Nel presentare i risultati di una ricerca sul campo, svolta in 8 Comunità Terapeutiche [CT] del Sud Italia, su 78 tossicodipendenti IUDs (Iniecting Drug Users) di cui 37 in regime alternativo al carcere e 41 senza pendenze giudiziarie, vengono prese in analisi le differenti forme di rappresentazione progettuale della vita e la motivazione alla cura nei due gruppi di soggetti (gli strumenti utilizzati sono: l’intervista semistrutturata sulle cui risposte è stata effettuata l’Analisi delle Corrispondeze Lessicali [ACL] con Spad-T e il Reasons for Living Inventory [RFL]). Il tema è affrontato per considerare il problema della pericolosità della logica punitiva come quella espressa dalle recenti volontà di revisione del DPR 390/90 (proposta del 13.11.2003). Il conflitto tra la devianza della tossicodipendenza e la regolamentazione sociale non si risolve con la depersonalizzazione dei devianti ma con la loro maturazione che si compie percorrendo il crinale che passa attraverso la dialettica speranza-fiducia-responsabilità. L’articolo discute la tesi facendo ricorso a riferimenti sociologici e psicosociali, per evidenziare come i dati della ricerca siano indicativi della necessità che venga mantenuto al centro di qualsiasi intervento che richieda un cambiamento del modo di gestire l’esistenza l’attivazione motivazionale del soggetto coinvolto.

MOTIVAZIONE ALL'ASTINENZA: CONFLITTO SOCIALE TRA FIDUCIA E SFIDUCIA PUNITIVA

TESTONI, INES;
2006

Abstract

Nel presentare i risultati di una ricerca sul campo, svolta in 8 Comunità Terapeutiche [CT] del Sud Italia, su 78 tossicodipendenti IUDs (Iniecting Drug Users) di cui 37 in regime alternativo al carcere e 41 senza pendenze giudiziarie, vengono prese in analisi le differenti forme di rappresentazione progettuale della vita e la motivazione alla cura nei due gruppi di soggetti (gli strumenti utilizzati sono: l’intervista semistrutturata sulle cui risposte è stata effettuata l’Analisi delle Corrispondeze Lessicali [ACL] con Spad-T e il Reasons for Living Inventory [RFL]). Il tema è affrontato per considerare il problema della pericolosità della logica punitiva come quella espressa dalle recenti volontà di revisione del DPR 390/90 (proposta del 13.11.2003). Il conflitto tra la devianza della tossicodipendenza e la regolamentazione sociale non si risolve con la depersonalizzazione dei devianti ma con la loro maturazione che si compie percorrendo il crinale che passa attraverso la dialettica speranza-fiducia-responsabilità. L’articolo discute la tesi facendo ricorso a riferimenti sociologici e psicosociali, per evidenziare come i dati della ricerca siano indicativi della necessità che venga mantenuto al centro di qualsiasi intervento che richieda un cambiamento del modo di gestire l’esistenza l’attivazione motivazionale del soggetto coinvolto.
2006
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1565904
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