Il saggio vuole analizzare, attraverso il racconto 1945 (Il ritorno) (tit. or. Hazatérés, 2004) di Gábor T. Szántó e il film a esso ispirato, "1945" (2017) del regista Ferenc Török, il rapporto tra le reazioni ed emozioni, anche violentissime, scatenatesi a seguito dell'episodio centrale del racconto e del film, che si svolgono entrambi in un villaggio ungherese nell'estate del 1945. La guerra è ormai finita e l'Ungheria è stata "liberata" dalle truppe sovietiche dall'occupazione nazista (a seguito della quale in pochi mesi 600mila ebrei ungheresi vennero deportati nei campi di sterminio), racconto e film ci mostrano i preparativi di un matrimonio “importante” nel villaggio e la presenza dei soldati sovietici il cui atteggiamento ambiguo mette in evidenza il confine sottile tra “liberatori” e “occupanti”. Alla stazione del villaggio scendono dal treno due ebrei ortodossi che caricano su un carretto due casse (nel romanzo sono undici) il contenuto delle quali resta un mistero per gli abitanti. Quegli oggetti nascosti e l'assenza di informazioni sulla destinazione così come sulle intenzioni dei due stranieri iniziano a far serpeggiare ed esplodere nel villaggio sentimenti e conflitti che li costringono a rievocare momenti ed episodi della loro storia collettiva e individuale riportandoli indietro nel tempo: come se le casse contenessero specchi nei quali ciascuno potesse riflettersi, vedendo il sé stesso di adesso e di allora e confrontandosi con una resa dei conti ormai inevitabile nonostante la costante rimozione. Il rapporto tra le emozioni dettate dalla paura che nasce dal perturbante evocato dagli oggetti - su cui ciascun abitante del villaggio, in modo sempre più inquieto, fantastica e fa ipotesi in modo sempre più incalzante. Oggetti che attraversano il paese verso una direzione ignota, come ignoto è il loro vero contenuto - e la rabbia violenta, che si condensa e si riflette pienamente nella parte finale del racconto e del film, viene analizzato anche attraverso la visione prospettica del saggio di István Bibó, La questione ebraica in Ungheria dopo il 1944 (Zsidókérdés Magyarországon 1944 után, 1948, 1986).

1945 (Il ritorno) e la rimozione della "questione ebraica" in Ungheria

Cinzia Franchi
2023

Abstract

Il saggio vuole analizzare, attraverso il racconto 1945 (Il ritorno) (tit. or. Hazatérés, 2004) di Gábor T. Szántó e il film a esso ispirato, "1945" (2017) del regista Ferenc Török, il rapporto tra le reazioni ed emozioni, anche violentissime, scatenatesi a seguito dell'episodio centrale del racconto e del film, che si svolgono entrambi in un villaggio ungherese nell'estate del 1945. La guerra è ormai finita e l'Ungheria è stata "liberata" dalle truppe sovietiche dall'occupazione nazista (a seguito della quale in pochi mesi 600mila ebrei ungheresi vennero deportati nei campi di sterminio), racconto e film ci mostrano i preparativi di un matrimonio “importante” nel villaggio e la presenza dei soldati sovietici il cui atteggiamento ambiguo mette in evidenza il confine sottile tra “liberatori” e “occupanti”. Alla stazione del villaggio scendono dal treno due ebrei ortodossi che caricano su un carretto due casse (nel romanzo sono undici) il contenuto delle quali resta un mistero per gli abitanti. Quegli oggetti nascosti e l'assenza di informazioni sulla destinazione così come sulle intenzioni dei due stranieri iniziano a far serpeggiare ed esplodere nel villaggio sentimenti e conflitti che li costringono a rievocare momenti ed episodi della loro storia collettiva e individuale riportandoli indietro nel tempo: come se le casse contenessero specchi nei quali ciascuno potesse riflettersi, vedendo il sé stesso di adesso e di allora e confrontandosi con una resa dei conti ormai inevitabile nonostante la costante rimozione. Il rapporto tra le emozioni dettate dalla paura che nasce dal perturbante evocato dagli oggetti - su cui ciascun abitante del villaggio, in modo sempre più inquieto, fantastica e fa ipotesi in modo sempre più incalzante. Oggetti che attraversano il paese verso una direzione ignota, come ignoto è il loro vero contenuto - e la rabbia violenta, che si condensa e si riflette pienamente nella parte finale del racconto e del film, viene analizzato anche attraverso la visione prospettica del saggio di István Bibó, La questione ebraica in Ungheria dopo il 1944 (Zsidókérdés Magyarországon 1944 után, 1948, 1986).
2023
La memoria degli oggetti
9788857598536
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