L'articolo prende in esame alcuni tentativi di riforma della musica liturgica, attuati all'indomani del Concilio Vaticano II in una realtà decentrata, e ne analizza le ragioni considerando gli aspetti connessi ai legami con la tradizione, ai rapporti con i linguaggi della musica contemporanea e, soprattutto, alla questione della preparazione e dell'educazione musicale. Gli esempi, discussi nell'ambito del XXXIII Seminario promosso dalla Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia, dimostrano come un discorso musicale degno della liturgia si possa avviare solo in presenza di specifiche competenze, in grado di educare la consapevolezza e curare il livello di espressione delle assemblee. Pertanto, alla luce di questa constatazione, l'articolo prende in considerazione e discute una serie di iniziative di natura pedagogica che, con alterne vicende, hanno cercato di creare e fare eseguire nuovi repertori liturgici, dall'immediato dopo Concilio fino ai giorni nostri.
Per una pedagogia della musica liturgica
LOVATO, ANTONIO
2005
Abstract
L'articolo prende in esame alcuni tentativi di riforma della musica liturgica, attuati all'indomani del Concilio Vaticano II in una realtà decentrata, e ne analizza le ragioni considerando gli aspetti connessi ai legami con la tradizione, ai rapporti con i linguaggi della musica contemporanea e, soprattutto, alla questione della preparazione e dell'educazione musicale. Gli esempi, discussi nell'ambito del XXXIII Seminario promosso dalla Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia, dimostrano come un discorso musicale degno della liturgia si possa avviare solo in presenza di specifiche competenze, in grado di educare la consapevolezza e curare il livello di espressione delle assemblee. Pertanto, alla luce di questa constatazione, l'articolo prende in considerazione e discute una serie di iniziative di natura pedagogica che, con alterne vicende, hanno cercato di creare e fare eseguire nuovi repertori liturgici, dall'immediato dopo Concilio fino ai giorni nostri.Pubblicazioni consigliate
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