Affrontare il tema dei valori della pianificazione in Italia e, allo stesso tempo, nei paesi in via di sviluppo, consente di discutere congiuntamente il riconoscimento delle odierne istanze e, allo stesso tempo, valutare la rispondenza di queste all’interno di sistemi urbani che, spesso, si trovano ad un livello di sviluppo molto differenziato. Questo tipo di esperienza pone pertanto una serie di interrogativi sui temi che oggi propone l’urbanistica (dal consumo di suolo, alla resilienza al cambiamento climatico, la sostenibilità, la rigenerazione urbana) e la reale rispondenza che questi temi hanno con la realtà di questi luoghi. Così, una legislazione urbanistica di struttura europea esportata in Camerun può risultare inadeguata a supportare il cambiamento che città e zone rurali oggigiorno subiscono. Ciò dipende da una molteplicità di fattori i quali spaziano dal fatto che nelle città africane la figura del progettista si fonde spesso con quella del pianificatore e del costruttore, dalla povertà generalizzata, dalla crescita economica selettiva che sta creando una classe media in rapida ascesa, dall’insalubrità delle zone urbane più piccole dovuta a totale mancanza dei servizi minimi urbani nelle aree rurali, dalla struttura insediativa territoriale fatta di nuove città satelliti e metropoli sovrappopolate. L’intervento, partendo dall’esperienza di insegnamento dell’urbanistica presso l’École Nationale supérieure des Travaux Publics del Camerun, intende interrogarsi sul rapporto tra aspettative e limiti, tra teoria e pratica nel processo di pianificazione sostenibile in questo paese in via di sviluppo, cercando di evidenziare il ruolo dei valori dell’urbanistica europea rispetto alle istanze locali, di discutere l’universalità della tecnica urbanistica in relazione ai caratteri del luogo e alla struttura della popolazione, leggendo le sfide attuali anche in chiave storica.
I valori dell’urbanistica tra dimensione universale e rispondenza alle esigenze locali. Una possibile lettura critica a margine di un’esperienza in Camerun
alessandro bove
Writing – Original Draft Preparation
2023
Abstract
Affrontare il tema dei valori della pianificazione in Italia e, allo stesso tempo, nei paesi in via di sviluppo, consente di discutere congiuntamente il riconoscimento delle odierne istanze e, allo stesso tempo, valutare la rispondenza di queste all’interno di sistemi urbani che, spesso, si trovano ad un livello di sviluppo molto differenziato. Questo tipo di esperienza pone pertanto una serie di interrogativi sui temi che oggi propone l’urbanistica (dal consumo di suolo, alla resilienza al cambiamento climatico, la sostenibilità, la rigenerazione urbana) e la reale rispondenza che questi temi hanno con la realtà di questi luoghi. Così, una legislazione urbanistica di struttura europea esportata in Camerun può risultare inadeguata a supportare il cambiamento che città e zone rurali oggigiorno subiscono. Ciò dipende da una molteplicità di fattori i quali spaziano dal fatto che nelle città africane la figura del progettista si fonde spesso con quella del pianificatore e del costruttore, dalla povertà generalizzata, dalla crescita economica selettiva che sta creando una classe media in rapida ascesa, dall’insalubrità delle zone urbane più piccole dovuta a totale mancanza dei servizi minimi urbani nelle aree rurali, dalla struttura insediativa territoriale fatta di nuove città satelliti e metropoli sovrappopolate. L’intervento, partendo dall’esperienza di insegnamento dell’urbanistica presso l’École Nationale supérieure des Travaux Publics del Camerun, intende interrogarsi sul rapporto tra aspettative e limiti, tra teoria e pratica nel processo di pianificazione sostenibile in questo paese in via di sviluppo, cercando di evidenziare il ruolo dei valori dell’urbanistica europea rispetto alle istanze locali, di discutere l’universalità della tecnica urbanistica in relazione ai caratteri del luogo e alla struttura della popolazione, leggendo le sfide attuali anche in chiave storica.Pubblicazioni consigliate
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