La domanda che ci poniamo all’inizio della ricostruzione è se al di là del diritto vi sono spazi interminati o terminati. Un sia pur sintetico riesame delle principali elaborazioni dottrinali contemporanee concernenti il concetto di fatto e le circostanze in cui esso assume rilievo nell’ambito della cosiddetta prospettiva geometrica del diritto, sembra condurre a una soluzione teorica già prefigurata dal titolo stesso del presente contributo. L’odierno approccio al fatto, anche nei suoi tentativi più sofisticati di riconduzione all’ordine normativo, continua a evidenziare l’intrinseca refrattarietà del medesimo a una piena sussunzione nel paradigma giuridico. In particolare, la configurazione geometrica del diritto – intesa come sistema coerente, completo e formalmente deduttivo – si rivela strutturalmente incapace di colmare l’interstizio che inevitabilmente si apre tra la dimensione fattuale e quella normativa. Tale scarto, lungi dall’essere un residuo eliminabile mediante tecniche di razionalizzazione giuridica, si manifesta come indice sintomatico sia della separazione ontologica tra fatto e diritto, sia del fallimento dell’ideale di una loro compiuta integrazione all’interno di una razionalità normativa di tipo euclideo.
Gli (in)terminati spazi al di là del diritto
TASSO, Torquato Giordano
2025
Abstract
La domanda che ci poniamo all’inizio della ricostruzione è se al di là del diritto vi sono spazi interminati o terminati. Un sia pur sintetico riesame delle principali elaborazioni dottrinali contemporanee concernenti il concetto di fatto e le circostanze in cui esso assume rilievo nell’ambito della cosiddetta prospettiva geometrica del diritto, sembra condurre a una soluzione teorica già prefigurata dal titolo stesso del presente contributo. L’odierno approccio al fatto, anche nei suoi tentativi più sofisticati di riconduzione all’ordine normativo, continua a evidenziare l’intrinseca refrattarietà del medesimo a una piena sussunzione nel paradigma giuridico. In particolare, la configurazione geometrica del diritto – intesa come sistema coerente, completo e formalmente deduttivo – si rivela strutturalmente incapace di colmare l’interstizio che inevitabilmente si apre tra la dimensione fattuale e quella normativa. Tale scarto, lungi dall’essere un residuo eliminabile mediante tecniche di razionalizzazione giuridica, si manifesta come indice sintomatico sia della separazione ontologica tra fatto e diritto, sia del fallimento dell’ideale di una loro compiuta integrazione all’interno di una razionalità normativa di tipo euclideo.Pubblicazioni consigliate
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