Le cosiddette “radici cristiane” dell’Occidente, a cui oggi da più parti ci si richiama come carattere costitutivo dell’identità dell’Europa (identità intesa spesso in modo univoco ed escludente), affondano nell’annuncio di un Dio “straniero” quale è quello portato ad Atene da Paolo. La mediazione culturale del messaggio cristiano nelle categorie del platonismo tardo-antico, neutralizzando la pesantezza della corporeità assunta dal Dio cristiano in Gesù, ha finito con l’annullarne l’inquietante alterità rispetto al Principio metafisico. Ricordare l’originaria duplicità di cui le radici dell’Occidente sono portatrici può servire oggi a meglio comprendere lo straniero che è in noi e fuori di noi.

Il Dio straniero. Sulle "radici cristiane" dell'Occidente

CREPALDI, MARIA GRAZIA
2011

Abstract

Le cosiddette “radici cristiane” dell’Occidente, a cui oggi da più parti ci si richiama come carattere costitutivo dell’identità dell’Europa (identità intesa spesso in modo univoco ed escludente), affondano nell’annuncio di un Dio “straniero” quale è quello portato ad Atene da Paolo. La mediazione culturale del messaggio cristiano nelle categorie del platonismo tardo-antico, neutralizzando la pesantezza della corporeità assunta dal Dio cristiano in Gesù, ha finito con l’annullarne l’inquietante alterità rispetto al Principio metafisico. Ricordare l’originaria duplicità di cui le radici dell’Occidente sono portatrici può servire oggi a meglio comprendere lo straniero che è in noi e fuori di noi.
2011
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