Nell’ambito del Salapia Project, in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia, il Davidson College (USA) e la McGill University (Montreal, Canada), il contributo si focalizza sull’analisi degli indicatori archeobotanici per la ricostruzione delle caratteristiche dell’ambiente naturale e delle modalità di continuità e cambiamento dei sistemi agricoli e delle abitudini alimentari tra Tardantichità e Altomedioevo nel sito di Salapia-Salpi. Le analisi condotte si inseriscono in un quadro più ampio di ricerche condotte dal Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia dell’Università del Salento in Capitana e nel Sub-Appennino Dauno, in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia, per le fasi comprese tra Tardo Antico e Basso Medioevo, che hanno portato sinora a una serie di contributi che hanno riguardato i siti di Faragola (Ascoli Satriano), San Lorenzo in Carminiano (Foggia), Pantano (Foggia), Santa Maria e San Giovanni a Canosa, Montecorvino. Le indagini archeobotaniche sono relative alle attività archeologiche svoltesi a Salapia durante le campagne di scavo 2014, 2015 e 2016 in particolare nel Saggio I e II, mentre sono in corso le indagini relative alle successive campagne di scavo. L’importanza del centro nel corso del tempo si deve sicuramente alla sua posizione costiera e alla presenza di ambienti differenziati, alle caratteristiche fisiche del suo territorio e al suo potenziale agricolo.
Dalla laguna all’entroterra: il contributo dell’archeobotanica alla ricostruzione dei paesaggi e dei sistemi agricoli a Salapia tra Tardo Antico e Alto Medioevo
Silvia D’Aquino;
2022
Abstract
Nell’ambito del Salapia Project, in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia, il Davidson College (USA) e la McGill University (Montreal, Canada), il contributo si focalizza sull’analisi degli indicatori archeobotanici per la ricostruzione delle caratteristiche dell’ambiente naturale e delle modalità di continuità e cambiamento dei sistemi agricoli e delle abitudini alimentari tra Tardantichità e Altomedioevo nel sito di Salapia-Salpi. Le analisi condotte si inseriscono in un quadro più ampio di ricerche condotte dal Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia dell’Università del Salento in Capitana e nel Sub-Appennino Dauno, in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia, per le fasi comprese tra Tardo Antico e Basso Medioevo, che hanno portato sinora a una serie di contributi che hanno riguardato i siti di Faragola (Ascoli Satriano), San Lorenzo in Carminiano (Foggia), Pantano (Foggia), Santa Maria e San Giovanni a Canosa, Montecorvino. Le indagini archeobotaniche sono relative alle attività archeologiche svoltesi a Salapia durante le campagne di scavo 2014, 2015 e 2016 in particolare nel Saggio I e II, mentre sono in corso le indagini relative alle successive campagne di scavo. L’importanza del centro nel corso del tempo si deve sicuramente alla sua posizione costiera e alla presenza di ambienti differenziati, alle caratteristiche fisiche del suo territorio e al suo potenziale agricolo.File | Dimensione | Formato | |
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