L’articolo analizza il “Testo IX”, uno dei sermoni trasmessi negli ultimi tre fascicoli del MS 720 della Biblioteca Antoniana di Padova, uno dei testimoni più importanti dei Sermones dominicales e Festiui di Antonio († 1231). I sermoni e frammenti contenuti in questa parte del manoscritto sono stati pubblicati con il titolo di “Miscellanea del codice del tesoro”. Nel Testo IX si trova una presentazione dei sensi della Scrittura, arricchita con osservazioni etimologiche sull’origine dei termini historia, allegoria, tropologia e anagoge. Accanto alle fonti di ciascuna definizione, individuate dagli editori della Miscellanea, è possibile indicare in una delle voci intitolate Sacra scriptura, presenti nelle Distinctiones “Abel” di Pietro Cantore († 1197), una fonte per l’intero passaggio. Questa circostanza suggerisce un confronto di questo sermone, nonché di tutta la Miscellanea, con le opere teologiche e gli strumenti per predicatori composti dai teologi secolari parigini della seconda metà del XII secolo, in primo luogo Pietro Cantore e Stefano Langton († 1228 come arcivescovo di Canterbury). Il confronto ci permette di identificare nei due gruppi di testi numerosi parallelismi, di riconoscere una certa ispirazione comune (ad esempio nell’enfasi posta sui doveri del predicatore e sull’importanza del sacramento della penitenza) e perfino di cogliere delle somiglianze nell’atteggiamento religioso fondamentale dei loro autori. L’articolo si chiude sottolineando l’importanza della teologia dei maestri secolari del tardo XII secolo e del primo trentennio del XIII, anche per comprendere le caratteristiche della predicazione mendicante delle origini. I maestri secolari, infatti, delinearono un ampio progetto di riforma della chiesa – che ispirò in parte l’azione dei primi mendicanti – e crearono anche una serie di strumenti di lavoro per predicatori che mediavano i contenuti elaborati nelle scuole teologiche al clero impegnato nell’azione pastorale. Lo studio di questa letteratura ancora poco conosciuta permetterebbe di comprendere meglio come i primi mendicanti costruivano i loro sermoni, nonché di cogliere i tratti della spiritualità che essi trovavano nella teologia contemporanea.

Teologia dei maestri secolari e predicazione mendicante: Pietro Cantore e la "Miscellanea del codice del tesoro"

QUINTO, RICCARDO
2006

Abstract

L’articolo analizza il “Testo IX”, uno dei sermoni trasmessi negli ultimi tre fascicoli del MS 720 della Biblioteca Antoniana di Padova, uno dei testimoni più importanti dei Sermones dominicales e Festiui di Antonio († 1231). I sermoni e frammenti contenuti in questa parte del manoscritto sono stati pubblicati con il titolo di “Miscellanea del codice del tesoro”. Nel Testo IX si trova una presentazione dei sensi della Scrittura, arricchita con osservazioni etimologiche sull’origine dei termini historia, allegoria, tropologia e anagoge. Accanto alle fonti di ciascuna definizione, individuate dagli editori della Miscellanea, è possibile indicare in una delle voci intitolate Sacra scriptura, presenti nelle Distinctiones “Abel” di Pietro Cantore († 1197), una fonte per l’intero passaggio. Questa circostanza suggerisce un confronto di questo sermone, nonché di tutta la Miscellanea, con le opere teologiche e gli strumenti per predicatori composti dai teologi secolari parigini della seconda metà del XII secolo, in primo luogo Pietro Cantore e Stefano Langton († 1228 come arcivescovo di Canterbury). Il confronto ci permette di identificare nei due gruppi di testi numerosi parallelismi, di riconoscere una certa ispirazione comune (ad esempio nell’enfasi posta sui doveri del predicatore e sull’importanza del sacramento della penitenza) e perfino di cogliere delle somiglianze nell’atteggiamento religioso fondamentale dei loro autori. L’articolo si chiude sottolineando l’importanza della teologia dei maestri secolari del tardo XII secolo e del primo trentennio del XIII, anche per comprendere le caratteristiche della predicazione mendicante delle origini. I maestri secolari, infatti, delinearono un ampio progetto di riforma della chiesa – che ispirò in parte l’azione dei primi mendicanti – e crearono anche una serie di strumenti di lavoro per predicatori che mediavano i contenuti elaborati nelle scuole teologiche al clero impegnato nell’azione pastorale. Lo studio di questa letteratura ancora poco conosciuta permetterebbe di comprendere meglio come i primi mendicanti costruivano i loro sermoni, nonché di cogliere i tratti della spiritualità che essi trovavano nella teologia contemporanea.
2006
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