Il diritto alla mobilità internazionale, la fluidità delle frontiere nazionali, la globalizzazione dei rapporti giuridici, l’accettazione della titolarità di più cittadinanze da parte dei singoli ordinamenti nel quadro di un mutato rapporto tra Stati e individui sono tutti fattori che concorrono a definire la rilevanza della pluripolidia nelle soluzioni internazionalprivatistiche. In tale contesto, merita particolare attenzione l’evoluzione della nozione di cittadinanza europea, nell’ambito della quale si confrontano due tendenze strettamente collegate in un rapporto effettuale: la circostanza che le prerogative discendenti dalla cittadinanza europea diventino prioritarie rispetto ai sistemi normativi nazionali e la possibilità che la Corte di giustizia dell’Unione europea si pronunci sull’applicazione delle norme nazionali in vista degli obiettivi della cittadinanza europea. Entrambe tali tendenze possono rilevare in merito ai casi in cui siano coinvolti titolari di più cittadinanze; se da un lato, è sicuro che la prevalenza di una di esse non può contrastare le prerogative della cittadinanza europea, come evidenziato sin a partire dal caso Garcia Avello, dall’altro lato, non è chiaro come la Corte di giustizia potrebbe intervenire per coordinare le norme dei regolamenti che considerano la pluripolidia secondo prospettive e soluzioni talora contraddittorie, soprattutto nei casi in cui gli atti dell’Unione europea rinviino a sistemi nazionali volti a privilegiare una cittadinanza poco effettiva e la parità delle cittadinanze possedute, da seguire ai fini dell’individuazione della giurisdizione, non possa valere a individuare la legge applicabile.
La titolarità di più cittadinanze nel diritto internazionale privato dell'Unione europea.
S. TONOLO
2024
Abstract
Il diritto alla mobilità internazionale, la fluidità delle frontiere nazionali, la globalizzazione dei rapporti giuridici, l’accettazione della titolarità di più cittadinanze da parte dei singoli ordinamenti nel quadro di un mutato rapporto tra Stati e individui sono tutti fattori che concorrono a definire la rilevanza della pluripolidia nelle soluzioni internazionalprivatistiche. In tale contesto, merita particolare attenzione l’evoluzione della nozione di cittadinanza europea, nell’ambito della quale si confrontano due tendenze strettamente collegate in un rapporto effettuale: la circostanza che le prerogative discendenti dalla cittadinanza europea diventino prioritarie rispetto ai sistemi normativi nazionali e la possibilità che la Corte di giustizia dell’Unione europea si pronunci sull’applicazione delle norme nazionali in vista degli obiettivi della cittadinanza europea. Entrambe tali tendenze possono rilevare in merito ai casi in cui siano coinvolti titolari di più cittadinanze; se da un lato, è sicuro che la prevalenza di una di esse non può contrastare le prerogative della cittadinanza europea, come evidenziato sin a partire dal caso Garcia Avello, dall’altro lato, non è chiaro come la Corte di giustizia potrebbe intervenire per coordinare le norme dei regolamenti che considerano la pluripolidia secondo prospettive e soluzioni talora contraddittorie, soprattutto nei casi in cui gli atti dell’Unione europea rinviino a sistemi nazionali volti a privilegiare una cittadinanza poco effettiva e la parità delle cittadinanze possedute, da seguire ai fini dell’individuazione della giurisdizione, non possa valere a individuare la legge applicabile.Pubblicazioni consigliate
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