Nella mia tesi di dottorato, mi sono concentrato sull'indagine della teoria estetica di Nishdia Kitarō. Nel primo capitolo ho preso le mosse dai temi del Confucianesimo, di Daoismo e Buddhismo, ovvero i tre pilastri culturali dell'Asia orientale. Poi mi occupo di alcuni temi centrali dell'estetica occidentale, cercando di chiarire in breve il panorama dello sviluppo della storia dell'estetica in rapporto a quella estremo-orientale. Per quanto riguarda la cultura sino-giapponese, si deve investigare innanzitutto alcune nozioni chiave cinesi: Dao, qi, yin e yang, ziran. Successivamente è adotto fare riferimento alle nozioni dell'estetica tipicamente nipponiche. La “Via” in senso giapponese, cioè il dō (che è ripreso dalla Cina, ma si sviluppa nella cultura giapponese), iki (scritto in differenti forme con identica pronuncia, per creare omofonia e pluralità di sensi, いき,意氣,意気, 粹,行,粋), wabi 侘, sabi 寂, shibui 渋い e yūgen 幽玄. Anche concetti non immediatamente legati all’arte e all’estetica sono importanti per capire la concezione di Nishida, come per esempio quello di shōji 生死 (vita-morte) e di mushin无心 o muga 無我 (“non mente”, “non io”). Nel secondo capitolo è posta al centro la formazione intellettuale di Nishida. Dapprima è necessario analizzare il rapporto tra la filosofia nishidiana e lo Zen, ho fatto riferimento prettamente ai saggi di Dōgen o degli altri maestri Zen, la scuola buddhista seguita da Nishida. In quanto filosofo interculturale, Nishida cerca di intrecciare le risorse filosofiche di Occidente e Oriente, uscendo dalle rigide dicotomie di soggetto e oggetto, essere e divenire, universalità e singolarità, ecc. per mezzo dell'esperienza dello Zen. Inoltre, è anche legittimo tenere presente la tradizione della filosofia occidentale a partire da alcuni autori occidentali, in particolare Kant, Schopenhauer, Fiedler e James, mentre mi sono confrontato principalmente con le opere Uno studio sul bene (del 1911) e Arte e Morale (del 1923). La terza sezione si è concentrata sullo sviluppo del pensiero di Nishida: dall'esperienza pura al luogo del nulla assoluto e infine alla formazione storica. Come è evidente, Nishida non è mai un ripetitore, e la differenza fondamentale tra lui e Kant è appunto quella tra la logica degli oggetti, in quanto logica tradizionale della metafisica, e la nishidiana logica delle cose. Durante lo sviluppo dall’esperienza pura al luogo, il punto di partenza di Nishida perviene dalla coscienza al mondo reale stesso. Alla fine della mia tesi, tento di focalizzare l’attenzione sulle idee estetiche di Nishida a partire dal suo saggio Rekishiteki keisei sayō toshite no geijutsuteki sōsaku, 歴史的形成作用としての芸術的創作, pubblicato nel 1941, nel quale il filosofo giapponese presenta la sua riflessione sulla formazione e la struttura del mondo storico, relativo alla creazione artistica. Questa può anche considerarsi come la conclusione del suo pensiero estetico, mentre il cambiamento del suo pensiero è implicito.

La dimensione estetica nel pensiero di Nishida Kitarō / Hua, Zhenzhou. - (2024 Mar 15).

La dimensione estetica nel pensiero di Nishida Kitarō

HUA, ZHENZHOU
2024

Abstract

Nella mia tesi di dottorato, mi sono concentrato sull'indagine della teoria estetica di Nishdia Kitarō. Nel primo capitolo ho preso le mosse dai temi del Confucianesimo, di Daoismo e Buddhismo, ovvero i tre pilastri culturali dell'Asia orientale. Poi mi occupo di alcuni temi centrali dell'estetica occidentale, cercando di chiarire in breve il panorama dello sviluppo della storia dell'estetica in rapporto a quella estremo-orientale. Per quanto riguarda la cultura sino-giapponese, si deve investigare innanzitutto alcune nozioni chiave cinesi: Dao, qi, yin e yang, ziran. Successivamente è adotto fare riferimento alle nozioni dell'estetica tipicamente nipponiche. La “Via” in senso giapponese, cioè il dō (che è ripreso dalla Cina, ma si sviluppa nella cultura giapponese), iki (scritto in differenti forme con identica pronuncia, per creare omofonia e pluralità di sensi, いき,意氣,意気, 粹,行,粋), wabi 侘, sabi 寂, shibui 渋い e yūgen 幽玄. Anche concetti non immediatamente legati all’arte e all’estetica sono importanti per capire la concezione di Nishida, come per esempio quello di shōji 生死 (vita-morte) e di mushin无心 o muga 無我 (“non mente”, “non io”). Nel secondo capitolo è posta al centro la formazione intellettuale di Nishida. Dapprima è necessario analizzare il rapporto tra la filosofia nishidiana e lo Zen, ho fatto riferimento prettamente ai saggi di Dōgen o degli altri maestri Zen, la scuola buddhista seguita da Nishida. In quanto filosofo interculturale, Nishida cerca di intrecciare le risorse filosofiche di Occidente e Oriente, uscendo dalle rigide dicotomie di soggetto e oggetto, essere e divenire, universalità e singolarità, ecc. per mezzo dell'esperienza dello Zen. Inoltre, è anche legittimo tenere presente la tradizione della filosofia occidentale a partire da alcuni autori occidentali, in particolare Kant, Schopenhauer, Fiedler e James, mentre mi sono confrontato principalmente con le opere Uno studio sul bene (del 1911) e Arte e Morale (del 1923). La terza sezione si è concentrata sullo sviluppo del pensiero di Nishida: dall'esperienza pura al luogo del nulla assoluto e infine alla formazione storica. Come è evidente, Nishida non è mai un ripetitore, e la differenza fondamentale tra lui e Kant è appunto quella tra la logica degli oggetti, in quanto logica tradizionale della metafisica, e la nishidiana logica delle cose. Durante lo sviluppo dall’esperienza pura al luogo, il punto di partenza di Nishida perviene dalla coscienza al mondo reale stesso. Alla fine della mia tesi, tento di focalizzare l’attenzione sulle idee estetiche di Nishida a partire dal suo saggio Rekishiteki keisei sayō toshite no geijutsuteki sōsaku, 歴史的形成作用としての芸術的創作, pubblicato nel 1941, nel quale il filosofo giapponese presenta la sua riflessione sulla formazione e la struttura del mondo storico, relativo alla creazione artistica. Questa può anche considerarsi come la conclusione del suo pensiero estetico, mentre il cambiamento del suo pensiero è implicito.
The dimension aesthetical in the thought of Nishida Kitarō
15-mar-2024
La dimensione estetica nel pensiero di Nishida Kitarō / Hua, Zhenzhou. - (2024 Mar 15).
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Descrizione: TESI_ZHENZHOU_HUA
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3511501
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