La Casa degli artisti progettata dall’architetto olandese Hendrik Petrus Berlage nel 1911 nei pressi dell’area dei Musei di Amsterdam riflette sulla possibilità di costruire un frammento di città coerentemente inserito in un contesto urbano storicizzato e identitario. Edificio rappresentativo della cultura artistica del paese, partecipa nella sua veste di monumento civile alla costruzione dello spazio della città. Il progetto di architettura che qui viene indagato pone l’accento sulla forma come aspetto centrale per risolvere la relazione architettura-città. Una relazione che, ancora oggi, appare contraddittoria, facilmente riscontrabile nelle periferie o nei luoghi centrali della città dove si incontrano architetture moderne spesso percepite come giustapposizioni incoerenti di parti architettoniche monumentali dagli stessi cittadini che abitano questi luoghi, ma in cui non si riconoscono. La Casa degli artisti rappresenta non tanto o non solo l’occasione per costruire un edificio monumentale che si erge autonomo nel contesto urbano, ma l’opportunità di definire un luogo o frammento urbano in continuità organica con gli spazi della città. La città a cui allude Berlage si manifesta come una successione di spazi concatenati che traggono origine dal medesimo principio. Quello dello spazio finito e delimitato che si ripete come motivo identitario nelle forme della costruzione dei luoghi urbani. In questo senso il progetto si pone in continuità con i principi formali espressi dalla città della storia che vengono interpretati alla luce delle esigenze del proprio tempo, materiali e spirituali. L’architettura così proposta incarna i valori della tradizione senza essere mimetica rappresentazione di forme passate, ma costruzione di forme nuove come sempre esistite.
Dal monumento alla città. La Casa degli artisti di Hendrik Petrus Berlage
Alessandro Dalla Caneva
2025
Abstract
La Casa degli artisti progettata dall’architetto olandese Hendrik Petrus Berlage nel 1911 nei pressi dell’area dei Musei di Amsterdam riflette sulla possibilità di costruire un frammento di città coerentemente inserito in un contesto urbano storicizzato e identitario. Edificio rappresentativo della cultura artistica del paese, partecipa nella sua veste di monumento civile alla costruzione dello spazio della città. Il progetto di architettura che qui viene indagato pone l’accento sulla forma come aspetto centrale per risolvere la relazione architettura-città. Una relazione che, ancora oggi, appare contraddittoria, facilmente riscontrabile nelle periferie o nei luoghi centrali della città dove si incontrano architetture moderne spesso percepite come giustapposizioni incoerenti di parti architettoniche monumentali dagli stessi cittadini che abitano questi luoghi, ma in cui non si riconoscono. La Casa degli artisti rappresenta non tanto o non solo l’occasione per costruire un edificio monumentale che si erge autonomo nel contesto urbano, ma l’opportunità di definire un luogo o frammento urbano in continuità organica con gli spazi della città. La città a cui allude Berlage si manifesta come una successione di spazi concatenati che traggono origine dal medesimo principio. Quello dello spazio finito e delimitato che si ripete come motivo identitario nelle forme della costruzione dei luoghi urbani. In questo senso il progetto si pone in continuità con i principi formali espressi dalla città della storia che vengono interpretati alla luce delle esigenze del proprio tempo, materiali e spirituali. L’architettura così proposta incarna i valori della tradizione senza essere mimetica rappresentazione di forme passate, ma costruzione di forme nuove come sempre esistite.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.