Attraverso l’esame del nutrito corpus di scritti di argomento teatrale e non di Carlo Gozzi, il saggio ne mette in luce un aspetto paradossale e, per molti versi, sconcertante: l’autore che, stando alle sue stesse reiterate dichiarazioni, si era erto a paladino dell’antica arte comica attraverso una continua e «volontaria amichevole assistenza», non fornisce in realtà alcun contributo all’individuazione delle caratteristiche umane e professionali dei suoi attori, né dal contributo da essi effettivamente arrecato alla cultura dello spettacolo settecentesco o alla stessa affermazione del proprio progetto artistico. Alla radicale stilizzazione e scarnificazione che i comici subiscono nelle pagine dedicate loro da Gozzi, corrisponde un processo di mitizzazione che consegna dalla storia alla leggenda significato e destino della commedia dell’arte e, ad un tempo, della propria vicenda artistica. Tale rilievo evidenzia inoltre l’aspetto funzionale che gli scarni cenni “storici” riservati ai comici, spesso addirittura accompagnati da giudizi riduttivi, assumono nel contesto dell’opera gozziana, volti all’elaborazione di una “retorica del soccorso” che attribuisce all’autore un ruolo di supremazia nei confronti di attori di primaria grandezza, a garanzia del suo primato artistico e culturale.

Le convenienze di una «volontaria amichevole assistenza»: Carlo Gozzi e i comici

SCANNAPIECO, ANNA
2008

Abstract

Attraverso l’esame del nutrito corpus di scritti di argomento teatrale e non di Carlo Gozzi, il saggio ne mette in luce un aspetto paradossale e, per molti versi, sconcertante: l’autore che, stando alle sue stesse reiterate dichiarazioni, si era erto a paladino dell’antica arte comica attraverso una continua e «volontaria amichevole assistenza», non fornisce in realtà alcun contributo all’individuazione delle caratteristiche umane e professionali dei suoi attori, né dal contributo da essi effettivamente arrecato alla cultura dello spettacolo settecentesco o alla stessa affermazione del proprio progetto artistico. Alla radicale stilizzazione e scarnificazione che i comici subiscono nelle pagine dedicate loro da Gozzi, corrisponde un processo di mitizzazione che consegna dalla storia alla leggenda significato e destino della commedia dell’arte e, ad un tempo, della propria vicenda artistica. Tale rilievo evidenzia inoltre l’aspetto funzionale che gli scarni cenni “storici” riservati ai comici, spesso addirittura accompagnati da giudizi riduttivi, assumono nel contesto dell’opera gozziana, volti all’elaborazione di una “retorica del soccorso” che attribuisce all’autore un ruolo di supremazia nei confronti di attori di primaria grandezza, a garanzia del suo primato artistico e culturale.
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