Questo lavoro rappresenta una revisione critica dell’Implicit Association Test (IAT), a sette anni dalla prima presentazione di questo strumento (Greenwald, McGhee e Schwartz, 1998). Nel corso della trattazione, lo IAT viene proposto nell’ambito degli strumenti di misurazione di associazioni implicite e ne vengono delineati i più importanti vantaggi e le caratteristiche psicometriche. Vengono descritte le principali spiegazioni formulate in letteratura relativamente ai meccanismi di funzionamento di questo strumento e alla natura delle associazioni cognitive che esso permette di indagare. Uno spazio speciale viene dedicato alle indicazioni di variabilità contestuale negli indici IAT e viene discusso il significato assunto da tale variabilità. Particolare attenzione viene dedicata, infine, alle possibilità e ai limiti di utilizzo dello IAT nella psicologia sociale applicata.
La misurazione di costrutti impliciti attraverso l'Implicit Association Test
ZOGMAISTER, CRISTINA;CASTELLI, LUIGI ALESSANDRO
2006
Abstract
Questo lavoro rappresenta una revisione critica dell’Implicit Association Test (IAT), a sette anni dalla prima presentazione di questo strumento (Greenwald, McGhee e Schwartz, 1998). Nel corso della trattazione, lo IAT viene proposto nell’ambito degli strumenti di misurazione di associazioni implicite e ne vengono delineati i più importanti vantaggi e le caratteristiche psicometriche. Vengono descritte le principali spiegazioni formulate in letteratura relativamente ai meccanismi di funzionamento di questo strumento e alla natura delle associazioni cognitive che esso permette di indagare. Uno spazio speciale viene dedicato alle indicazioni di variabilità contestuale negli indici IAT e viene discusso il significato assunto da tale variabilità. Particolare attenzione viene dedicata, infine, alle possibilità e ai limiti di utilizzo dello IAT nella psicologia sociale applicata.Pubblicazioni consigliate
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