Una storionicoltura sita in Lombardia ed oggetto del presente monitoraggio ha iniziato a produrre storione russo (Acipenser gueldenstaedtii) a partire dal 2015 in seguito all’acquisto di riproduttori e di giovanili provenienti da altro allevamento italiano. Già nell’estate del 2017 veniva segnalato in questo impianto un episodio di grave mortalità che interessava l’80% degli individui nel loro primo anno di vita. A partire dal 2018, sono state eseguite le prime riproduzioni di A. gueldenstaedtii con semina di progenie propria in allevamento. Nonostante diversi tentativi finalizzati al miglioramento del benessere dei pesci e delle condizioni di allevamento, in particolare la riduzione della densità in vasca allo scopo di limitare i fattori di stress, nell’estate 2019, 2020 e 2021 si sono ripresentati gravi eventi di mortalità con sospetta eziologia virale. È stata pertanto iniziata un’indagine sanitaria in allevamento con la collaborazione dell’Università degli Studi di Padova e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) per accertare le cause della mortalità. Gli obbiettivi della collaborazione sono stati: confermare la presenza di un agente virale, escludere concomitanti patologie infettive, seguire l’andamento della patologia identificata nell’arco del tempo ed evidenziare eventuali fattori ambientali favorenti. Nel corso dell’estate/autunno 2021 sono stati effettuati campionamenti quindicinali di diverse matrici, sia prima sia durante la mortalità, le quali sono state analizzate mediante diverse metodiche diagnostiche (i.e. batteriologia, istologia, virologia e microscopia elettronica). Le analisi effettuate hanno evidenziato la presenza di Acipenser Iridovirus European (AcIV-E) e ne hanno correlato la comparsa con l’inizio della sintomatologia clinica e la mortalità. Il virus è stato rilevato da diverse matrici: branchie, tessuti cutanei periorali, acqua, muco, ed è stato caratterizzato mediante sequenziamento ed analisi filogenetica. L’esame istologico ha evidenziato la presenza di tipiche cellule epiteliali ipertrofiche con nucleo anfofilo in branchie e cute. L’esame batteriologico al contrario non ha evidenziato la presenta di batteri patogeni. La risoluzione della malattia, iniziata ai primi di settembre 2021, si è avuta circa 2 mesi dopo la comparsa dei primi sintomi, ma la positività all’agente eziologico è stata rilevata mediante real time PCR fino al termine del monitoraggio (6 mesi). La mortalità cumulativa osservata è stata del 15,9 %, ma con un’estrema variabilità tra vasche. La sintomatologia clinica e la mortalità si sono manifestate, sia storicamente sia nel corso del presente studio, solo nell’area dell’impianto denominata “avannotteria 2” in animali di circa 15 grammi di peso. Poiché l’avannotteria 2 è caratterizzata da un diverso approvvigionamento idrico rispetto all’area dove gli storioni erano allevati precedentemente e nella quale non erano presenti mortalità anomale, l’acqua (in assenza di sistemi di disinfezione) è stata identificata come il principale fattore di rischio per l’ingresso e la trasmissione della malattia. Al contrario, non è stata osservata nessuna correlazione significativa tra temperatura dell’acqua e andamento della malattia.

Monitoraggio di un episodio di acipenser iridovirus european (ACIV-E) in storioni russi (Acipenser gueldenstaedtii) allevati.

Abbadi M.;Quaglio F.
2023

Abstract

Una storionicoltura sita in Lombardia ed oggetto del presente monitoraggio ha iniziato a produrre storione russo (Acipenser gueldenstaedtii) a partire dal 2015 in seguito all’acquisto di riproduttori e di giovanili provenienti da altro allevamento italiano. Già nell’estate del 2017 veniva segnalato in questo impianto un episodio di grave mortalità che interessava l’80% degli individui nel loro primo anno di vita. A partire dal 2018, sono state eseguite le prime riproduzioni di A. gueldenstaedtii con semina di progenie propria in allevamento. Nonostante diversi tentativi finalizzati al miglioramento del benessere dei pesci e delle condizioni di allevamento, in particolare la riduzione della densità in vasca allo scopo di limitare i fattori di stress, nell’estate 2019, 2020 e 2021 si sono ripresentati gravi eventi di mortalità con sospetta eziologia virale. È stata pertanto iniziata un’indagine sanitaria in allevamento con la collaborazione dell’Università degli Studi di Padova e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) per accertare le cause della mortalità. Gli obbiettivi della collaborazione sono stati: confermare la presenza di un agente virale, escludere concomitanti patologie infettive, seguire l’andamento della patologia identificata nell’arco del tempo ed evidenziare eventuali fattori ambientali favorenti. Nel corso dell’estate/autunno 2021 sono stati effettuati campionamenti quindicinali di diverse matrici, sia prima sia durante la mortalità, le quali sono state analizzate mediante diverse metodiche diagnostiche (i.e. batteriologia, istologia, virologia e microscopia elettronica). Le analisi effettuate hanno evidenziato la presenza di Acipenser Iridovirus European (AcIV-E) e ne hanno correlato la comparsa con l’inizio della sintomatologia clinica e la mortalità. Il virus è stato rilevato da diverse matrici: branchie, tessuti cutanei periorali, acqua, muco, ed è stato caratterizzato mediante sequenziamento ed analisi filogenetica. L’esame istologico ha evidenziato la presenza di tipiche cellule epiteliali ipertrofiche con nucleo anfofilo in branchie e cute. L’esame batteriologico al contrario non ha evidenziato la presenta di batteri patogeni. La risoluzione della malattia, iniziata ai primi di settembre 2021, si è avuta circa 2 mesi dopo la comparsa dei primi sintomi, ma la positività all’agente eziologico è stata rilevata mediante real time PCR fino al termine del monitoraggio (6 mesi). La mortalità cumulativa osservata è stata del 15,9 %, ma con un’estrema variabilità tra vasche. La sintomatologia clinica e la mortalità si sono manifestate, sia storicamente sia nel corso del presente studio, solo nell’area dell’impianto denominata “avannotteria 2” in animali di circa 15 grammi di peso. Poiché l’avannotteria 2 è caratterizzata da un diverso approvvigionamento idrico rispetto all’area dove gli storioni erano allevati precedentemente e nella quale non erano presenti mortalità anomale, l’acqua (in assenza di sistemi di disinfezione) è stata identificata come il principale fattore di rischio per l’ingresso e la trasmissione della malattia. Al contrario, non è stata osservata nessuna correlazione significativa tra temperatura dell’acqua e andamento della malattia.
2023
XXVII CONVEGNO NAZIONALE S.I.P.I Società Italiana di Patologia Ittica. Genova, 22-24 giugno 2023. Atti del Convegno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3506566
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