Il saggio ripercorre la rivisitazione della disciplina di cui all'art 2103 c.c. operata dal Jobs Act, incentrando un focus sul nuovo regime ex comma 6 concernente il patto di demansionamento. L’obiettivo è quello di dimostrare l’importanza della certificazio- ne in subiecta materia, specificando i relativi compiti in relazione alle fattispecie tipizzate dalla norma in argomento: l’interesse alla conservazione dell’occupazione; l’interesse all’acquisizione di una diversa professionalità; l’interesse al miglioramento delle condizioni di vita. A tal proposito, vengono altresì esaminate le refluenze dirette sul piano pratico della nuova disciplina in relazione a taluni aspetti specifici quali il miglioramento delle condizioni di vita del lavoratore disabile; la sindacabilità giudiziale del patto di demansionamento e l’ assolvimento dell’obbligo formativo. A fronte dell’analisi svolta, pur non sottacendo il ruolo dirimente svolto dalla Commissione ai fini del perfezionamento dell’accordo, si conclude tuttavia precisando che - per quanto assistita - si tratta pur sempre di derogabilità individuale esercitata in seno ad un accordo consensuale tra lavoratore e datore di lavoro, non potendosi pretendere che la Commissione sostituisca la volontà espressa dalle parti, ma semplicemente esigendosi dalla stessa un ruolo guida del dipendente.
La particolare ipotesi del patto di demansionamento
Giuseppina Pensabene Lionti
2025
Abstract
Il saggio ripercorre la rivisitazione della disciplina di cui all'art 2103 c.c. operata dal Jobs Act, incentrando un focus sul nuovo regime ex comma 6 concernente il patto di demansionamento. L’obiettivo è quello di dimostrare l’importanza della certificazio- ne in subiecta materia, specificando i relativi compiti in relazione alle fattispecie tipizzate dalla norma in argomento: l’interesse alla conservazione dell’occupazione; l’interesse all’acquisizione di una diversa professionalità; l’interesse al miglioramento delle condizioni di vita. A tal proposito, vengono altresì esaminate le refluenze dirette sul piano pratico della nuova disciplina in relazione a taluni aspetti specifici quali il miglioramento delle condizioni di vita del lavoratore disabile; la sindacabilità giudiziale del patto di demansionamento e l’ assolvimento dell’obbligo formativo. A fronte dell’analisi svolta, pur non sottacendo il ruolo dirimente svolto dalla Commissione ai fini del perfezionamento dell’accordo, si conclude tuttavia precisando che - per quanto assistita - si tratta pur sempre di derogabilità individuale esercitata in seno ad un accordo consensuale tra lavoratore e datore di lavoro, non potendosi pretendere che la Commissione sostituisca la volontà espressa dalle parti, ma semplicemente esigendosi dalla stessa un ruolo guida del dipendente.Pubblicazioni consigliate
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