This work (Antigonos II Gonatas. Perception and Auto-Representation of a King) focuses on Antigonos Gonatas’ life with the aim of examining his political propaganda and auto representation as well as his relationship with his subjects. My research argues that Gonatas was a skillful and clever sovereign, able to juggle through innovation and tradition to oppose a negative portrait as a tyrant developed by his enemies, and to achieve prestige among his subjects. I have demonstrated that two historiographic traditions developed, one influenced by Antigonos’ enemies that represents Gonatas as a tyrant, the other one influenced by Antigonos’ himself or by the historians at his court, that shows the Macedonian king in a positive light. Since the beginning of his political life, Antigonos followed two different line of actions: on the one side, he introduced the cult of the god Pan, to differentiate himself from the previous political and religious tradition and to emphasize his own imagine as a king; on the other side, in order to connect himself with the Argead ghenos, he revitalized the cult of the gods Herakles and Asclepius, he built a monument for his ancestors, the progonoi, in Delos and he revitalized the image of Alexander IV, Alexander the Great’s son. Considering this last point, this study reassesses Antigonos’ reception in the 20th century. In particular, by re-examining the Boscoreale’s frescoes, it shows, against Studniczka’s hypothesis, that it is not possible to demonstrate that Antigonos is represented in these paintings. Moreover, Antigonos accepted, or perhaps sponsored, a cult in his honor (SEG 41, 75). This research confirms that Antigonos followed stoic teachings (as his relationship with the main philosophers of his time shows) to promote his political image; at the same time, he made use of any cunning political strategy to maintain the power for more than forty years. Considering the different approaches and themes discussed in this study, my research focuses also on the various ways and styles of communication. It considers the thorny issue regarding the chronology of Antigonos’ reign and how it could reflect his aim of creating a real ‘Antigonid era’ and a more rooted legitimation of his role as a king of Macedonia. Furthermore, it discusses the part played by Antigonid women in maintaining and managing the political power. This work demonstrates that Phila I, his mother, had a pivotal role in maintaining the cultural and administrative requirements of the Antigonid court.

La tesi di dottorato "Antigono II Gonata. Percezione e autorappresentazione di un re" ripercorre le vicende di Antigono Gonata col preciso obiettivo di indagare sulla sua propaganda politica, ovvero sulle prassi della sua autorappresentazione. La ricerca ha mostrato come il Gonata sia stato un abile sovrano, capace di destreggiarsi tra innovazione e tradizione per affermare la propria immagine politica, per ottenere approvazione tra i propri sudditi e per smentire la fama negativa di tiranno attribuitagli dagli antagonisti. Convergono su di lui, infatti, due filoni storiografici distinti: da un lato una tradizione negativa sviluppata dai nemici di Antigono che evidenzia i tratti più dispotici del Gonata e che insiste in particolare sul suo intento di soggiogare la Grecia con un dominio di estrema durezza: si consideri ad esempio il ritratto di Antigono come barbaro che emerge dal decreto di Cremonide. Dall’altro lato una tradizione che tende a presentare il Gonata sotto una luce del tutto positiva, elaborata probabilmente da Antigono stesso o dagli scrittori presenti alla sua corte. Si è mostrato come, fin dall’inizio del suo regno, il Gonata abbia manifestato l’intento di accentuare la propria dimensione dinastica, differenziandola dalla tradizione precedente. Così sono da intendersi l’introduzione come elemento cultuale innovativo del culto di Pan, dio che, stando alla tradizione, avrebbe affiancato Antigono a Lisimachia (277/276 a.C.) permettendogli di vincere i Galli, e l’omaggio per i propri antenati con l’edificazione di un grande monumento celebrativo, a Delo, per i progonoi. Inoltre, per enfatizzare la propria comunione con la casata argeade dei re macedoni, promuove una serie di iniziative in questo senso, che includono la rivitalizzazione dei culti di Eracle e Asclepio e forse, elemento non meno significativo, l’omaggio alla memoria del figlio di Alessandro il Grande, Alessandro IV, eliminato da Cassandro. A proposito di quest’ultima tematica, questo studio discute un aspetto della ricezione di Antigono nel Novecento: dal riesame degli affreschi di Boscoreale è possibile supporre che, a differenza di quanto ipotizzato da Studniczka all’inizio del secolo scorso, Antigono non sia rappresentato in uno degli affreschi, ma sia piuttosto il committente dell’opera. Si è poi analizzato come, per porsi in linea di diretta continuità con la tradizione argeade, il Gonata abbia consentito all’accettazione, o probabilmente alla diffusione stessa, di un culto in proprio onore. La ricerca ha confermato l’effettiva propensione filosofica di Antigono, che abbracciò insegnamenti stoici (lo stretto rapporto che sviluppò con i principali filosofi del tempo ne è testimone), e certamente sfruttò tale caratterizzazione per connotare e promuovere e la propria immagine regale; ma al tempo stesso questa autorappresentazione non nasconde il fatto che egli ricorse a qualsiasi, anche spregiudicata, astuzia politica per conservare il potere per una quarantina di anni. Nella molteplicità degli approcci e dei temi affrontati si sono presi in esame inoltre i modi e gli stili della comunicazione tra Antigono e i sudditi; la spinosa questione relativa alla cronologia del regno del Gonata per come potrebbe riflettere il suo intento di creare una vera e propria era antigonide, nonché una più radicata legittimazione del suo ruolo in Macedonia; e infine il ruolo delle donne antigonidi nella gestione del potere, che risulta centrale anche per la conservazione del carisma familiare: il suicidio della madre di Antigono, Phila, ne è una drammatica controprova.

Antigono II Gonata. Percezione e autorappresentazione di un re / Peruch, SERENA EVELINA. - (2023 Jun 22).

Antigono II Gonata. Percezione e autorappresentazione di un re

PERUCH, SERENA EVELINA
2023

Abstract

This work (Antigonos II Gonatas. Perception and Auto-Representation of a King) focuses on Antigonos Gonatas’ life with the aim of examining his political propaganda and auto representation as well as his relationship with his subjects. My research argues that Gonatas was a skillful and clever sovereign, able to juggle through innovation and tradition to oppose a negative portrait as a tyrant developed by his enemies, and to achieve prestige among his subjects. I have demonstrated that two historiographic traditions developed, one influenced by Antigonos’ enemies that represents Gonatas as a tyrant, the other one influenced by Antigonos’ himself or by the historians at his court, that shows the Macedonian king in a positive light. Since the beginning of his political life, Antigonos followed two different line of actions: on the one side, he introduced the cult of the god Pan, to differentiate himself from the previous political and religious tradition and to emphasize his own imagine as a king; on the other side, in order to connect himself with the Argead ghenos, he revitalized the cult of the gods Herakles and Asclepius, he built a monument for his ancestors, the progonoi, in Delos and he revitalized the image of Alexander IV, Alexander the Great’s son. Considering this last point, this study reassesses Antigonos’ reception in the 20th century. In particular, by re-examining the Boscoreale’s frescoes, it shows, against Studniczka’s hypothesis, that it is not possible to demonstrate that Antigonos is represented in these paintings. Moreover, Antigonos accepted, or perhaps sponsored, a cult in his honor (SEG 41, 75). This research confirms that Antigonos followed stoic teachings (as his relationship with the main philosophers of his time shows) to promote his political image; at the same time, he made use of any cunning political strategy to maintain the power for more than forty years. Considering the different approaches and themes discussed in this study, my research focuses also on the various ways and styles of communication. It considers the thorny issue regarding the chronology of Antigonos’ reign and how it could reflect his aim of creating a real ‘Antigonid era’ and a more rooted legitimation of his role as a king of Macedonia. Furthermore, it discusses the part played by Antigonid women in maintaining and managing the political power. This work demonstrates that Phila I, his mother, had a pivotal role in maintaining the cultural and administrative requirements of the Antigonid court.
Antigonos II Gonatas. Perception and auto-representation of a king
22-giu-2023
La tesi di dottorato "Antigono II Gonata. Percezione e autorappresentazione di un re" ripercorre le vicende di Antigono Gonata col preciso obiettivo di indagare sulla sua propaganda politica, ovvero sulle prassi della sua autorappresentazione. La ricerca ha mostrato come il Gonata sia stato un abile sovrano, capace di destreggiarsi tra innovazione e tradizione per affermare la propria immagine politica, per ottenere approvazione tra i propri sudditi e per smentire la fama negativa di tiranno attribuitagli dagli antagonisti. Convergono su di lui, infatti, due filoni storiografici distinti: da un lato una tradizione negativa sviluppata dai nemici di Antigono che evidenzia i tratti più dispotici del Gonata e che insiste in particolare sul suo intento di soggiogare la Grecia con un dominio di estrema durezza: si consideri ad esempio il ritratto di Antigono come barbaro che emerge dal decreto di Cremonide. Dall’altro lato una tradizione che tende a presentare il Gonata sotto una luce del tutto positiva, elaborata probabilmente da Antigono stesso o dagli scrittori presenti alla sua corte. Si è mostrato come, fin dall’inizio del suo regno, il Gonata abbia manifestato l’intento di accentuare la propria dimensione dinastica, differenziandola dalla tradizione precedente. Così sono da intendersi l’introduzione come elemento cultuale innovativo del culto di Pan, dio che, stando alla tradizione, avrebbe affiancato Antigono a Lisimachia (277/276 a.C.) permettendogli di vincere i Galli, e l’omaggio per i propri antenati con l’edificazione di un grande monumento celebrativo, a Delo, per i progonoi. Inoltre, per enfatizzare la propria comunione con la casata argeade dei re macedoni, promuove una serie di iniziative in questo senso, che includono la rivitalizzazione dei culti di Eracle e Asclepio e forse, elemento non meno significativo, l’omaggio alla memoria del figlio di Alessandro il Grande, Alessandro IV, eliminato da Cassandro. A proposito di quest’ultima tematica, questo studio discute un aspetto della ricezione di Antigono nel Novecento: dal riesame degli affreschi di Boscoreale è possibile supporre che, a differenza di quanto ipotizzato da Studniczka all’inizio del secolo scorso, Antigono non sia rappresentato in uno degli affreschi, ma sia piuttosto il committente dell’opera. Si è poi analizzato come, per porsi in linea di diretta continuità con la tradizione argeade, il Gonata abbia consentito all’accettazione, o probabilmente alla diffusione stessa, di un culto in proprio onore. La ricerca ha confermato l’effettiva propensione filosofica di Antigono, che abbracciò insegnamenti stoici (lo stretto rapporto che sviluppò con i principali filosofi del tempo ne è testimone), e certamente sfruttò tale caratterizzazione per connotare e promuovere e la propria immagine regale; ma al tempo stesso questa autorappresentazione non nasconde il fatto che egli ricorse a qualsiasi, anche spregiudicata, astuzia politica per conservare il potere per una quarantina di anni. Nella molteplicità degli approcci e dei temi affrontati si sono presi in esame inoltre i modi e gli stili della comunicazione tra Antigono e i sudditi; la spinosa questione relativa alla cronologia del regno del Gonata per come potrebbe riflettere il suo intento di creare una vera e propria era antigonide, nonché una più radicata legittimazione del suo ruolo in Macedonia; e infine il ruolo delle donne antigonidi nella gestione del potere, che risulta centrale anche per la conservazione del carisma familiare: il suicidio della madre di Antigono, Phila, ne è una drammatica controprova.
Antigono II Gonata. Percezione e autorappresentazione di un re / Peruch, SERENA EVELINA. - (2023 Jun 22).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_definitiva_SerenaEvelina_Peruch.pdf

accesso aperto

Descrizione: Tesi_definitiva_SerenaEvelina_Peruch
Tipologia: Tesi di dottorato
Dimensione 20.14 MB
Formato Adobe PDF
20.14 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3491564
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact