La dignità rappresenta il valore sottostante dell’intero sistema dei diritti umani (Pariotti 2013, 185-186) ed informa tutte le carte internazionali dalla Dichiarazione universale del 1948, alla Dichiarazione sulla bioetica e i diritti umani dell’Unesco, alla Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina di Oviedo, alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu), alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Nell'ambito della dignità si possono individuare due concezioni della dignità: una capacitante, ‘dignity as empowerment’ e una come limite, ‘dignity as restraint’. La prima nasce in ambito liberale e collega strettamente la dignità all’esercizio dei diritti da parte dell’agente morale per cui essa risulta protetta nella misura in cui l’individuo esercita i propri diritti. La seconda propria degli approcci deontologici, nasce in ambiti più conservatori, e difende invece il valore della dignità negli individui che vengono a trovarsi in una condizione di vulnerabilità (minori, anziani, malati, embrioni etc.). In questo lavoro si ripercorrono le linee del concetto di dignità da un punto di vista filosofico e giuridico mostrando come sia possibile ricostruirne giuridicamente la sua dimensione senza per forza di cose risolvere il concetto alla sua dimensione etica.
Dignità umana
Daniele Ruggiu
2024
Abstract
La dignità rappresenta il valore sottostante dell’intero sistema dei diritti umani (Pariotti 2013, 185-186) ed informa tutte le carte internazionali dalla Dichiarazione universale del 1948, alla Dichiarazione sulla bioetica e i diritti umani dell’Unesco, alla Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina di Oviedo, alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu), alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Nell'ambito della dignità si possono individuare due concezioni della dignità: una capacitante, ‘dignity as empowerment’ e una come limite, ‘dignity as restraint’. La prima nasce in ambito liberale e collega strettamente la dignità all’esercizio dei diritti da parte dell’agente morale per cui essa risulta protetta nella misura in cui l’individuo esercita i propri diritti. La seconda propria degli approcci deontologici, nasce in ambiti più conservatori, e difende invece il valore della dignità negli individui che vengono a trovarsi in una condizione di vulnerabilità (minori, anziani, malati, embrioni etc.). In questo lavoro si ripercorrono le linee del concetto di dignità da un punto di vista filosofico e giuridico mostrando come sia possibile ricostruirne giuridicamente la sua dimensione senza per forza di cose risolvere il concetto alla sua dimensione etica.Pubblicazioni consigliate
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