L’elaborato sviluppa una riflessione sull’orario di lavoro, con particolare riferimento al lavoro agile e al lavoro su piattaforma digitale. L’obiettivo che mi pongo nello scritto è indagare come le coordinate temporali incidono sui rapporti di lavoro maggiormente interessati dalla rivoluzione digitale e verificare se la disciplina dell’orario di lavoro continua ad essere attuale a fronte dei predetti mutamenti tecnologici. L’ambito di indagine dell’elaborato riguarda due temi relativi all’orario di lavoro che assumono rilievo con riferimento a tematiche che coinvolgono i lavoratori agili e i lavoratori su piattaforma digitale (ovvero, in particolare, i c.d. “riders”, che sono la figura di lavoratori operanti tramite piattaforma più diffusa in Italia): la prima area tematica riguarda la relazione tra le coordinate temporali della prestazione e la qualificazione del rapporto di lavoro in termini di subordinazione o di autonomia; la seconda, invece, concerne la determinazione stessa della prestazione di lavoro subordinato, ovvero la nozione di orario di lavoro (e, a contrario, di periodo di riposo). Nel primo capitolo viene affrontato il tema dell’ambito di applicazione soggettivo della normativa vigente sull’orario di lavoro e, nello specifico, della direttiva 2003/88/CE (attuata nell’ordinamento italiano dal d.lgs. n. 66 del 2003). Nel secondo capitolo affronto il tema della nozione di orario di lavoro (e, di riflesso, quella di periodo di riposo). Il terzo capitolo è dedicato al tempo di lavoro del lavoratore agile. La prima parte del terzo capitolo si focalizza sulla gestione del tempo di lavoro da parte del dipendente quando la prestazione viene resa all’esterno dei locali aziendali. La seconda parte del terzo capitolo è dedicata alla nozione di orario di lavoro del lavoratore agile e agli strumenti a disposizione dello smart worker per “tenere separati” i tempi di vita dai tempi di lavoro. Il quarto ed ultimo capitolo è dedicato al tempo dei lavoratori su piattaforma digitale. In particolare nella prima parte dello stesso analizzo come l’organizzazione unilaterale del tempo dei riders da parte della piattaforma possa incidere sulla qualificazione del loro rapporto di lavoro in termini di autonomia o subordinazione, ovvero, comunque, sull’applicabilità agli stessi della disciplina propria del lavoro subordinato. La seconda parte del capitolo, invece, introduce una riflessione in merito all’orario di lavoro dei riders: a questo proposito, nello specifico, mi interrogo sulla riconducibilità o meno alla nozione di orario di lavoro dei “tempi di attesa” dei ciclofattorini.

L’elaborato sviluppa una riflessione sull’orario di lavoro, con particolare riferimento al lavoro agile e al lavoro su piattaforma digitale. L’obiettivo che mi pongo nello scritto è indagare come le coordinate temporali incidono sui rapporti di lavoro maggiormente interessati dalla rivoluzione digitale e verificare se la disciplina dell’orario di lavoro continua ad essere attuale a fronte dei predetti mutamenti tecnologici. L’ambito di indagine dell’elaborato riguarda due temi relativi all’orario di lavoro che assumono rilievo con riferimento a tematiche che coinvolgono i lavoratori agili e i lavoratori su piattaforma digitale (ovvero, in particolare, i c.d. “riders”, che sono la figura di lavoratori operanti tramite piattaforma più diffusa in Italia): la prima area tematica riguarda la relazione tra le coordinate temporali della prestazione e la qualificazione del rapporto di lavoro in termini di subordinazione o di autonomia; la seconda, invece, concerne la determinazione stessa della prestazione di lavoro subordinato, ovvero la nozione di orario di lavoro (e, a contrario, di periodo di riposo). Nel primo capitolo viene affrontato il tema dell’ambito di applicazione soggettivo della normativa vigente sull’orario di lavoro e, nello specifico, della direttiva 2003/88/CE (attuata nell’ordinamento italiano dal d.lgs. n. 66 del 2003). Nel secondo capitolo affronto il tema della nozione di orario di lavoro (e, di riflesso, quella di periodo di riposo). Il terzo capitolo è dedicato al tempo di lavoro del lavoratore agile. La prima parte del terzo capitolo si focalizza sulla gestione del tempo di lavoro da parte del dipendente quando la prestazione viene resa all’esterno dei locali aziendali. La seconda parte del terzo capitolo è dedicata alla nozione di orario di lavoro del lavoratore agile e agli strumenti a disposizione dello smart worker per “tenere separati” i tempi di vita dai tempi di lavoro. Il quarto ed ultimo capitolo è dedicato al tempo dei lavoratori su piattaforma digitale. In particolare nella prima parte dello stesso analizzo come l’organizzazione unilaterale del tempo dei riders da parte della piattaforma possa incidere sulla qualificazione del loro rapporto di lavoro in termini di autonomia o subordinazione, ovvero, comunque, sull’applicabilità agli stessi della disciplina propria del lavoro subordinato. La seconda parte del capitolo, invece, introduce una riflessione in merito all’orario di lavoro dei riders: a questo proposito, nello specifico, mi interrogo sulla riconducibilità o meno alla nozione di orario di lavoro dei “tempi di attesa” dei ciclofattorini.

La disciplina dell'orario di lavoro nell'era digitale: un sistema di regole ancora attuale? / Lucchiari, Michela. - (2023 Oct 19).

La disciplina dell'orario di lavoro nell'era digitale: un sistema di regole ancora attuale?

LUCCHIARI, MICHELA
2023

Abstract

L’elaborato sviluppa una riflessione sull’orario di lavoro, con particolare riferimento al lavoro agile e al lavoro su piattaforma digitale. L’obiettivo che mi pongo nello scritto è indagare come le coordinate temporali incidono sui rapporti di lavoro maggiormente interessati dalla rivoluzione digitale e verificare se la disciplina dell’orario di lavoro continua ad essere attuale a fronte dei predetti mutamenti tecnologici. L’ambito di indagine dell’elaborato riguarda due temi relativi all’orario di lavoro che assumono rilievo con riferimento a tematiche che coinvolgono i lavoratori agili e i lavoratori su piattaforma digitale (ovvero, in particolare, i c.d. “riders”, che sono la figura di lavoratori operanti tramite piattaforma più diffusa in Italia): la prima area tematica riguarda la relazione tra le coordinate temporali della prestazione e la qualificazione del rapporto di lavoro in termini di subordinazione o di autonomia; la seconda, invece, concerne la determinazione stessa della prestazione di lavoro subordinato, ovvero la nozione di orario di lavoro (e, a contrario, di periodo di riposo). Nel primo capitolo viene affrontato il tema dell’ambito di applicazione soggettivo della normativa vigente sull’orario di lavoro e, nello specifico, della direttiva 2003/88/CE (attuata nell’ordinamento italiano dal d.lgs. n. 66 del 2003). Nel secondo capitolo affronto il tema della nozione di orario di lavoro (e, di riflesso, quella di periodo di riposo). Il terzo capitolo è dedicato al tempo di lavoro del lavoratore agile. La prima parte del terzo capitolo si focalizza sulla gestione del tempo di lavoro da parte del dipendente quando la prestazione viene resa all’esterno dei locali aziendali. La seconda parte del terzo capitolo è dedicata alla nozione di orario di lavoro del lavoratore agile e agli strumenti a disposizione dello smart worker per “tenere separati” i tempi di vita dai tempi di lavoro. Il quarto ed ultimo capitolo è dedicato al tempo dei lavoratori su piattaforma digitale. In particolare nella prima parte dello stesso analizzo come l’organizzazione unilaterale del tempo dei riders da parte della piattaforma possa incidere sulla qualificazione del loro rapporto di lavoro in termini di autonomia o subordinazione, ovvero, comunque, sull’applicabilità agli stessi della disciplina propria del lavoro subordinato. La seconda parte del capitolo, invece, introduce una riflessione in merito all’orario di lavoro dei riders: a questo proposito, nello specifico, mi interrogo sulla riconducibilità o meno alla nozione di orario di lavoro dei “tempi di attesa” dei ciclofattorini.
The regulation of working time in the digital age: a system of rules still relevant?
19-ott-2023
L’elaborato sviluppa una riflessione sull’orario di lavoro, con particolare riferimento al lavoro agile e al lavoro su piattaforma digitale. L’obiettivo che mi pongo nello scritto è indagare come le coordinate temporali incidono sui rapporti di lavoro maggiormente interessati dalla rivoluzione digitale e verificare se la disciplina dell’orario di lavoro continua ad essere attuale a fronte dei predetti mutamenti tecnologici. L’ambito di indagine dell’elaborato riguarda due temi relativi all’orario di lavoro che assumono rilievo con riferimento a tematiche che coinvolgono i lavoratori agili e i lavoratori su piattaforma digitale (ovvero, in particolare, i c.d. “riders”, che sono la figura di lavoratori operanti tramite piattaforma più diffusa in Italia): la prima area tematica riguarda la relazione tra le coordinate temporali della prestazione e la qualificazione del rapporto di lavoro in termini di subordinazione o di autonomia; la seconda, invece, concerne la determinazione stessa della prestazione di lavoro subordinato, ovvero la nozione di orario di lavoro (e, a contrario, di periodo di riposo). Nel primo capitolo viene affrontato il tema dell’ambito di applicazione soggettivo della normativa vigente sull’orario di lavoro e, nello specifico, della direttiva 2003/88/CE (attuata nell’ordinamento italiano dal d.lgs. n. 66 del 2003). Nel secondo capitolo affronto il tema della nozione di orario di lavoro (e, di riflesso, quella di periodo di riposo). Il terzo capitolo è dedicato al tempo di lavoro del lavoratore agile. La prima parte del terzo capitolo si focalizza sulla gestione del tempo di lavoro da parte del dipendente quando la prestazione viene resa all’esterno dei locali aziendali. La seconda parte del terzo capitolo è dedicata alla nozione di orario di lavoro del lavoratore agile e agli strumenti a disposizione dello smart worker per “tenere separati” i tempi di vita dai tempi di lavoro. Il quarto ed ultimo capitolo è dedicato al tempo dei lavoratori su piattaforma digitale. In particolare nella prima parte dello stesso analizzo come l’organizzazione unilaterale del tempo dei riders da parte della piattaforma possa incidere sulla qualificazione del loro rapporto di lavoro in termini di autonomia o subordinazione, ovvero, comunque, sull’applicabilità agli stessi della disciplina propria del lavoro subordinato. La seconda parte del capitolo, invece, introduce una riflessione in merito all’orario di lavoro dei riders: a questo proposito, nello specifico, mi interrogo sulla riconducibilità o meno alla nozione di orario di lavoro dei “tempi di attesa” dei ciclofattorini.
La disciplina dell'orario di lavoro nell'era digitale: un sistema di regole ancora attuale? / Lucchiari, Michela. - (2023 Oct 19).
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Descrizione: tesi_definitiva_Michela_Lucchiari
Tipologia: Tesi di dottorato
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