Oltre a fare il punto sullo stato delle zone danneggiate durante il con- flitto, il Congresso regionale per le Bonifiche venete di San Donà riprese con vigore i fili del discorso interrotto nel 1915, al quale si era ispirata la legislazione dell’immediato dopoguerra. Di bonifica integrale si parlò a più riprese, poiché essa non poteva essere procrastinata ulteriormente: le terre prosciugate richiedevano infatti la trasformazione fondiaria, le regioni meridionali aspettavano da tempo interventi radicali sui bacini montani e la malaria continuava a mietere vittime. Se i proprietari settentrionali erano convinti della necessità di dover realizzare quanto prima la bonifica agraria, per la quale chiedevano allo Stato maggiori contributi e minore ingerenza, uomini come Angelo Omodeo, Eliseo Iandolo, Carlo Petrocchi, Meuccio Ruini, Vittorio Peglion, Arrigo Serpieri e Silvio Trentin misero in evidenza i passi che ancora rimanevano da compiere per giungere alla realizzazione di una trasformazione integrale del territorio attenta alle diversità regionali e alle problematiche igienico-sanitarie. Dagli interventi e dalle riflessioni svolte da studiosi e politici al convegno di San Donà di Piave si evince chiaramente che, nel marzo del 1922, l’idea di bonifica ‘integrale’ in Italia era ormai pienamente acquisita.

L’integralità della bonifica: il Congresso di San Donà di Piave (23-25 marzo 1922)

Elisabetta Novello
2023

Abstract

Oltre a fare il punto sullo stato delle zone danneggiate durante il con- flitto, il Congresso regionale per le Bonifiche venete di San Donà riprese con vigore i fili del discorso interrotto nel 1915, al quale si era ispirata la legislazione dell’immediato dopoguerra. Di bonifica integrale si parlò a più riprese, poiché essa non poteva essere procrastinata ulteriormente: le terre prosciugate richiedevano infatti la trasformazione fondiaria, le regioni meridionali aspettavano da tempo interventi radicali sui bacini montani e la malaria continuava a mietere vittime. Se i proprietari settentrionali erano convinti della necessità di dover realizzare quanto prima la bonifica agraria, per la quale chiedevano allo Stato maggiori contributi e minore ingerenza, uomini come Angelo Omodeo, Eliseo Iandolo, Carlo Petrocchi, Meuccio Ruini, Vittorio Peglion, Arrigo Serpieri e Silvio Trentin misero in evidenza i passi che ancora rimanevano da compiere per giungere alla realizzazione di una trasformazione integrale del territorio attenta alle diversità regionali e alle problematiche igienico-sanitarie. Dagli interventi e dalle riflessioni svolte da studiosi e politici al convegno di San Donà di Piave si evince chiaramente che, nel marzo del 1922, l’idea di bonifica ‘integrale’ in Italia era ormai pienamente acquisita.
2023
Per un’Italia resiliente, sostenibile e moderna ANBI e i Consorzi di bonifica protagonisti
979-12-5997-083-1
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