La monografia analizza l'istituto del giuramento che i giudici costituzionali - ordinari ed aggregati - sono obbligati a prestare nelle mani del Presidente della Repubblica prima di assumere le funzioni. La tematica viene approfondita non solo sotto il profilo della normativa di riferimento - che è di vario rango (costituzionale, primario e secondario) - ma anche tenendo conto della prassi sviluppatasi dal 1955 sino ai nostri giorni: a tale ultimo fine si è rivelata essenziale la diretta consultazione, da parte dell'Autore, della copiosa documentazione che è conservata presso l'Archivio storico della Presidenza della Repubblica italiana (dalla quale è emerso, tra l'altro, che la stessa formula che tuttora deve essere pronunciata dal giurante - vale a dire: "Giuro di osservare lealmente la Costituzione e le altre leggi dello Stato esercitando le mie funzioni di giudice della Corte costituzionale nell'interesse supremo della Nazione" - è stata di necessità "inventata", per sopperire alla omissione del legislatore, dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi in occasione della prima solenne cerimonia di giuramento tenutasi al Palazzo del Quirinale il 15 dicembre 1955). La ricerca analizza i molteplici vincoli che il giurante si assume: che sono sia di natura morale che di natura giuridica; il che, naturalmente si riflette anche sulle sanzioni eventualmente irrogabili qualora venga tradito il giuramento a suo tempo prestato.
IL GIURAMENTO DEL GIUDICE COSTITUZIONALE
DE NARDI SANDRO
2025
Abstract
La monografia analizza l'istituto del giuramento che i giudici costituzionali - ordinari ed aggregati - sono obbligati a prestare nelle mani del Presidente della Repubblica prima di assumere le funzioni. La tematica viene approfondita non solo sotto il profilo della normativa di riferimento - che è di vario rango (costituzionale, primario e secondario) - ma anche tenendo conto della prassi sviluppatasi dal 1955 sino ai nostri giorni: a tale ultimo fine si è rivelata essenziale la diretta consultazione, da parte dell'Autore, della copiosa documentazione che è conservata presso l'Archivio storico della Presidenza della Repubblica italiana (dalla quale è emerso, tra l'altro, che la stessa formula che tuttora deve essere pronunciata dal giurante - vale a dire: "Giuro di osservare lealmente la Costituzione e le altre leggi dello Stato esercitando le mie funzioni di giudice della Corte costituzionale nell'interesse supremo della Nazione" - è stata di necessità "inventata", per sopperire alla omissione del legislatore, dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi in occasione della prima solenne cerimonia di giuramento tenutasi al Palazzo del Quirinale il 15 dicembre 1955). La ricerca analizza i molteplici vincoli che il giurante si assume: che sono sia di natura morale che di natura giuridica; il che, naturalmente si riflette anche sulle sanzioni eventualmente irrogabili qualora venga tradito il giuramento a suo tempo prestato.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.




