The thesis aims to study the coarse wares in use at Aquileia between the foundation of the colony at the end of the 2nd century B.C. and the 6th century A.D., when the history of the ancient city come to an end. The aim is to assess the typological and technological evolution of this pottery class and to understand to what extent it can be indicative of the historical, cultural, and economic changes that affected Aquileia and its territory. The material under consideration comes from two areas of the urban centre investigated by the University of Padua: the Roman theatre in the former Comelli-Moro property and the so-called Domus of Titus Macer in the former Cossar property. Overall, the two excavations yielded 2474 vases (4555 shards). Each specimen was subjected to a typo-chronological study that led to the elaboration of a seriation divided into 10 functional forms and 99 different types. The finds were then analysed from a technological point of view, both through macroscopic observation of the fabrics and traces of forming techniques, and through the use of analytical methods such as digital image analysis and - for a batch of 88 samples - optical microscopy on thin sections. The collected data allowed to recognize different productions, some of which were local/regional, others certainly originating outside Aquileia and its territory. For each production, the composition of the ceramic sets, the chronological span and the distribution radius of the manufactured vessels was defined. An attempt was made to reconstruct the entire production sequence, to ascertain the level of skill of the craftsmen and the degree of organisation of the workshops. At the end of the work, the collected data were considered from a diachronic point of view. It was therefore possible to provide a cross-section of the local manufacturing system and to define how it changed over time. It was also possible to document the existence of rich cultural exchanges and extra-regional trade, which represented an integral part of the economic and social reality of ancient Aquileia.

La tesi di dottorato ha per oggetto lo studio delle ceramiche comuni grezze in uso ad Aquileia tra il momento della fondazione della colonia alla fine del II secolo a.C. e il VI secolo d.C., epoca in cui la storia della città antica può dirsi conclusa. L’obiettivo è quello di valutare l’evoluzione tipologica e tecnologica che tale classe di materiale subì nel corso del tempo e di comprendere in quale misura questa possa essere considerata indicativa dei cambiamenti che interessarono Aquileia e il suo territorio dal punto di vista socio-culturale ma anche economico-produttivo e commerciale. Il materiale analizzato proviene da due aree del centro urbano oggetto di indagine da parte dell’Università degli Studi di Padova: il teatro romano nei fondi ex Comelli-Moro e la c.d. domus di Tito Macro nei fondi ex Cossar. Nel complesso i due scavi hanno restituito 2474 contenitori pertinenti alla classe in esame (4555 frr. totali). Ciascun esemplare è stato innanzitutto sottoposto ad uno studio tipo-cronologico che ha portato all’elaborazione di una seriazione articolata in 10 forme funzionali e 99 tipi diversi. Di seguito si è proceduto con l’analisi dei reperti dal punto di vista tecnologico, sia attraverso l’osservazione macroscopica degli impasti e delle tracce di lavorazione ancora visibili sui pezzi, sia tramite il ricorso a metodi analitici quali la digital image analysis e – per un lotto di 88 campioni - la microscopia ottica su sezioni sottili. I dati così raccolti hanno permesso attribuire i frammenti a produzioni diverse, alcune delle quali locali/regionali, altre certamente originarie di territori esterni a quello aquileiese. Per ciascuna di esse è stato possibile definire (con diversi livelli di dettaglio a seconda dei casi) la composizione dei set ceramici prodotti, l’arco cronologico nel corso del quale si sviluppò l’attività delle officine e il raggio di distribuzione del vasellame fabbricato; si è cercato inoltre di ricostruire l’intera sequenza produttiva che portava alla realizzazione dei recipienti finiti, con l’obiettivo di valutare il livello di competenza degli artigiani e il grado di organizzazione delle botteghe in cui essi operavano. A conclusione del lavoro i dati raccolti sono stati considerati in un’ottica diacronica, andando a valutare come cambiarono gli indici di presenza delle diverse produzioni individuate nelle fasi tardorepubblicane, di età imperiale e tardoantiche. È stato quindi possibile restituire uno spaccato del sistema produttivo locale e definire come cambiò il modo di produrre le ceramiche comuni grezze nel corso del tempo. È stata inoltre documentata l’esistenza di ricchi scambi culturali e traffici extra-regionali, difficilmente leggibili attraverso lo studio di altre categorie di materiali, ma che pure rappresentavano una parte integrante della realtà economica e sociale dell’antica Aquileia

CERAMICHE COMUNI GREZZE AD AQUILEIA FRA TARDA ETÀ REPUBBLICANA ED EPOCA TARDOANTICA. DATI ARCHEOLOGICI E ARCHEOMETRICI PER UNA NUOVA INTERPRETAZIONE STORICA / Riccato, Anna. - (2022 Oct 26).

CERAMICHE COMUNI GREZZE AD AQUILEIA FRA TARDA ETÀ REPUBBLICANA ED EPOCA TARDOANTICA. DATI ARCHEOLOGICI E ARCHEOMETRICI PER UNA NUOVA INTERPRETAZIONE STORICA

RICCATO, ANNA
2022

Abstract

The thesis aims to study the coarse wares in use at Aquileia between the foundation of the colony at the end of the 2nd century B.C. and the 6th century A.D., when the history of the ancient city come to an end. The aim is to assess the typological and technological evolution of this pottery class and to understand to what extent it can be indicative of the historical, cultural, and economic changes that affected Aquileia and its territory. The material under consideration comes from two areas of the urban centre investigated by the University of Padua: the Roman theatre in the former Comelli-Moro property and the so-called Domus of Titus Macer in the former Cossar property. Overall, the two excavations yielded 2474 vases (4555 shards). Each specimen was subjected to a typo-chronological study that led to the elaboration of a seriation divided into 10 functional forms and 99 different types. The finds were then analysed from a technological point of view, both through macroscopic observation of the fabrics and traces of forming techniques, and through the use of analytical methods such as digital image analysis and - for a batch of 88 samples - optical microscopy on thin sections. The collected data allowed to recognize different productions, some of which were local/regional, others certainly originating outside Aquileia and its territory. For each production, the composition of the ceramic sets, the chronological span and the distribution radius of the manufactured vessels was defined. An attempt was made to reconstruct the entire production sequence, to ascertain the level of skill of the craftsmen and the degree of organisation of the workshops. At the end of the work, the collected data were considered from a diachronic point of view. It was therefore possible to provide a cross-section of the local manufacturing system and to define how it changed over time. It was also possible to document the existence of rich cultural exchanges and extra-regional trade, which represented an integral part of the economic and social reality of ancient Aquileia.
COARSE WARES IN AQUILEIA BETWEEN THE LATE REPUBLICAN PERIOD AND THE LATE ANTIQUITY. ARCHAEOLOGICAL AND ARCHAEOMETRIC DATA FOR A NEW HISTORICAL INTERPRETATION
26-ott-2022
La tesi di dottorato ha per oggetto lo studio delle ceramiche comuni grezze in uso ad Aquileia tra il momento della fondazione della colonia alla fine del II secolo a.C. e il VI secolo d.C., epoca in cui la storia della città antica può dirsi conclusa. L’obiettivo è quello di valutare l’evoluzione tipologica e tecnologica che tale classe di materiale subì nel corso del tempo e di comprendere in quale misura questa possa essere considerata indicativa dei cambiamenti che interessarono Aquileia e il suo territorio dal punto di vista socio-culturale ma anche economico-produttivo e commerciale. Il materiale analizzato proviene da due aree del centro urbano oggetto di indagine da parte dell’Università degli Studi di Padova: il teatro romano nei fondi ex Comelli-Moro e la c.d. domus di Tito Macro nei fondi ex Cossar. Nel complesso i due scavi hanno restituito 2474 contenitori pertinenti alla classe in esame (4555 frr. totali). Ciascun esemplare è stato innanzitutto sottoposto ad uno studio tipo-cronologico che ha portato all’elaborazione di una seriazione articolata in 10 forme funzionali e 99 tipi diversi. Di seguito si è proceduto con l’analisi dei reperti dal punto di vista tecnologico, sia attraverso l’osservazione macroscopica degli impasti e delle tracce di lavorazione ancora visibili sui pezzi, sia tramite il ricorso a metodi analitici quali la digital image analysis e – per un lotto di 88 campioni - la microscopia ottica su sezioni sottili. I dati così raccolti hanno permesso attribuire i frammenti a produzioni diverse, alcune delle quali locali/regionali, altre certamente originarie di territori esterni a quello aquileiese. Per ciascuna di esse è stato possibile definire (con diversi livelli di dettaglio a seconda dei casi) la composizione dei set ceramici prodotti, l’arco cronologico nel corso del quale si sviluppò l’attività delle officine e il raggio di distribuzione del vasellame fabbricato; si è cercato inoltre di ricostruire l’intera sequenza produttiva che portava alla realizzazione dei recipienti finiti, con l’obiettivo di valutare il livello di competenza degli artigiani e il grado di organizzazione delle botteghe in cui essi operavano. A conclusione del lavoro i dati raccolti sono stati considerati in un’ottica diacronica, andando a valutare come cambiarono gli indici di presenza delle diverse produzioni individuate nelle fasi tardorepubblicane, di età imperiale e tardoantiche. È stato quindi possibile restituire uno spaccato del sistema produttivo locale e definire come cambiò il modo di produrre le ceramiche comuni grezze nel corso del tempo. È stata inoltre documentata l’esistenza di ricchi scambi culturali e traffici extra-regionali, difficilmente leggibili attraverso lo studio di altre categorie di materiali, ma che pure rappresentavano una parte integrante della realtà economica e sociale dell’antica Aquileia
CERAMICHE COMUNI GREZZE AD AQUILEIA FRA TARDA ETÀ REPUBBLICANA ED EPOCA TARDOANTICA. DATI ARCHEOLOGICI E ARCHEOMETRICI PER UNA NUOVA INTERPRETAZIONE STORICA / Riccato, Anna. - (2022 Oct 26).
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