L'ordine Bunyavirales comprende oltre 500 virus con genoma a RNA a singolo filamento lineare, segmentato, di senso negativo o ambisenso, che vengono generalmente definiti Bunyavirus. Tra le dodici famiglie di bunyavirus ne troviamo cinque (Arenaviridae, Hantaviridae, Nairoviridae, Peribunyaviridae and Phenuiviridae) che includono virus emergenti importanti dal punto di vista medico e/o economico. I bunyavirus causano sindromi febbrili alle quali possono essere associati una serie di sintomi specifici che vanno da eruzioni cutanee, emorragie a livello epatico/renale o estremamente diffuse, encefalite o cecità, insufficienza renale o sindrome polmonare. Tre malattie causate da bunyavirus, ossia la febbre emorragica della Crimea e Congo, la febbre di Lassa e la febbre della Rift Valley, rientrano tra le nove malattie più importanti dal punto di vista medico ed economico incluse nel programma R&D Blueprint dell’OMS che delinea la priorità della ricerca nell’ambito delle emergenze in sanità pubblica. Mentre gli arenavirus e gli hantavirus sono trasmessi all’uomo dai roditori, i membri delle altre famiglie sono virus trasmessi da vettori artropodi, quali zecche, zanzare e pappataci. In genere gli artropodi sono infettati per tutta la vita e risulta comune anche la trasmissione transovarica che contribuisce alla persistenza del virus nell’ecosistema. Gli animali domestici o selvatici sono necessari per mantenere il ciclo in natura mentre gli esseri umani tendono a rappresentare degli ospiti terminali per tutti questi virus, tranne i phlebovirus. In alcuni casi sono possibili delle trasmissioni secondarie, in particolare a livello nosocomiale. La distribuzione delle malattie causate da questi virus correla con la distribuzione dei vettori e/o degli ospiti vertebrati e nella maggior parte dei casi hanno una diffusione geografica limitata. Fa eccezione la febbre emorragia della Crimea e Congo che invece risulta estremamente diffusa, infatti la malattia è presente in molti paesi dell’Africa, nel sud e sud-est dell’Europa, nel Medioriente ed in Asia rappresentando un potenziale pericolo per una proporzione elevata della popolazione umana. Per la diagnosi presuntiva dei casi di febbre, risultano importanti le conoscenze relative al sito geografico di esposizione, alla stagione e alla presenza di artropodi / roditori. La diagnosi è confermata dall'isolamento del virus, dalla presenza di IgM specifiche, aumento del titolo anticorpale nei sieri accoppiati, rilevamento di antigeni oppure dell'RNA virale mediante test di amplificazione degli acidi nucleici. Ad oggi non sono disponibili farmaci specifici o vaccini e la prevenzione avviene principalmente mendiate il controllo dei vettori / roditori ed all’impiego di ausili che riducono il rischio di esposizione.

Epidemiologia ed aspetti diagnostici dei Bunyavirus (Crimean-Congo Hemorrhagic Fever virus ed altri Bunyavirus meno noti)

salata cristiano
2023

Abstract

L'ordine Bunyavirales comprende oltre 500 virus con genoma a RNA a singolo filamento lineare, segmentato, di senso negativo o ambisenso, che vengono generalmente definiti Bunyavirus. Tra le dodici famiglie di bunyavirus ne troviamo cinque (Arenaviridae, Hantaviridae, Nairoviridae, Peribunyaviridae and Phenuiviridae) che includono virus emergenti importanti dal punto di vista medico e/o economico. I bunyavirus causano sindromi febbrili alle quali possono essere associati una serie di sintomi specifici che vanno da eruzioni cutanee, emorragie a livello epatico/renale o estremamente diffuse, encefalite o cecità, insufficienza renale o sindrome polmonare. Tre malattie causate da bunyavirus, ossia la febbre emorragica della Crimea e Congo, la febbre di Lassa e la febbre della Rift Valley, rientrano tra le nove malattie più importanti dal punto di vista medico ed economico incluse nel programma R&D Blueprint dell’OMS che delinea la priorità della ricerca nell’ambito delle emergenze in sanità pubblica. Mentre gli arenavirus e gli hantavirus sono trasmessi all’uomo dai roditori, i membri delle altre famiglie sono virus trasmessi da vettori artropodi, quali zecche, zanzare e pappataci. In genere gli artropodi sono infettati per tutta la vita e risulta comune anche la trasmissione transovarica che contribuisce alla persistenza del virus nell’ecosistema. Gli animali domestici o selvatici sono necessari per mantenere il ciclo in natura mentre gli esseri umani tendono a rappresentare degli ospiti terminali per tutti questi virus, tranne i phlebovirus. In alcuni casi sono possibili delle trasmissioni secondarie, in particolare a livello nosocomiale. La distribuzione delle malattie causate da questi virus correla con la distribuzione dei vettori e/o degli ospiti vertebrati e nella maggior parte dei casi hanno una diffusione geografica limitata. Fa eccezione la febbre emorragia della Crimea e Congo che invece risulta estremamente diffusa, infatti la malattia è presente in molti paesi dell’Africa, nel sud e sud-est dell’Europa, nel Medioriente ed in Asia rappresentando un potenziale pericolo per una proporzione elevata della popolazione umana. Per la diagnosi presuntiva dei casi di febbre, risultano importanti le conoscenze relative al sito geografico di esposizione, alla stagione e alla presenza di artropodi / roditori. La diagnosi è confermata dall'isolamento del virus, dalla presenza di IgM specifiche, aumento del titolo anticorpale nei sieri accoppiati, rilevamento di antigeni oppure dell'RNA virale mediante test di amplificazione degli acidi nucleici. Ad oggi non sono disponibili farmaci specifici o vaccini e la prevenzione avviene principalmente mendiate il controllo dei vettori / roditori ed all’impiego di ausili che riducono il rischio di esposizione.
2023
Abstract
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