L’orientamento professionale rappresenta un valore strategico per far fronte allo spaesamento e intervenire in supporto delle persone senza lavoro, in quanto occasione per riflettere e comprendere sé stessi e le trasformazioni contestuali-lavorative, curando l’agency individuale e creando strumenti per superare i potenziali ostacoli, affrontando in maniera consapevole non solo il processo di re-inserimento lavorativo, ma anche la stessa contemporaneità. Alcuni studi realizzati nel contesto europeo dimostrano che la difficoltà di adempiere a questo compito dell’orientamento sia ostacolato dalla decentralizzazione dei servizi, coordinati a livello regionale dai singoli Paesi. Ciò è causa della frammentazione nell’erogazione dei servizi orientativi, offerti da più attori e con modalità diverse, alimentando nell’utente confusione e solitudine (Sultana, 2007). Con queste premesse, il contributo contiene le prime evidenze di un case study che esemplifica la creazione di comunità di pratica di orientatori come pratica da replicare per creare collaborazione tra i protagonisti del servizio di orientamento, inclusi i beneficiari. Il lavoro di ricerca analizzerà una realtà che coinvolge orientatori del Veneto: dopo una riflessione sull’importanza della partecipazione e sul ruolo degli orientatori, in quanto professione riflessiva capace di promuovere cambiamenti sociali, la trattazione riguarderà le prime evidenze di un’indagine somministrata dalla stessa comunità.
Tra frammentazione e collaborazione: il caso di Itinera Tutor delle Transizioni per la creazione di un sistema coordinato e collaborativo di orientamento
Vanessa Bettin
2023
Abstract
L’orientamento professionale rappresenta un valore strategico per far fronte allo spaesamento e intervenire in supporto delle persone senza lavoro, in quanto occasione per riflettere e comprendere sé stessi e le trasformazioni contestuali-lavorative, curando l’agency individuale e creando strumenti per superare i potenziali ostacoli, affrontando in maniera consapevole non solo il processo di re-inserimento lavorativo, ma anche la stessa contemporaneità. Alcuni studi realizzati nel contesto europeo dimostrano che la difficoltà di adempiere a questo compito dell’orientamento sia ostacolato dalla decentralizzazione dei servizi, coordinati a livello regionale dai singoli Paesi. Ciò è causa della frammentazione nell’erogazione dei servizi orientativi, offerti da più attori e con modalità diverse, alimentando nell’utente confusione e solitudine (Sultana, 2007). Con queste premesse, il contributo contiene le prime evidenze di un case study che esemplifica la creazione di comunità di pratica di orientatori come pratica da replicare per creare collaborazione tra i protagonisti del servizio di orientamento, inclusi i beneficiari. Il lavoro di ricerca analizzerà una realtà che coinvolge orientatori del Veneto: dopo una riflessione sull’importanza della partecipazione e sul ruolo degli orientatori, in quanto professione riflessiva capace di promuovere cambiamenti sociali, la trattazione riguarderà le prime evidenze di un’indagine somministrata dalla stessa comunità.Pubblicazioni consigliate
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