Recensione alla raccolta vincitrice del premio Viareggio-Rèpaci, articolata in cinque sezioni, nel cui "Sempre aperto teatro" va in scena il farsesco dramma sentimentale dell'amore fiacco che l'io lirico subisce da un deuteragonista sfuggente, ma anche la rivendicazione di centralità del soggetto affabulatore, il sentimento della propria fisicità, dell'unità biologica, talora persino della comunione coi ritmi della natura. Le cifre stilistiche della raccolta sono una forte tendenza iterativa e una vocazione alla chiusa epigrammatica, in strofe alle quali soggiace spesso il nucleo della quartina.

Recensione a [P. Cavalli, Sempre aperto teatro, Torino, Einaudi, 1999, pp. 132]

MOTTA, ATTILIO
2000

Abstract

Recensione alla raccolta vincitrice del premio Viareggio-Rèpaci, articolata in cinque sezioni, nel cui "Sempre aperto teatro" va in scena il farsesco dramma sentimentale dell'amore fiacco che l'io lirico subisce da un deuteragonista sfuggente, ma anche la rivendicazione di centralità del soggetto affabulatore, il sentimento della propria fisicità, dell'unità biologica, talora persino della comunione coi ritmi della natura. Le cifre stilistiche della raccolta sono una forte tendenza iterativa e una vocazione alla chiusa epigrammatica, in strofe alle quali soggiace spesso il nucleo della quartina.
2000
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