Il saggio dedicato alla funzione narrativa ed espressiva di un paio di orecchini formati da pendenti a forma di cuore, all’interno del film I gioielli di Madame de…, fa parte di un capitolo di un volume collettaneo dedicato al cinema di Max Ophuls. Nelle opere del grande Maestro gli oggetti incarnano forme e funzioni molteplici, arrivando a volte a riannodare processi psichici dei personaggi, elevandosi a valore simbolico del disorientamento che singole figure femminili vivono. Nel film analizzato divengono il centro focale intorno a cui si “spiralizza” la narrazione. Il testo di Remo Bodei, La vita delle cose, e sfere del pensiero psicoanalitico sono le lenti attraverso cui sono state interrogate le diverse sfumature rivestite dagli orecchini all’interno della messa in scena. È stato messo l’accento su come i preziosi, dapprima mostrati quale espressione dello status symbol e usati quale merce di scambio da più personaggi, assumono nel procedere degli eventi una sorta di prolungamento delle singole figure fino a rivestire la funzione di segno della passione d’amore tra la protagonista, Louise, e il console Donati. E sottilmente Ophuls li fa agire quale motore dell’ingranaggio meccanico che domina le rispettive vite, portando alla morte Donati e Louise, a seguito del duello tra il marito di lei e il console. È stato allora messo in evidenza come gli orecchini nel congegno messo in scena da Ophuls divengano sotterranei agenti di ciò che per tutta la narrazione, nella forma della ripetizione, ha sotterraneamente percorso la storia narrata, ovvero il propagarsi della pulsione di morte. Particolare rilievo nella trattazione è stato inoltre posto al mutamento della protagonista nel corso degli eventi narrati. Altrettanta attenzione è stata indirizzata alla funzione dello sguardo volto a disegnare le relazioni tra i singoli. Lo scintillio emanato dai pendenti a forma di cuore, dopo aver catturato in un vortice di attrazione le rispettive vite, nella inquadratura finale del film si volge infine verso noi spettatori riguardandoci.

I gioielli di Madame de... La ronde dell'oggetto

Salvatore Rosamaria
2023

Abstract

Il saggio dedicato alla funzione narrativa ed espressiva di un paio di orecchini formati da pendenti a forma di cuore, all’interno del film I gioielli di Madame de…, fa parte di un capitolo di un volume collettaneo dedicato al cinema di Max Ophuls. Nelle opere del grande Maestro gli oggetti incarnano forme e funzioni molteplici, arrivando a volte a riannodare processi psichici dei personaggi, elevandosi a valore simbolico del disorientamento che singole figure femminili vivono. Nel film analizzato divengono il centro focale intorno a cui si “spiralizza” la narrazione. Il testo di Remo Bodei, La vita delle cose, e sfere del pensiero psicoanalitico sono le lenti attraverso cui sono state interrogate le diverse sfumature rivestite dagli orecchini all’interno della messa in scena. È stato messo l’accento su come i preziosi, dapprima mostrati quale espressione dello status symbol e usati quale merce di scambio da più personaggi, assumono nel procedere degli eventi una sorta di prolungamento delle singole figure fino a rivestire la funzione di segno della passione d’amore tra la protagonista, Louise, e il console Donati. E sottilmente Ophuls li fa agire quale motore dell’ingranaggio meccanico che domina le rispettive vite, portando alla morte Donati e Louise, a seguito del duello tra il marito di lei e il console. È stato allora messo in evidenza come gli orecchini nel congegno messo in scena da Ophuls divengano sotterranei agenti di ciò che per tutta la narrazione, nella forma della ripetizione, ha sotterraneamente percorso la storia narrata, ovvero il propagarsi della pulsione di morte. Particolare rilievo nella trattazione è stato inoltre posto al mutamento della protagonista nel corso degli eventi narrati. Altrettanta attenzione è stata indirizzata alla funzione dello sguardo volto a disegnare le relazioni tra i singoli. Lo scintillio emanato dai pendenti a forma di cuore, dopo aver catturato in un vortice di attrazione le rispettive vite, nella inquadratura finale del film si volge infine verso noi spettatori riguardandoci.
2023
Max Ophuls. La letteratura al cinema
9788829719419
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3501406
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