Leggere il Testamento dell’Alto Rodano è assorbire una luce, che poi non ci lascia più. Resta in noi, come un tesoro, la vivissima luminosità del testo, di una prosa poetica che sa svelare immagini sorprendenti, come l’unione nuziale dei profeti con le fate. In un Vallese di valli e di pascoli disseminati di cappelle – «esili gemme» «in mezzo ai campi, al confine dei boschi di larici» –, profeti e fate possiedono il segreto dei luoghi, il segreto dell’aria che lì si respira. E, uniti nell’amore coniugale, nella luce lo rivelano a chi sa ascoltare: «le loro parole sottili si mescolano come un capello d’oro al sacro recitativo». «Incantare il mondo». Charmer le monde, nell’originale di Chappaz. Questo il compito del poeta, profeta o fata nel suo genio d’artista, profeta e fata nel suo cuore di Vallesano. La traduzione di Luciana T. Soliman rispecchia in pieno questa luminosità del testo, che è la stessa luminosità delle stelle che «lasciano una scia»: stelle quasi solitarie, che il poeta sa scorgere sugli «amari versanti bui» delle sue montagne. Con un inchino di fronte alla sensibilità di Chappaz, l’italiano della traduttrice accoglie tutta la sacralità della scrittura, rendendo onore alle mille personificazioni del poeta, sempre immerse in questo cono di ripetuta luce. E' un onore, per noi, aver potuto redigere la prefazione di questa traduzione.
Prefazione
A. BETTONI
2022
Abstract
Leggere il Testamento dell’Alto Rodano è assorbire una luce, che poi non ci lascia più. Resta in noi, come un tesoro, la vivissima luminosità del testo, di una prosa poetica che sa svelare immagini sorprendenti, come l’unione nuziale dei profeti con le fate. In un Vallese di valli e di pascoli disseminati di cappelle – «esili gemme» «in mezzo ai campi, al confine dei boschi di larici» –, profeti e fate possiedono il segreto dei luoghi, il segreto dell’aria che lì si respira. E, uniti nell’amore coniugale, nella luce lo rivelano a chi sa ascoltare: «le loro parole sottili si mescolano come un capello d’oro al sacro recitativo». «Incantare il mondo». Charmer le monde, nell’originale di Chappaz. Questo il compito del poeta, profeta o fata nel suo genio d’artista, profeta e fata nel suo cuore di Vallesano. La traduzione di Luciana T. Soliman rispecchia in pieno questa luminosità del testo, che è la stessa luminosità delle stelle che «lasciano una scia»: stelle quasi solitarie, che il poeta sa scorgere sugli «amari versanti bui» delle sue montagne. Con un inchino di fronte alla sensibilità di Chappaz, l’italiano della traduttrice accoglie tutta la sacralità della scrittura, rendendo onore alle mille personificazioni del poeta, sempre immerse in questo cono di ripetuta luce. E' un onore, per noi, aver potuto redigere la prefazione di questa traduzione.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Prefazione, Testamento dell'Alto Rodano, trad. L.T. Soliman
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