was adopted: data were grouped by means of the significant relationships founded between soil organic carbon and the other soil factors, separately for high plain, low plain and organic soils (Histosols and Mollisols). The functional soil groups are 17: 2 for the high plain, characterized by more or less than 15% of coarse fragments; 12 for the low plain, distinguished for soil drainage and texture; 3 for organic soils, one of Histosols and two for Mollisols, separated on the base of drainage. A set of soil organic carbon status indicators (SOCSI, JRC Ispra), proposed by the Joint Research Centre of Ispra in 2006, was applied on the functional soil groups of the Veneto plain and was showed on maps. The maps are important tools to get an overview on the actual organic carbon content of the plain’s soils and to point out the areas with major capacity to sequestrate or to lose organic carbon. These are to be considered the priority areas of intervention to increase soil organic carbon pool or to prevent its decreasing. In particular, the higher organic carbon content on vineyard soils and the higher potential to sequestrate found for croplands on the DOC Piave area, suggest to adopt conservation practices (according to the Best Available Techniques) for croplands or land use change from cropland to vineyard, as interventions to maximize the carbon sequestration. Instead, the areas characterized by the higher potential to lose are peatlands, where land use is not influencing. Totally, the plain soils of Veneto region could accumulate 82 Mt of organic carbon or near 300 Mt CO2eq. This is an important contribute not only for the respect of the emission limit imposed by the Kyoto Protocol to Italy but also a profit of 4 billion euros for the Veneto Region.
carbonio organico/organic carbon, vigneto/vineyard, sequestrazione/sequestration, Protocollo di Kyoto/Kyoto Protocol
Andamento del carbonio organico nei suoli vitati della Regione Veneto(2011 Jan 26).
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