Il testo presenta un'analisi critica della l. n. 263/2005, con particolare riferimento alle modifiche apportate all'istituto sia dell'intervento principale sia dell'intervento litisconsortile autonomo. La lettura sia della l. n. 80/2005, sia delle sue varianti definite con l. n. 263/2005, inducono l'A. a svolgere alcune riflessioni: si osserva che le nuove "riforme" toccano notoriamente in profondità gli artt. 167, 180, 183 e in special modo 184 c.p.c., ma dimenticano di estendere lo sguardo all'art. 268 (e all'art. 344), pur intimamente correlato a quelle disposizioni regolatrici del sistema di preclusioni inter partes. Il lavoro presenta, quindi, alcune considerazioni in particolare sull'intervento volontario e sulle limitazioni poste agli interventi del comma 1 dell'art. 105, oltre che sugli ostacoli posti alla riunione dei processi connessi, per cui rimarrà affidato pressoché solo agli artt. 344 e 404, commi 1 e 2 c.p.c. il compito di dare evidenza e rilevanza processuale alle posizioni dei terzi che siano titolari di pretese incompatibili oppure diritti od obblighi dipendenti.

L'intervento volontario "annichilito", l'equo (prima che breve) processo e la riforma mancata di fine 2005 (l. n. 263)

CONSOLO, CLAUDIO
2006

Abstract

Il testo presenta un'analisi critica della l. n. 263/2005, con particolare riferimento alle modifiche apportate all'istituto sia dell'intervento principale sia dell'intervento litisconsortile autonomo. La lettura sia della l. n. 80/2005, sia delle sue varianti definite con l. n. 263/2005, inducono l'A. a svolgere alcune riflessioni: si osserva che le nuove "riforme" toccano notoriamente in profondità gli artt. 167, 180, 183 e in special modo 184 c.p.c., ma dimenticano di estendere lo sguardo all'art. 268 (e all'art. 344), pur intimamente correlato a quelle disposizioni regolatrici del sistema di preclusioni inter partes. Il lavoro presenta, quindi, alcune considerazioni in particolare sull'intervento volontario e sulle limitazioni poste agli interventi del comma 1 dell'art. 105, oltre che sugli ostacoli posti alla riunione dei processi connessi, per cui rimarrà affidato pressoché solo agli artt. 344 e 404, commi 1 e 2 c.p.c. il compito di dare evidenza e rilevanza processuale alle posizioni dei terzi che siano titolari di pretese incompatibili oppure diritti od obblighi dipendenti.
2006
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