Far beyond the physical consequences of the impact, a socio-natural disaster raises important issues about the territories and the affected population's future, mainly if it involves marginal areas such as those of the central Apennines, affected by a long seismic sequence between 2016 and 2017. Proper housing emergency management, capable of offering timely and adequate responses in the immediate emergency, above all in the medium-long term, is both a challenge and a crucial point for any post-disaster policy. This doctoral research proposes a sociological analysis of Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE) as the institutional response to the housing emergency caused by the 2016-2017 earthquakes: temporary and prefabricated houses installed in the municipalities affected by the disaster, which will offer housing to the displaced population until the end of the reconstruction. Through ethnographic methodological tools and discursive interviews, the research aims to investigate the temporary living, the models of social interaction and the forms of cohabitation within a post-disaster emergency housing area in a municipality of the Marche hinterland, in the province of Macerata. The new dense and proximity housing configuration is very different from the fragmented and disaggregated mountain living that characterized the area before the earthquake and pushes people to experiment with new forms and models of social interaction. The analysis of the emergency scenario, the post-disaster housing trajectories, the meanings of the home, the housing practices, the social interactions, the community dynamics and the conflicts between inhabitants, reveals contradictions and ambivalences of living in SAE. Furthermore, these contrasts are even more evident during the Covid-19 emergency, mainly due to the prolonged home confinement imposed by the restrictive measures to fight the pandemic. The complexity of the reorganization of social relations after the earthquake, in a temporary and emergency housing context, suggests how a post-disaster recovery process that includes both material and immaterial aspects of reconstruction should consider the relationship between individuals, community and territory.

Ben oltre le conseguenze fisiche dell’impatto, un disastro socio-naturale solleva importanti questioni circa il futuro dei territori e della popolazione, specialmente se colpisce aree fragili e marginali come quelle dell’Appennino centrale, interessate da una lunga sequenza sismica tra il 2016 e il 2017. Una corretta gestione dell’emergenza abitativa, in grado di offrire risposte tempestive e adeguate a seguito dell’impatto ma soprattutto nel medio-lungo termine, rappresenta una sfida e un punto cruciale per le istituzioni. La presente ricerca dottorale propone un’analisi sociologica delle Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE), quali risposta istituzionale all’emergenza abitativa causata dai terremoti del 2016- 2017: abitazioni temporanee e prefabbricate, installate nei comuni colpiti dal disastro, volte ad accogliere la popolazione fino al termine della ricostruzione. Mediante una prolungata osservazione partecipante e la conduzione di interviste discorsive, la ricerca indaga il tema dell’abitare temporaneo, i modelli di interazione sociale e le forme di convivenza all’interno di un’area abitativa emergenziale post-disastro in un comune dell’entroterra marchigiano, in provincia di Macerata. La nuova configurazione abitativa, densa e di prossimità, molto differente dall’abitare montano, frammentato e disaggregato che caratterizzava l’area in questione prima del sisma, spinge gli abitanti a sperimentare forme e modelli inediti di interazione sociale. Dall’analisi dello scenario emergenziale, delle traiettorie abitative post- sisma, dei significati attribuiti alla casa, delle pratiche abitative, delle interazioni sociali, delle dinamiche comunitarie e dei conflitti tra gli abitanti, la ricerca rileva una serie di contraddizioni e ambivalenze dell’abitare in SAE, rese ancora più evidenti dall’emergenza pandemica da Covid-19 e in particolare dal prolungato confinamento domiciliare imposto dalle misure restrittive di contrasto alla pandemia. La complessità della riorganizzazione delle relazioni sociali nel post-sisma, in un contesto abitativo temporaneo ed emergenziale, suggerisce come un processo di recovery post-disastro volto alla riparazione e alla cura delle popolazioni e dei territori colpiti, in grado di includere anche gli aspetti immateriali della ricostruzione, non possa prescindere dal considerare la relazione tra individui, comunità e territorio, di cui l’abitare rappresenta una delle principali espressioni.

Abitare l’emergenza. Uno studio socio-ecologico di comunità nel post-disastro dell’Appennino centrale (2016-2017) / DELLA VALLE, Claudia. - (2022 Dec 06).

Abitare l’emergenza. Uno studio socio-ecologico di comunità nel post-disastro dell’Appennino centrale (2016-2017)

DELLA VALLE, CLAUDIA
2022

Abstract

Far beyond the physical consequences of the impact, a socio-natural disaster raises important issues about the territories and the affected population's future, mainly if it involves marginal areas such as those of the central Apennines, affected by a long seismic sequence between 2016 and 2017. Proper housing emergency management, capable of offering timely and adequate responses in the immediate emergency, above all in the medium-long term, is both a challenge and a crucial point for any post-disaster policy. This doctoral research proposes a sociological analysis of Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE) as the institutional response to the housing emergency caused by the 2016-2017 earthquakes: temporary and prefabricated houses installed in the municipalities affected by the disaster, which will offer housing to the displaced population until the end of the reconstruction. Through ethnographic methodological tools and discursive interviews, the research aims to investigate the temporary living, the models of social interaction and the forms of cohabitation within a post-disaster emergency housing area in a municipality of the Marche hinterland, in the province of Macerata. The new dense and proximity housing configuration is very different from the fragmented and disaggregated mountain living that characterized the area before the earthquake and pushes people to experiment with new forms and models of social interaction. The analysis of the emergency scenario, the post-disaster housing trajectories, the meanings of the home, the housing practices, the social interactions, the community dynamics and the conflicts between inhabitants, reveals contradictions and ambivalences of living in SAE. Furthermore, these contrasts are even more evident during the Covid-19 emergency, mainly due to the prolonged home confinement imposed by the restrictive measures to fight the pandemic. The complexity of the reorganization of social relations after the earthquake, in a temporary and emergency housing context, suggests how a post-disaster recovery process that includes both material and immaterial aspects of reconstruction should consider the relationship between individuals, community and territory.
Living the emergency. A socio-ecological community study in the post-disaster of central Apennines (2016-2017)
6-dic-2022
Ben oltre le conseguenze fisiche dell’impatto, un disastro socio-naturale solleva importanti questioni circa il futuro dei territori e della popolazione, specialmente se colpisce aree fragili e marginali come quelle dell’Appennino centrale, interessate da una lunga sequenza sismica tra il 2016 e il 2017. Una corretta gestione dell’emergenza abitativa, in grado di offrire risposte tempestive e adeguate a seguito dell’impatto ma soprattutto nel medio-lungo termine, rappresenta una sfida e un punto cruciale per le istituzioni. La presente ricerca dottorale propone un’analisi sociologica delle Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE), quali risposta istituzionale all’emergenza abitativa causata dai terremoti del 2016- 2017: abitazioni temporanee e prefabbricate, installate nei comuni colpiti dal disastro, volte ad accogliere la popolazione fino al termine della ricostruzione. Mediante una prolungata osservazione partecipante e la conduzione di interviste discorsive, la ricerca indaga il tema dell’abitare temporaneo, i modelli di interazione sociale e le forme di convivenza all’interno di un’area abitativa emergenziale post-disastro in un comune dell’entroterra marchigiano, in provincia di Macerata. La nuova configurazione abitativa, densa e di prossimità, molto differente dall’abitare montano, frammentato e disaggregato che caratterizzava l’area in questione prima del sisma, spinge gli abitanti a sperimentare forme e modelli inediti di interazione sociale. Dall’analisi dello scenario emergenziale, delle traiettorie abitative post- sisma, dei significati attribuiti alla casa, delle pratiche abitative, delle interazioni sociali, delle dinamiche comunitarie e dei conflitti tra gli abitanti, la ricerca rileva una serie di contraddizioni e ambivalenze dell’abitare in SAE, rese ancora più evidenti dall’emergenza pandemica da Covid-19 e in particolare dal prolungato confinamento domiciliare imposto dalle misure restrittive di contrasto alla pandemia. La complessità della riorganizzazione delle relazioni sociali nel post-sisma, in un contesto abitativo temporaneo ed emergenziale, suggerisce come un processo di recovery post-disastro volto alla riparazione e alla cura delle popolazioni e dei territori colpiti, in grado di includere anche gli aspetti immateriali della ricostruzione, non possa prescindere dal considerare la relazione tra individui, comunità e territorio, di cui l’abitare rappresenta una delle principali espressioni.
Abitare l’emergenza. Uno studio socio-ecologico di comunità nel post-disastro dell’Appennino centrale (2016-2017) / DELLA VALLE, Claudia. - (2022 Dec 06).
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