Il contributo analizza, sulla base di una nuova analisi autoptica e di una nuova campagna fotografica condotta in loco, il monumento sepolcrale, acquistato a seguito delle soppressioni napoleonica e riferito allora a Pietro d'Abano. Si è condotta una scrupolosa e capillare analisi bibliografica ad ampio raggio per individuare le tracce della tradizione che riferisce un sepolcro dello scienziato filosofo padovano presso la chiesa di Sant'Agostino, la cui più antica menzione risale a Michele Savonarola. Di contro la citazione di un testamento, di cui non si è conservato l'originale, riporta invece la volontà di essere sepolto presso la chiesa di Sant'Antonio, elemento che è riportato, come provenienza, anche in un registro ottocentesco tedesco. Di fatto però gli ultimi studi di ambito filologico-filosofico hanno spostato la data di morte ad almeno due anni successivi rispetto ai dati riferibili al testamento. Il nome di Pietro d'Abano non compare nell'obitorio conservato tra le carte più antiche di Sant'Agostino di Padova, consultabili presso la Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, ma un nome di Pietro d'Abano compare in un documento tra le carte nel fondo dei conventi soppressi consultabili presso l'Archivio di Stato di Padova, anche se riferibili ad un personaggio vissuto un secolo più tardi. Sulla base di queste informazioni si ipotizza che si sia riferito al celebre maestro padovano un monumento probabilmente anepigrafo, proveniente da Sant'Agostino, riprendendo la tradizione, proseguita nel corso dei secoli in ambito cittadino a partire da Michele Savonarola, di una sua sepoltura presso gli agostiniani. Il monumento databile alla fine del XIV secolo, opera di uno scultore di cultura veneziana, mostra i caratteri tipici della tipologia dei monumenti sepolcrali a parete del professore universitario, diffuso nel XV secolo.
Il monumento sepolcrale a Potsdam è veramente la tomba di Pietro d’Abano? Le due facce della verità
Giovanna Valenzano
2024
Abstract
Il contributo analizza, sulla base di una nuova analisi autoptica e di una nuova campagna fotografica condotta in loco, il monumento sepolcrale, acquistato a seguito delle soppressioni napoleonica e riferito allora a Pietro d'Abano. Si è condotta una scrupolosa e capillare analisi bibliografica ad ampio raggio per individuare le tracce della tradizione che riferisce un sepolcro dello scienziato filosofo padovano presso la chiesa di Sant'Agostino, la cui più antica menzione risale a Michele Savonarola. Di contro la citazione di un testamento, di cui non si è conservato l'originale, riporta invece la volontà di essere sepolto presso la chiesa di Sant'Antonio, elemento che è riportato, come provenienza, anche in un registro ottocentesco tedesco. Di fatto però gli ultimi studi di ambito filologico-filosofico hanno spostato la data di morte ad almeno due anni successivi rispetto ai dati riferibili al testamento. Il nome di Pietro d'Abano non compare nell'obitorio conservato tra le carte più antiche di Sant'Agostino di Padova, consultabili presso la Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, ma un nome di Pietro d'Abano compare in un documento tra le carte nel fondo dei conventi soppressi consultabili presso l'Archivio di Stato di Padova, anche se riferibili ad un personaggio vissuto un secolo più tardi. Sulla base di queste informazioni si ipotizza che si sia riferito al celebre maestro padovano un monumento probabilmente anepigrafo, proveniente da Sant'Agostino, riprendendo la tradizione, proseguita nel corso dei secoli in ambito cittadino a partire da Michele Savonarola, di una sua sepoltura presso gli agostiniani. Il monumento databile alla fine del XIV secolo, opera di uno scultore di cultura veneziana, mostra i caratteri tipici della tipologia dei monumenti sepolcrali a parete del professore universitario, diffuso nel XV secolo.Pubblicazioni consigliate
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