I contributi scientifici sulla relazione tra viaggi in cammino e interesse turistico sono aumentati nell’ultimo decennio a livello internazionale gra-zie al successo del Camino de Santiago. La riflessione geografica sui Cammini, intesi come viaggi a piedi di più tratte, a carattere storico-religioso o associati a specifici tematismi, dialoga perlopiù con gli studi su turismo lento (Pileri e Moscarelli, 2021), geoitinerari (Lemmi, 2015) e ruolo del turismo nelle aree marginali (Meini, 2019). I cammini storico-religiosi, inoltre, incrociano il ricco dibattito internazionale sul turismo religioso (Collins-Kreiner, 2010) nell’arduo tentativo di distinguere nei progressivi fenomeni di caminonization tra pellegrinaggi religiosi e mobili-tà legate ad altre motivazioni. Il processo di riconoscimento di alcuni Cammini a Cultural Routes del Consiglio d’Europa ha stimolato fertili rapporti tra accademia e territori e favorito la definizione di politiche nazionali per lo sviluppo del tematismo (Piano Strategico del Turismo 2017-2022). Recentemente, la pandemia ha portato al ripensamento di molte proposte locali verso forme di turismo lento più rispondenti al diffuso desiderio di spazi verdi e pratiche outdoor. Sul fronte della domanda, i viaggi in cammino, già in crescita prima della pandemia, sono considerati ora tra le modalità più interessanti di scoperta dei luoghi. Recenti indagini hanno evidenziato come l’Italia dei cammini abbia retto l’urto della crisi rilevando che parte dei camminatori ha fatto la prima esperienza proprio durante la pandemia. Il presente studio si inserisce in questo ricco filone e presenta i primi risultati di una ricerca sul Cammino di Sant’Antonio (CSAnt), un caso interessante per gli aspetti evolutivi della domanda e i recenti processi di valorizzazione del percorso. L’analisi tratta il tema dei viaggi in cammino lungo itinerari storico-religiosi concentrando l’attenzione sul rapporto tra turismo lento e paesaggi attraversati. Adottando un approccio interdisciplinare che considera gli apporti dei Tourism e Landscape Studies (Terkenli, 2021), l’obiettivo è testare la vali-dità della definizione di “paesaggio turistico”, inteso come insieme di inte-razioni fisiche, sociali e simboliche tra luoghi e soggetti generate da speci-fiche pratiche del turismo (Meneghello, 2021), come strumento concet-tuale per esplorare la forte componente esperienziale di questa pratica nel CSAnt. Capovolgendo la prospettiva dei Tourism Studies sul nesso paesaggio-turismo che spesso interroga le pratiche turistiche nei loro aspetti motiva-zionali per far emergere il ruolo e il valore del paesaggio nelle pratiche stesse, lo studio parte dalle domande sul paesaggio e sulle sue componenti relazionali per definire i caratteri delle pratiche turistiche. La somministrazione di un geoquestionario associata alla realizzazione di interviste in cammino favorisce, da un lato la raccolta mobile e situata (Cisani, 2020) di materiali informativi di varia natura su paesaggi scelti come significativi dai camminatori, dall’altro l’interpretazione di questi materiali che restituiscono l’agire e interagire durante la pratica. Integrando l’analisi sui viaggi in cammino come pellegrinaggi religiosi o percorsi del trekking, l’intento è svelare la complessa essenza, immersiva e performativa di queste esperienze (Rabbiosi, 2021).

In cammino sulle orme di Sant’Antonio. Georeferenziazione dei paesaggi significativi tra esigenze spirituali e valorizzazione dei territori attraversati

MENEGHELLO SABRINA
2022

Abstract

I contributi scientifici sulla relazione tra viaggi in cammino e interesse turistico sono aumentati nell’ultimo decennio a livello internazionale gra-zie al successo del Camino de Santiago. La riflessione geografica sui Cammini, intesi come viaggi a piedi di più tratte, a carattere storico-religioso o associati a specifici tematismi, dialoga perlopiù con gli studi su turismo lento (Pileri e Moscarelli, 2021), geoitinerari (Lemmi, 2015) e ruolo del turismo nelle aree marginali (Meini, 2019). I cammini storico-religiosi, inoltre, incrociano il ricco dibattito internazionale sul turismo religioso (Collins-Kreiner, 2010) nell’arduo tentativo di distinguere nei progressivi fenomeni di caminonization tra pellegrinaggi religiosi e mobili-tà legate ad altre motivazioni. Il processo di riconoscimento di alcuni Cammini a Cultural Routes del Consiglio d’Europa ha stimolato fertili rapporti tra accademia e territori e favorito la definizione di politiche nazionali per lo sviluppo del tematismo (Piano Strategico del Turismo 2017-2022). Recentemente, la pandemia ha portato al ripensamento di molte proposte locali verso forme di turismo lento più rispondenti al diffuso desiderio di spazi verdi e pratiche outdoor. Sul fronte della domanda, i viaggi in cammino, già in crescita prima della pandemia, sono considerati ora tra le modalità più interessanti di scoperta dei luoghi. Recenti indagini hanno evidenziato come l’Italia dei cammini abbia retto l’urto della crisi rilevando che parte dei camminatori ha fatto la prima esperienza proprio durante la pandemia. Il presente studio si inserisce in questo ricco filone e presenta i primi risultati di una ricerca sul Cammino di Sant’Antonio (CSAnt), un caso interessante per gli aspetti evolutivi della domanda e i recenti processi di valorizzazione del percorso. L’analisi tratta il tema dei viaggi in cammino lungo itinerari storico-religiosi concentrando l’attenzione sul rapporto tra turismo lento e paesaggi attraversati. Adottando un approccio interdisciplinare che considera gli apporti dei Tourism e Landscape Studies (Terkenli, 2021), l’obiettivo è testare la vali-dità della definizione di “paesaggio turistico”, inteso come insieme di inte-razioni fisiche, sociali e simboliche tra luoghi e soggetti generate da speci-fiche pratiche del turismo (Meneghello, 2021), come strumento concet-tuale per esplorare la forte componente esperienziale di questa pratica nel CSAnt. Capovolgendo la prospettiva dei Tourism Studies sul nesso paesaggio-turismo che spesso interroga le pratiche turistiche nei loro aspetti motiva-zionali per far emergere il ruolo e il valore del paesaggio nelle pratiche stesse, lo studio parte dalle domande sul paesaggio e sulle sue componenti relazionali per definire i caratteri delle pratiche turistiche. La somministrazione di un geoquestionario associata alla realizzazione di interviste in cammino favorisce, da un lato la raccolta mobile e situata (Cisani, 2020) di materiali informativi di varia natura su paesaggi scelti come significativi dai camminatori, dall’altro l’interpretazione di questi materiali che restituiscono l’agire e interagire durante la pratica. Integrando l’analisi sui viaggi in cammino come pellegrinaggi religiosi o percorsi del trekking, l’intento è svelare la complessa essenza, immersiva e performativa di queste esperienze (Rabbiosi, 2021).
2022
Itinerari per la valorizzazione territoriale tra sviluppi reticolari e sostenibili
9788835143222
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