The main aim of the present research work is to shed new light on the relationship between Wittgenstein’s notion of Lebensform and Husserl’s concept of Lebenswelt. Referring to a critical framework whose roots are to be found in the second half of the twentieth century, the work reintroduces the debate, adopting a transcendental point of view and proposing a “relational perspective”, rather than a proper comparison. In so doing, it provides a specific key to investigate the general relationship between form and structure and to critically discuss the contemporary naturalistic tendencies in philosophy, with particular attention to enactivism. The work’s main proposal pinpoints the primary role of linguistic and dialogic practices in the constitution of a particular form of life, within the structural framework of the lifeworld. For these purposes, the dissertation is structured in three parts. The first and introductive one discusses the notions of Lebenswelt and Lebensform, not only solving some interpretative problems, but also showing their peculiar role in both Husserl’s and Wittgenstein’s production. It also legitimates our desideratum, underlying the necessity of a relational perspective on the two notions. The second part observes the constitution of a specific form of life from the inside, describing the central role of language and dialogue for the development of a Heimwelt and the horizon of meanings in which this constitution takes place. Particular attention is devoted, in this context, to the notions of sedimentation, familiarity and habituality. The third and last part, from which the transcendental perspective we are adopting emerges, describes the general relationship between form and structure, together with the peculiar and ambiguous role played by the subject in this process.

Il presente lavoro ha l’obiettivo di gettare nuova luce sulla potenziale relazione tra i concetti di Lebenswelt in Husserl e Lebensform in Wittgenstein, inserendosi in un dibattito che affonda le radici nella seconda metà del Novecento. Rispetto ai precedenti esiti volti a rimarcare la presunta impossibilità di soddisfare un simile compito, questo contributo si propone invece di rilanciare l’interrogazione con un punto di vista trascendentale sul problema, offrendo non già un confronto tra i due autori, quanto piuttosto una prospettiva relazionale. Quest’ultima gravita intorno ad un nucleo principale, che intende descrivere il momento di innesto di una determinata forma di vita nella cornice strutturale della Lebenswelt. Così facendo, restituisce una determinata chiave di accesso al problema più generale di articolazione della forma nella struttura, ponendo al tempo stesso le due nozioni come contrappeso teoretico rispetto alle contemporanee tendenze di naturalizzazione del pensiero filosofico, in particolare quelle di stampo enattivo. A tale scopo, il lavoro affida alla pratica e in particolare alla pratica linguistico-dialogica il primato nell’ambito del processo di formazione e di articolazione della forma, depotenziando il carattere impositivo della struttura. Il lavoro è strutturato in tre parti. La prima, di carattere introduttivo, presenta i concetti di mondo della vita e di forma di vita, risolvendo alcuni problemi interpretativi legati ad essi e mostrandone la centralità nell’ambito della produzione husserliana e wittgensteiniana. Inoltre, essa legittima la nostra operazione speculativa, mostrando la necessità di un’osservazione congiunta tra le nozioni prescelte e ponendo le basi per una trattazione in cui le prospettive di Wittgenstein e quelle di Husserl finiscono per fondersi. La seconda parte, che si propone di entrare nel vivo del movimento di formazione ad oggetto, indaga il processo di acquisizione e uso linguistico, nonché il peculiare ruolo svolto dalle pratiche dialogiche nella costituzione di una determinata Heimwelt, analizzando al tempo stesso l’orizzonte di senso entro cui questo movimento di formazione si inserisce. Particolare attenzione è dedicata, a questo proposito, al processo di sedimentazione e all’analisi del senso di familiarità in relazione all’abitualità. La terza e ultima parte, dalla quale emerge marcatamente la prospettiva trascendentale, compie un passo indietro, analizzando “dall’alto” il rapporto tra forma e struttura, nonché il ruolo peculiare che il soggetto ricopre in questo meccanismo di formazione.

Lebenswelt e Lebensform. Articolazione delle forme e mondo della vita tra Husserl e Wittgenstein / Lisco, SONIA MARIA. - (2022 Mar 21).

Lebenswelt e Lebensform. Articolazione delle forme e mondo della vita tra Husserl e Wittgenstein.

LISCO, SONIA MARIA
2022

Abstract

The main aim of the present research work is to shed new light on the relationship between Wittgenstein’s notion of Lebensform and Husserl’s concept of Lebenswelt. Referring to a critical framework whose roots are to be found in the second half of the twentieth century, the work reintroduces the debate, adopting a transcendental point of view and proposing a “relational perspective”, rather than a proper comparison. In so doing, it provides a specific key to investigate the general relationship between form and structure and to critically discuss the contemporary naturalistic tendencies in philosophy, with particular attention to enactivism. The work’s main proposal pinpoints the primary role of linguistic and dialogic practices in the constitution of a particular form of life, within the structural framework of the lifeworld. For these purposes, the dissertation is structured in three parts. The first and introductive one discusses the notions of Lebenswelt and Lebensform, not only solving some interpretative problems, but also showing their peculiar role in both Husserl’s and Wittgenstein’s production. It also legitimates our desideratum, underlying the necessity of a relational perspective on the two notions. The second part observes the constitution of a specific form of life from the inside, describing the central role of language and dialogue for the development of a Heimwelt and the horizon of meanings in which this constitution takes place. Particular attention is devoted, in this context, to the notions of sedimentation, familiarity and habituality. The third and last part, from which the transcendental perspective we are adopting emerges, describes the general relationship between form and structure, together with the peculiar and ambiguous role played by the subject in this process.
Lebenswelt and Lebensform. Development of forms and the lifeworld between Husserl and Wittgenstein.
21-mar-2022
Il presente lavoro ha l’obiettivo di gettare nuova luce sulla potenziale relazione tra i concetti di Lebenswelt in Husserl e Lebensform in Wittgenstein, inserendosi in un dibattito che affonda le radici nella seconda metà del Novecento. Rispetto ai precedenti esiti volti a rimarcare la presunta impossibilità di soddisfare un simile compito, questo contributo si propone invece di rilanciare l’interrogazione con un punto di vista trascendentale sul problema, offrendo non già un confronto tra i due autori, quanto piuttosto una prospettiva relazionale. Quest’ultima gravita intorno ad un nucleo principale, che intende descrivere il momento di innesto di una determinata forma di vita nella cornice strutturale della Lebenswelt. Così facendo, restituisce una determinata chiave di accesso al problema più generale di articolazione della forma nella struttura, ponendo al tempo stesso le due nozioni come contrappeso teoretico rispetto alle contemporanee tendenze di naturalizzazione del pensiero filosofico, in particolare quelle di stampo enattivo. A tale scopo, il lavoro affida alla pratica e in particolare alla pratica linguistico-dialogica il primato nell’ambito del processo di formazione e di articolazione della forma, depotenziando il carattere impositivo della struttura. Il lavoro è strutturato in tre parti. La prima, di carattere introduttivo, presenta i concetti di mondo della vita e di forma di vita, risolvendo alcuni problemi interpretativi legati ad essi e mostrandone la centralità nell’ambito della produzione husserliana e wittgensteiniana. Inoltre, essa legittima la nostra operazione speculativa, mostrando la necessità di un’osservazione congiunta tra le nozioni prescelte e ponendo le basi per una trattazione in cui le prospettive di Wittgenstein e quelle di Husserl finiscono per fondersi. La seconda parte, che si propone di entrare nel vivo del movimento di formazione ad oggetto, indaga il processo di acquisizione e uso linguistico, nonché il peculiare ruolo svolto dalle pratiche dialogiche nella costituzione di una determinata Heimwelt, analizzando al tempo stesso l’orizzonte di senso entro cui questo movimento di formazione si inserisce. Particolare attenzione è dedicata, a questo proposito, al processo di sedimentazione e all’analisi del senso di familiarità in relazione all’abitualità. La terza e ultima parte, dalla quale emerge marcatamente la prospettiva trascendentale, compie un passo indietro, analizzando “dall’alto” il rapporto tra forma e struttura, nonché il ruolo peculiare che il soggetto ricopre in questo meccanismo di formazione.
Lebenswelt e Lebensform. Articolazione delle forme e mondo della vita tra Husserl e Wittgenstein / Lisco, SONIA MARIA. - (2022 Mar 21).
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Descrizione: tesi_definitiva_SoniaMaria_Lisco
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3458742
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