Il saggio nella prima parte ripercorre alcune considerazioni sul falso nel cinema, rintracciandovi un intrinseco rapporto con la settima arte. Rispetto ad altre arti il cinema intensifica l’illusione di realtà, al contempo gli strumenti stessi della riproduzione contribuiscono paradossalmente alla falsificazione. Lo statuto ambiguo dell’immagine, la costruzione della messa in scena con una manipolazione del profilmico, il montaggio, fanno infatti del cinema un universo organizzato attorno alla simulazione. Nella seconda parte del saggio viene preso in esame il film-saggio F for Fake (F come falso. Verità e menzogne,1975,Orson Welles), che ha rappresentato nella storia del cinema un portato innovativo, diretto ad agire su più livelli, delineando la potenza affermatrice del falso, come più volte messo in rilievo dalle riflessioni di Gilles Deleuze e di un copioso numero di studiosi del cinema. Nella terza parte viene analizzato quale caso di studio il film di Pedro Almodòvar Todo sombre mi madre (Tutto su mia madre, 1999) orientando il percorso intorno al complesso e variegato rapporto tra verità e finzione, irrorato anch’esso nel corpo del lungometraggio attraverso un fitto tessuto di riferimenti ad altre espressioni artistiche. L’attenzione è inoltre rivolta a cogliere come il confine tra verità e finzione diegetica appaia molto labile, al sevizio della conquista di una autenticità che, in molti casi, veste la forma del falso, espandendosi all’interno della narrazione in molteplici direzioni.

"L'arte è la menzogna che ci fa capire la verità": la forza del falso nel cinema

Rosamaria Salvatore
2022

Abstract

Il saggio nella prima parte ripercorre alcune considerazioni sul falso nel cinema, rintracciandovi un intrinseco rapporto con la settima arte. Rispetto ad altre arti il cinema intensifica l’illusione di realtà, al contempo gli strumenti stessi della riproduzione contribuiscono paradossalmente alla falsificazione. Lo statuto ambiguo dell’immagine, la costruzione della messa in scena con una manipolazione del profilmico, il montaggio, fanno infatti del cinema un universo organizzato attorno alla simulazione. Nella seconda parte del saggio viene preso in esame il film-saggio F for Fake (F come falso. Verità e menzogne,1975,Orson Welles), che ha rappresentato nella storia del cinema un portato innovativo, diretto ad agire su più livelli, delineando la potenza affermatrice del falso, come più volte messo in rilievo dalle riflessioni di Gilles Deleuze e di un copioso numero di studiosi del cinema. Nella terza parte viene analizzato quale caso di studio il film di Pedro Almodòvar Todo sombre mi madre (Tutto su mia madre, 1999) orientando il percorso intorno al complesso e variegato rapporto tra verità e finzione, irrorato anch’esso nel corpo del lungometraggio attraverso un fitto tessuto di riferimenti ad altre espressioni artistiche. L’attenzione è inoltre rivolta a cogliere come il confine tra verità e finzione diegetica appaia molto labile, al sevizio della conquista di una autenticità che, in molti casi, veste la forma del falso, espandendosi all’interno della narrazione in molteplici direzioni.
2022
La poliedricità del falso. Arte, cultura e mistificazioni nel mondo contemporaneo
9788829015450
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