Contratto collettivo e interpretazione autentica

Nel presente lavoro ci si interroga su quale sia la natura e la funzione dei finanziamenti del datore di lavoro alla previdenza integrativa, se essi debbano o no essere inclusi nella base di calcolo del trattamento di fine rapporto, e quale efficacia interpretativa debba essere riconosciuta ad una nota a verbale nella quale le parti concordemente dichiarino di non volere includere, e di non avere mai voluto includere, neppure per il passato, siffatti accantonamenti nella base di calcolo del t.f.r., pur in presenza di una clausola contrattuale che, di per sé, espressamente non li escluda. In particolare, ci si interroga sulla possibilità di utilizzare le clausole a verbale nell’interpretazione autentica di una precedente clausola contrattuale; interrogativo che riceve in dottrina e giurisprudenza risposte non del tutto univoche, tese a valorizzare la funzione di “amministrazione” del contratto collettivo, da parte dei sindacati.