È il primo tentativo di lettura e analisi di due concerti inediti per organo e strumenti di Gaetano Valeri, organista e maestro di cappella della cattedrale di Padova dal 1785 al 1822, rimasti manoscritti in copie conservate nell’Archivio Capitolare della città e nella Biblioteca Comunale di Lugo di Romagna. I due concerti, che presentano una struttura simile (primo tempo in forma di sonata, Adagio e Rondò), testimoniano la transizione dalle forme del concerto tardo barocco verso i criteri compositivi del classicismo viennese. La tradizione si fa sentire nell’organico strumentale, tipico della prima metà del secolo (archi e due coppie di fiati), negli incisi tematici di due o tre battute reiterati, nelle ripetizioni dei tutti che si alternano all’organo nella logica della contrapposizione tra masse sonore, nell’arricchimento melodico e nella staticità del basso. Tuttavia, nel primo tempo il Valeri cerca di superare lo schema tipico delle sue sonate per organo, concepite in un unico movimento bipartito come nella suite, perché soprattutto nel concerto in Si bemolle egli si muove in termini di esposizione bitematica, sviluppo e ripresa.

Gaetano Valeri e i suoi concerti per organo e orchestra

LOVATO, ANTONIO
1997

Abstract

È il primo tentativo di lettura e analisi di due concerti inediti per organo e strumenti di Gaetano Valeri, organista e maestro di cappella della cattedrale di Padova dal 1785 al 1822, rimasti manoscritti in copie conservate nell’Archivio Capitolare della città e nella Biblioteca Comunale di Lugo di Romagna. I due concerti, che presentano una struttura simile (primo tempo in forma di sonata, Adagio e Rondò), testimoniano la transizione dalle forme del concerto tardo barocco verso i criteri compositivi del classicismo viennese. La tradizione si fa sentire nell’organico strumentale, tipico della prima metà del secolo (archi e due coppie di fiati), negli incisi tematici di due o tre battute reiterati, nelle ripetizioni dei tutti che si alternano all’organo nella logica della contrapposizione tra masse sonore, nell’arricchimento melodico e nella staticità del basso. Tuttavia, nel primo tempo il Valeri cerca di superare lo schema tipico delle sue sonate per organo, concepite in un unico movimento bipartito come nella suite, perché soprattutto nel concerto in Si bemolle egli si muove in termini di esposizione bitematica, sviluppo e ripresa.
1997
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