Il saggio presenta due manoscritti qui attribuiti per la prima volta a Antonio Maria da Villafora, importante rappresentante della miniatura padovana attivo per importanti committenze religiose e laiche tra la seconda metà del Quattrocento e l’inizio del secolo successivo. Si tratta di due libri molto diversi tra loro: i Commentarii in primum librum sententiarum del teologo e filosofo agostiniano Egidio Romano (Roma, Biblioteca Angelica, ms. 624), rappresentano un esempio di codice cartaceo di studio con illustrazione figurata solo nella prima carta, mentre il Messale oggi al Musée Jacquemart André (MJAP-Ms-2078) è un manoscritto liturgico pergamenaceo con ricco apparato illustrativo. Nello studio si profilano e identificano le personalità dei committenti attraverso l’analisi di sottoscrizioni e stemmi, si delinea la funzione dei manoscritti e la loro storia collezionistica successiva che nel caso del Messale bene esemplifica la passione per l’arte italiana del Rinascimento di Nelié Jacquemart André. L’analisi stilistica sostanzia l’attribuzione al Villafora e propone confronti con altre opere del vasto catalogo del miniatore che portano a una datazione negli ultimi due decenni del Quattrocento.
Due codici miniati da Antonio Maria da Villafora: un commentario al primo libro delle Sentenze di Egidio Romano della Biblioteca Angelica e un Messale del Musée Jacquemart-André
Federica Toniolo;
2023
Abstract
Il saggio presenta due manoscritti qui attribuiti per la prima volta a Antonio Maria da Villafora, importante rappresentante della miniatura padovana attivo per importanti committenze religiose e laiche tra la seconda metà del Quattrocento e l’inizio del secolo successivo. Si tratta di due libri molto diversi tra loro: i Commentarii in primum librum sententiarum del teologo e filosofo agostiniano Egidio Romano (Roma, Biblioteca Angelica, ms. 624), rappresentano un esempio di codice cartaceo di studio con illustrazione figurata solo nella prima carta, mentre il Messale oggi al Musée Jacquemart André (MJAP-Ms-2078) è un manoscritto liturgico pergamenaceo con ricco apparato illustrativo. Nello studio si profilano e identificano le personalità dei committenti attraverso l’analisi di sottoscrizioni e stemmi, si delinea la funzione dei manoscritti e la loro storia collezionistica successiva che nel caso del Messale bene esemplifica la passione per l’arte italiana del Rinascimento di Nelié Jacquemart André. L’analisi stilistica sostanzia l’attribuzione al Villafora e propone confronti con altre opere del vasto catalogo del miniatore che portano a una datazione negli ultimi due decenni del Quattrocento.Pubblicazioni consigliate
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