Il contributo descrive le relazioni intercorse tra lo Studio patavino e il contesto delle accademie cittadine nel Cinquecento, in particolare dell'Accademia degli Infiammati e dei letterati che ne animarono le riunioni: Daniele Barbaro, Sperone Speroni, Alessandro Piccolomini e molti altri. Il tema viene affrontato a partire dal dialogo con il mondo delle arti e in relazione alla committenza di prestigiose opere pubbliche e religiose, quali la decorazione della Sala dei Giganti ad opera di artisti locali e foresti, e il completamento del monumentale apparato scultoreo dell'Arca del Santo con il contributo di Jacopo Sansovino. Altro tema fondamentale per illustrare questo vivace scambio culturale tra Università, Accademia e mondo delle arti, è costituito dal collezionismo di antichità, di cui furono protagonisti Pietro Bembo e i professori Leonico Tomeo e Marco Mantova Benavides. Nelle loro dimore, edificate sui principi architettonici e di stile di vita tramandati dai testi di Vitruvio e Plinio, questi oggetti vennero raccolti e studiati dai numerosi visitatori, soprattutto alunni dello Studio patavino, attratti dalla loro fama. Non mancavano nemmeno opere d'arte moderna di celebri artisti italiani e fiamminghi, quali Mantegna, Raffaello, Tiziano e Memling, ricreazioni all'antica e importanti raccolte di stampe e disegni.
Dentro e fuori lo Studio patavino. Arte, collezionismo e letteratura tra Università e accademie
Grosso Marsel;Romani Vittoria
2022
Abstract
Il contributo descrive le relazioni intercorse tra lo Studio patavino e il contesto delle accademie cittadine nel Cinquecento, in particolare dell'Accademia degli Infiammati e dei letterati che ne animarono le riunioni: Daniele Barbaro, Sperone Speroni, Alessandro Piccolomini e molti altri. Il tema viene affrontato a partire dal dialogo con il mondo delle arti e in relazione alla committenza di prestigiose opere pubbliche e religiose, quali la decorazione della Sala dei Giganti ad opera di artisti locali e foresti, e il completamento del monumentale apparato scultoreo dell'Arca del Santo con il contributo di Jacopo Sansovino. Altro tema fondamentale per illustrare questo vivace scambio culturale tra Università, Accademia e mondo delle arti, è costituito dal collezionismo di antichità, di cui furono protagonisti Pietro Bembo e i professori Leonico Tomeo e Marco Mantova Benavides. Nelle loro dimore, edificate sui principi architettonici e di stile di vita tramandati dai testi di Vitruvio e Plinio, questi oggetti vennero raccolti e studiati dai numerosi visitatori, soprattutto alunni dello Studio patavino, attratti dalla loro fama. Non mancavano nemmeno opere d'arte moderna di celebri artisti italiani e fiamminghi, quali Mantegna, Raffaello, Tiziano e Memling, ricreazioni all'antica e importanti raccolte di stampe e disegni.Pubblicazioni consigliate
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