Nell'ambito delle indagini geologiche realizzate per la progettazione della galleria ferroviaria di base del Brennero (Brenner Basistunnel), abbiamo eseguito nel 2000-01 il rilievo geologico-strutturale alla Scala 1:10.000 del corridoio compreso tra l'lsarco, la Val di Vizze (Vipiteno), la Val di Valles e Fortezza. II rilievo è stato generalizzato e ridotto alla Scala 1:25.000 nella carta allegata, che comprende la parte interna del prisma collisionale austroalpino-pennidico, il Lineamento Periadriatico e il basamento cristallino delle Alpi Meridionali. Le unità pennidiche appartengono all'involucro esterno e intermedio dell'antiforme meridionale (Gran Veneziano-Zillertal) esposta nel settore sud-occidentale della Finestra del Tauri. Esse sono costituite dalle sequenze oceaniche dei calcescisti con ofioliti della Falda del Glockner e dai metasedimenti clastici di margine continentale della sottostante Unità di Tulver- Senges, di probabile età permo-eotriassica, affioranti nelle omonime piccole finestre tettoniche. L'Austroalpino affiorante a sud della finestra è costituito da un basamento polimetamorfico (Complesso Mules-Merano) e da limitate coperture permo-triassiche. II contatto tettonico tra Austroalpino e Sudalpino è marcato dalle linee della Pusteria e di Sprechenstein-Val di Mules (Lineamento Periadriatico) e dall'intrusione della Lamella tonalitica di Mules, di età oligocenica. Allo stesso ciclo magmatico sono riferibili alcuni filoni dacitico-andesitici intrusi nel basamento austroalpino e nei calcescisti mesozoici. II basamento sudalpino è costituito dal plutone granitico-granodioritico di Bressanone, di età tardo-paleozoica, e dalle filladi incassanti. Le unità pennidiche sono dominate da un metamorfismo collisionale di età terziaria, al limite tra la facies anfibolitica e quella scisti verdi. II basamento austroalpino mostra una impronta metamorfica varisica in facies anfibolitica e una parziale sovraimpronta di età cretacica. Queste unità sono deformate da tre principali fasi di piegamento duttile di età alpina, seguite da deformazioni fragili-duttili e fragili, prevalentemente di tipo distensivo e trascorrente. II granito di Bressanone mostra solo deformazioni fragili. L'antiforme delle unità austroalpine e pennidiche è dislocata da quattro principali sistemi di faglie: i) il sistema diretto NNE-SSW (orizzonte deformativo del Brennero), dominante a scala regionale e responsabile della scomparsa, nell'area della carta, di buona parte delle unità continentali esposte nell'antiforme Gran Veneziano-Zillertal; ii) il sistema ENE-WSW, presente nel prisma austroalpino-penninico e nel granito di Bressanone; iii) il sistema E-W, concentrato soprattutto nella fascia di deformazione associata alla Linea della Pusteria; iv) il sistema WNW-ESE, ben rappresentato dalla Linea Sprechenstein-Valle di Mules e presente anche nel granito di Bressanone. Molti di questi sistemi di faglie sono caratterizzati da spessi orizzonti di cataclasiti e gouge argillosi.

Carta Geologica e note illustrative del transetto val di Vizze-Fortezza (Alpi Orientali)

BISTACCHI, ANDREA LUIGI PAOLO;DAL PIAZ, GIORGIO;MASSIRONI, MATTEO;
2003

Abstract

Nell'ambito delle indagini geologiche realizzate per la progettazione della galleria ferroviaria di base del Brennero (Brenner Basistunnel), abbiamo eseguito nel 2000-01 il rilievo geologico-strutturale alla Scala 1:10.000 del corridoio compreso tra l'lsarco, la Val di Vizze (Vipiteno), la Val di Valles e Fortezza. II rilievo è stato generalizzato e ridotto alla Scala 1:25.000 nella carta allegata, che comprende la parte interna del prisma collisionale austroalpino-pennidico, il Lineamento Periadriatico e il basamento cristallino delle Alpi Meridionali. Le unità pennidiche appartengono all'involucro esterno e intermedio dell'antiforme meridionale (Gran Veneziano-Zillertal) esposta nel settore sud-occidentale della Finestra del Tauri. Esse sono costituite dalle sequenze oceaniche dei calcescisti con ofioliti della Falda del Glockner e dai metasedimenti clastici di margine continentale della sottostante Unità di Tulver- Senges, di probabile età permo-eotriassica, affioranti nelle omonime piccole finestre tettoniche. L'Austroalpino affiorante a sud della finestra è costituito da un basamento polimetamorfico (Complesso Mules-Merano) e da limitate coperture permo-triassiche. II contatto tettonico tra Austroalpino e Sudalpino è marcato dalle linee della Pusteria e di Sprechenstein-Val di Mules (Lineamento Periadriatico) e dall'intrusione della Lamella tonalitica di Mules, di età oligocenica. Allo stesso ciclo magmatico sono riferibili alcuni filoni dacitico-andesitici intrusi nel basamento austroalpino e nei calcescisti mesozoici. II basamento sudalpino è costituito dal plutone granitico-granodioritico di Bressanone, di età tardo-paleozoica, e dalle filladi incassanti. Le unità pennidiche sono dominate da un metamorfismo collisionale di età terziaria, al limite tra la facies anfibolitica e quella scisti verdi. II basamento austroalpino mostra una impronta metamorfica varisica in facies anfibolitica e una parziale sovraimpronta di età cretacica. Queste unità sono deformate da tre principali fasi di piegamento duttile di età alpina, seguite da deformazioni fragili-duttili e fragili, prevalentemente di tipo distensivo e trascorrente. II granito di Bressanone mostra solo deformazioni fragili. L'antiforme delle unità austroalpine e pennidiche è dislocata da quattro principali sistemi di faglie: i) il sistema diretto NNE-SSW (orizzonte deformativo del Brennero), dominante a scala regionale e responsabile della scomparsa, nell'area della carta, di buona parte delle unità continentali esposte nell'antiforme Gran Veneziano-Zillertal; ii) il sistema ENE-WSW, presente nel prisma austroalpino-penninico e nel granito di Bressanone; iii) il sistema E-W, concentrato soprattutto nella fascia di deformazione associata alla Linea della Pusteria; iv) il sistema WNW-ESE, ben rappresentato dalla Linea Sprechenstein-Valle di Mules e presente anche nel granito di Bressanone. Molti di questi sistemi di faglie sono caratterizzati da spessi orizzonti di cataclasiti e gouge argillosi.
2003
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